Intervista | Osvaldo: con Tramonti sul mare canto la voglia di stare bene


Osvaldo

Osvaldo Greco, in arte Osvaldo, classe 1990, è un cantautore salentino che suona da quando a 10 anni gli è stata regalata la prima chitarra. Dopo aver lavorato come infermiere a Milano, ha scelto di tornare nella sua Puglia per fare della musica il suo lavoro.

Dal 2018 ha intrapreso un progetto da solista per Urlo Records e nell’estate dello stesso anno ha pubblicato il singolo Marie. Ha da poco pubblicato il nuovo brano Tramonti sul mare, che anticipa il suo primo album in uscita dopo l’estate.

Com’è nato il tuo nuovo singolo Tramonti sul mare? Cosa rappresenta per te questo brano?

Tramonti sul mare è nato lo scorso anno, mentre vivevo nella mia casa al mare e con la mia band realizzavamo delle produzioni. È nato da un’ispirazione, da una frase che richiama il ritornello, “fai quello che ti fa stare bene”. Il ritornello dice, infatti, “adesso voglio stare bene”. La canzone parla di qualcosa che si perde o non si ha più, e che si fa di tutto per riavere tra le mani, quindi una ricerca costante di quello che ci fa stare bene.

Hai vissuto per un periodo a Milano. Poi hai deciso di tornare in Puglia. Cosa ti ha dato una città come Milano? E cosa ti ha fatto scegliere di tornare?

Vivevo a Milano per lavoro, facevo l’infermiere. Mi ha dato tanto dal punto di vista dell’indipendenza, perché lì ho capito il valore di vivere da solo, di gestirsi autonomamente la propria vita. Ma a spingermi a tornare sono state le mie radici e la passione che da sempre ho per la musica. A Milano lavoravo a tempo pieno nel pronto soccorso e non riuscivo a conciliare entrambe gli impegni. Quindi, ho dovuto scegliere e ho fatto la cosa che più amo fare, nel mio paese natale, con gli amici di sempre.

In cosa può essere diverso fare musica in una città come Milano e farla al Sud?

Innanzitutto, parlando da un punto di vista economico, a Milano dovevo pagare un affitto e gestirmi tra il lavoro e la musica. Oggi, se sei all’inizio, fare solo brani inediti non ti permette di vivere. Quindi sono tornato in Puglia dove avevo già un’attività musicale ben solida. Qui riusciamo a vivere di questo, suonando anche con altri progetti. Dovessi fare musica a Milano ci ritornerei volentieri.

Osvaldo

Hai anche avuto un’esperienza nel talent Amici con la band La gente. Che esperienza è stata? Cosa pensi dei talent? Possono essere un’opportunità valida per artisti emergenti?

Abbiamo fatto quell’esperienza nel 2015. Nella band facevo il chitarrista e quindi l’ho vissuta un po’ da esterno. Nel meccanismo dei talent, quando partecipa una band, è tutto incentrato sul cantante. Prendevamo decisioni come band perché eravamo uniti, ma io mi occupavo più degli aspetti organizzativi. Siamo stati benissimo, passavamo tutta la giornata a suonare. Nei talent ti trovi in un mondo bellissimo, però se il progetto non continua purtroppo la tua notorietà svanisce subito. Adesso vorrei portare avanti il mio progetto solista e conquistarmi il pubblico man mano, piccoli passi alla volta. Vorrei precisare che il progetto prende il mio nome, Osvaldo, ma dietro ci sono Giacomo, Matteo e Daniele, i componenti della band. Lavoriamo sulle produzioni e sugli arrangiamenti, stiamo sempre insieme.

Quale rapporto hai con le persone che ti seguono e apprezzano la tua musica? Cosa rappresentano per te i live? Quali emozioni ti danno?

Il live rappresenta tutto. Ogni piccolo live, anche solo con la chitarra acustica, è bello perché riesci a conoscere nuove persone e mi sto rendendo conto che queste poi continuano a seguirmi. Ti vogliono bene, ti cercano e non vedono l’ora che tu faccia qualcosa di nuovo perché sono curiosi di vedere cosa fai. Questo mi gratifica un sacco, ci gratifica un sacco. Per questo amiamo fare live più di qualsiasi altra cosa, anche più di stare in studio a lavorare. Ci piace molto suonare e portare in giro la nostra musica.

Quali sono i tuoi artisti preferiti? Quali hanno contribuito alla tua crescita personale e artistica?

Da piccolo ho ascoltato tanta musica italiana. Ero pieno di audiocassette. Uno che mi ha segnato in particolare è Celentano. Mi ha sempre colpito questo personaggio particolare. Intorno ai 13/14 anni, con la mia prima rock band eravamo pazzi dei Verdena, Marlene Kuntz, Afterhours. Ma nella mia formazione hanno avuto un forte impatto anche i Coldplay e gli Smashing Pumpkins, artisti che hanno segnato parte degli anni ‘90 e 2000.

Dopo l’estate uscirà il tuo primo album. Come sarà? Cosa possiamo aspettarci?

Sì, uscirà dopo l’estate. È un album di canzoni che ho scritto nell’ultimo paio d’anni. Parlano di momenti di vita vissuta, con un sound simile a quello di Tramonti sul mare. Le sonorità un po’ vintage si uniscono a quelle più attuali. Ci sarà molto spazio per gli strumenti acustici, quindi chitarre, pianoforti, strumenti a fiato.

Cosa ti auguri per il tuo futuro? Quali progetti hai?

Mi auguro di suonare. Di portare in giro la musica perché è la cosa che amiamo più fare e stiamo lavorando tanto per poter raggiungere questo obiettivo. Me lo auguro, ce lo auguriamo anche con i ragazzi.

Ringraziamo Osvaldo per la disponibilità. Qui di seguito alcuni link utili per scoprire ancora meglio questo artista emergente e appassionato:

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