Modigliani Art Experience: mostra sensoriale e conoscitiva al MUDEC


Vogliamo superare il concetto di mostra totalmente multimediale o totalmente espositiva/classica“.

Sono le parole usate da Chiara Giudice, Responsabile Commerciale Mostre ed Editoria del Gruppo 24 ORE, per presentare questa strategia artistica che cercherà di coinvolgere un pubblico trasversale in quest’estate ed autunno milanesi.

Il 20 giugno ha preso avvio una nuova ed originale esposizione al Museo delle Culture di Milano (MUDEC) che mette in scena, in ambito delle celebrazioni del Novecento italiano, la vita e il percorso artistico di Amedeo Modigliani e sarà visitabile fino al 4 novembre.

Realizzata in collaborazione con 24 ORE Cultura e promossa dal Comune di Milano, con il supporto scientifico dei conservatori del MUDEC e del Museo del Novecento, l’esperienza ha come obiettivo quello di far entusiasmare, emozionare, coinvolgere il pubblico in un vero e proprio evento intimo e visivo, così da “Comprendere e capire qual è stato il multiforme progetto artistico italiano, in cui Modigliani gioca un ruolo da protagonista” – come ricorda l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno, intervenuto durante la conferenza stampa del 19 giugno.

A tutti i visitatori viene proposto un viaggio nel mondo bohemien dell’artista maledetto Modì, ripercorrendo la sua breve esistenza tra Livorno e Parigi nei primi decenni del secolo scorso, le diverse donne della sua vita e, soprattutto, l’importanza rivestita dal primitivismo, come modello per sue diverse produzioni artistiche, specialmente scultoree.

Questa experience, curata dallo storico dell’arte Francesco Poli, è introdotta da una Sala Scrigno, nella quale alcuni tra i capolavori dell’arte africana, provenienti dalla collezione permanente del museo, e due ritratti, esposti al Museo del Novecento, consentiranno al visitatore di cogliere l’influenza reciproca tra i diversi modelli contemporanei ed antichi.

Il percorso di visita continua con l’Experience room dove proiezioni a 360° di quadri, parole e fotografie dell’epoca accolgono gli spettatori e li trasportano totalmente nell’universo di Amedeo tra Montmatre e Montparnasse. Queste rappresentazioni sono accompagnate da un accurato sottofondo sonoro, in linea con un’ulteriore passione del grande artista qui presentato, quale l’opera e il canto lirico.

Modigliani-Mudec

All’origine del processo creativo c’è il disegno“- sottolinea Francesco Poli durante la conferenza stampa. È stato progettato, infatti, un ambiente nel quale si auto-realizzano le rappresentazioni grafiche e gli schizzi, fondamentali per la nascita dei ritratti e dei sinuosi corpi nudi, dipinti nelle opere più celebri e apprezzate dal pubblico.

Infine, innovativa è anche la scelta di utilizzare una Sala degli specchi dove i capolavori sono proiettati in un gioco infinito e continuo di scomposizioni e rifrazioni, tra le quali è presente anche l’osservatore stesso, che si potrà, ad esempio, fotografare attorno ai quadri che scorrono su tutte le pareti.

Modigliani-Mudec

Con lo scopo di poter approfondire alcuni temi della mostra proposta e di creare un collegamento con il mondo accademico, abbiamo avuto la possibilità di intervistare il docente universitario e storico dell’arte Francesco Poli. Ecco cosa ci ha raccontato.

Modigliani ci ha insegnato l’importanza di guardare al passato per creare qualcosa di nuovo. Secondo lei questo può essere applicato nell’ambito universitario?

La componente primitivista, innanzitutto, è stata adottata come modello per la scultura anche da Picasso e dagli altri artisti delle avanguardie. È stato uno degli elementi per fare tabula rasa di tutto l’accademismo, di una pittura di tipo verista e naturalista, per ritornare alla radice e all’energia delle forme plastiche e delle linee classiche.
Nell’arte, come anche in tutte le arte forme di espressione, bisogna conoscere la radice del passato. Si capisce così, come si possano trovare alcuni elementi fuori dal tempo che, inquadrati in una logica di riferimento e ricerca attuale, siano degli strumenti per creare qualcosa di nuovo.

Per quanto riguarda la vita che ha affrontato Modigliani, considerando i suoi diversi spostamenti principali da Livorno a Parigi per trovare successo ed ispirazione, secondo lei, anche noi giovani studenti potremmo trovare una strada migliore all’estero?

Modigliani cresce in una famiglia agiata e colta, è ricco di stimoli culturali sin dalla giovane età. Nella tradizione pittorica è partito da Livorno, dove erano presenti scuole di tradizione naturalista come i macchiaioli; però nella sua giovane età desiderava diventare un grande artista.
Così iniziò un viaggio dell’Italia partendo dall’Accademia di Firenze e Venezia, dalla quale credeva di ottenere diversi stimoli culturali. Nel frattempo però tutti gli artisti di punta e coloro che volevano realizzarsi avevano la possibilità di farsi conoscere attraverso le gallerie d’arte nella città spicco in quel momento ossia Parigi.
Per rispondere alla tua domanda, è vero che bisogna viaggiare, gli studenti devono muoversi. In Italia c’è una tendenza a stare troppo attaccati ai luoghi. Alla base del viaggio c’è la conoscenza di una lingua, come l’inglese, che rappresenta lo strumento principale di comunicazione per realizzare esperienze formative. Se queste saranno positive, poi, si potranno riportare come proposte anche in Italia.

Ringraziamo ancora Francesco Poli ed il MUDEC per la disponibilità e vi lasciamo con i contatti utili per la mostra:


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