Intervista | Mirko Raimondi, CEO for One Month 2018


CEO for one month

CEO for One Month è il nome del progetto di valorizzazione dei giovani talenti di The Adecco Group, azienda leader nella gestione delle Risorse Umane. Il talent program, arrivato in Italia alla sua quinta edizione, ha l’obiettivo di scovare e valorizzare i migliori talenti italiani fornendo al vincitore la possibilità di passare un mese lavorando a stretto contatto con l’amministratore delegato di The Adecco Group, Andrea Malacrida.

Il viaggio non terminerà in Italia: il vincitore italiano avrà infatti la possibilità di confrontarsi con i vincitori degli oltre 60 paesi coinvolti nell’iniziativa e competere per un posto da Global CEO for One Month al fianco dell’attuale CEO di The Adecco Group a livello globale, Alain Dehaze.

Per inviare la propria candidatura attraverso il portale dedicato c’è tempo fino al 19 marzo.

Di seguito vi lasciamo quello che ci ha raccontato Mirko Raimondi, CEO1Month Italia 2018, riguardo all’esperienza vissuta grazie a The Adecco Group.

CEO for One Month
Mirko Raimondi e Andrea Malacrida

Che percorso di studi stai affrontando in università?

Sto frequentando l’ultimo anno del corso di laurea magistrale in Ingegneria della Produzione Industriale al Politecnico di Torino. Per raccontare brevemente il mio percorso accademico posso dirti che ho conseguito la laurea triennale sempre al Politecnico di Torino e sempre in Ingegneria della Produzione Industriale. Durante il triennio ho anche trascorso un anno all’estero in Irlanda grazie al progetto Erasmus. Invece in magistrale mi sono iscritto ad un percorso di doppia laurea in collaborazione con l’università Internacional de Catalunya (UIC) grazie a cui ho studiato un anno a Barcellona frequentando un master in Business Administration.

Come sei venuto a conoscenza di questo progetto di Adecco e come mai hai deciso di partecipare?

Possiamo dire che sono un puro frutto del marketing perché non conoscevo Adecco Group e non conoscevo nemmeno questo programma, ma vivevo a Barcellona ed ero alla ricerca di un’esperienza lavorativa e di un’opportunità. Ho da sempre la maledetta voglia di imparare e di mettermi sempre in gioco e in questo caso volevo utilizzare bene il mio tempo anche durante la pausa estiva perché sono un ingegnere e guardo spesso all’efficienza, io mi nomino poco come ingegnere ma ogni tanto mi serve aggrapparmi a questo termine. Quindi un giorno ho visto su Facebook l’immagine di Ed Broadhead, CEO for One Month Global del 2017, e da lì il programma mi ha ispirato, ho salvato la deadline per la candidatura e ho mandato l’application con la solita idea del tanto non verrò mai preso. Però mi sono impegnato, ho fatto una buona candidatura con curriculum e lettera motivazionale e alla fine ho avuto la fortuna di essere chiamato. Diciamo che era un’opportunità che un ragazzo ambizioso non poteva lasciarsi sfuggire anche perché nessun’altra azienda sul mercato offre la possibilità di partecipare ad un progetto così ben strutturato e di capire da vicino cosa significhi lavorare ad alti livelli e cosa quelli che lavorano come CEO fanno nel loro quotidiano. Il progetto rappresentava un mix tra il mio interesse e le mie aspirazioni e quindi ho deciso di cogliere questa opportunità e candidarmi.

Ceo for One Month

Come si è svolto il processo di selezione? Quali prove vi hanno fatto sostenere per scegliere gli otto finalisti e poi il vincitore?

Il processo di selezione è molto impegnativo e man mano che si va in alto nel filtro diventa anche più stringente dal punto di vista del tempo richiesto per la preparazione, ci sono molte scadenze e l’impegno nel rispettarle è un punto di caduta che determina veramente il fatto che tu sia interessato o meno al programma. La selezione varia da test semplici di inglese, a test attitudinali e comportamentali fino ad arrivare alle interviste, sia telefoniche che tramite video. C’è anche una parte di gamification ovvero con un’applicazione che, banalmente parlando, ti permette di giocare, però in realtà studia i tuoi comportamenti per capire se il tuo “carattere” può rispecchiare o meno quello della persona che stanno cercando. Poi ovviamente c’è la fase di assessment più classica in cui si va in azienda e si incontrano per la prima volta le persone di Adecco fisicamente. Lì si affrontano sia dei colloqui di gruppo e di team building, sia colloqui individuali. Infine c’è il momento più bello di tutti che è quello in cui gli ultimi otto arrivano al bootcamp che dura quattro giorni. Durante questo periodo vivi mattino, pomeriggio, sera e dormi anche con qualcuno degli altri sette finalisti ed è veramente un’esperienza unica perché uno si aspetta di arrivare lì e di fare la guerra con tutti e in realtà trova una sorta di mezza famiglia. Tutti noi abbiamo cominciato il progetto che non ci conoscevamo e l’abbiamo concluso da amici e nessuno ce l’ha con nessun altro perché è arrivato più avanti o meno.

Ceo for One Month

È un’esperienza che, dal punto di vista della selezione, è molto ampia. Il primo giorno ad esempio, dopo aver rotto il ghiaccio, c’è stata una prova fisica: ci hanno portato a fare spinning. Sono giorni veramente molto impegnativi perché si è sotto stress e si ha pochissimo tempo per se stessi, dalla mattina alle otto fino alla sera a mezza notte si è sempre con gli altri, con qualcuno della giuria o dell’azienda, quindi in ogni momento sai che il tuo comportamento potrà fare la differenza. Allo stesso tempo si trova però lo spazio per divertirsi in queste giornate frenetiche, si è comunque ragazzi quindi nonostante tutto si fanno le ore piccole. Il bello di questa esperienza è anche conoscere persone che hanno grandi potenzialità e capacità e scoprire molto se stessi anche in base a come ci si relaziona con gli altri sotto stress e in situazioni in cui non ci si era mai trovati prima. Paradossalmente oggi, dopo tutte queste esperienze, entrare in un assessment o fare un’intervista mi sembra la normalità perché in quattro giorni uno veramente viene messo alla prova su tanti aspetti non solo quelli del calcolo che sono quelli che contano meno, ma anche quelli comportamentali.

Poi il quarto giorno c’è l’ultima grande sfida: i tre finalisti sostengono il colloquio con l’HR director Monica Magri e con l’amministratore delegato Andrea Malacrida. Durante il colloquio di 45 minuti si misurano un po’ le affinità, che tipo di persona si è e che idee si hanno. Lì è tutto un match perché se succede che ti trovi in linea con quelle che sono le idee dell’amministratore delegato e dell’HR Director andrai sicuramente meglio perché ti sentirai a tuo agio. Io con loro ho parlato tranquillamente della mia vita in maniera rilassata come se fossero persone che conoscevo da molto tempo, riuscendo a raccontare anche cose che non racconto nemmeno a tanti miei amici. Quindi è stato proprio un percorso di scoperta personale oltre che dell’azienda che ti colpisce inevitabilmente per l’ambiente sereno che riesce a creare, ambiente in cui la competizione è vista come una crescita e non come qualcosa di negativo. Tutto questo mi ha stupito e ha stupito anche gli altri finalisti con cui oggi sono tutt’ora in contatto.

Cosa hai fatto e cosa hai imparato durante il mese di affiancamento con Andrea Malacrida, amministratore delegato di Adecco?

Questa è la domanda più difficile, diciamo che la cosa migliore sarebbe stata mettermi una Go Pro sulla testa e filmare quello che facevo dall’inizio alla fine. È stato un mese abbastanza provante dal punti di vista fisico anche se quando si ha vent’anni si reggono certi ritmi, ma soprattutto dal punto di vista personale e professionale sono uscito molto scombussolato perché sono stato lanciato all’interno del mondo del lavoro di un certo livello e con un’importanza un po’ diversa. Quando sono arrivato l’azienda mi è stata spiegata direttamente da Andrea Malacrida, ho da subito partecipato con lui a meeting strategici, ero coinvolto in tutte le call che faceva, abbiamo affrontato i primi viaggi e le visite al cliente insieme in modo tale che lui mi accompagnasse e mi svezzase. Poi evidentemente Andrea si è subito fidato di me perché la seconda settimana sono andato in visita commerciale al posto suo, ho partecipato ad eventi dove parlavo al posto suo e la sera lo sentivo per telefono e mi chiedeva se era andato tutto bene e se avevo bisogno di aiuto. Tutto questo mi ha permesso anche di capire quali sono i ritmi della vita di chi lavora a questi livelli. Quello che ho potuto vedere è che Andrea Malacrida è una persona che dà un’impronta in azienda fondamentale, conosce tutti e tutti lo conoscono e questo crea un grande senso di coesione. Questo pregio dell’essere conosciuti è una cosa che non mi aspettavo, perché ci sono tante altre aziende dove chi si siede in alto non si fa mai vedere ed è molto più distaccato. E poi veramente la fiducia che mi ha dato fin da subito è stata un segnale ed è anche stata la politica che ho visto in Alain Dehaze che è il Global CEO: la cosa importante è dare subito fiducia ad una persona perché solo così capisci come questo la utilizzerà e se la utilizzerà bene.

Di cosa ti occupi adesso all’interno dell’azienda?

In questo momento lavoro all’interno di Adecco Group come ingegnere. Dopo la mia esperienza come CEO for One Month ho avuto la libertà di scegliere il mio percorso, ovviamente dopo essermi seduto al tavolo con Andrea e con Monica e aver parlato con loro delle mie preferenze e di quali fossero le disponibilità in azienda. Ho trovato un bel percorso all’interno del dipartimento di Information and Technology dove sono stato messo fin da subito a seguire progetti di innovazione digitale e di digital transformation e adesso sono anche diventato il responsabile di un progetto che ho seguito pienamente in Italia e poi ho portato anche nei paesi dell’est Europa perché il capo dell’IT dell’Italia seguiva anche i paesi dell’est e mi ha lasciato esplorare questi nuovi territori. Adesso invece sto cambiando nuovamente un ruolo ma è tutto ancora in divenire.

Consiglieresti di partecipare a questo progetto a laureati e laureandi?

Assolutamente, anzi non capisco perché le altre aziende non propongano programmi del genere che permettono agli studenti di entrare veramente in un’azienda. Questo progetto mi ha permesso di scoprire Adecco e di sentirne a fondo i valori. A differenza di tanti altri open day dove l’azienda viene venduta, qui nessuno mi ha venduto niente eppure Adecco è una grande azienda, siamo quasi 3000 persone in tutta Italia.

Ringraziamo Mirko Raimondi per la disponibilità e vi ricordiamo che il termine per presentare la candidatura attraverso il portale dedicato è il 19 marzo.


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