Al via nel 2026 il nuovo “CRA”: Canone Rai Automatico | Te lo addebitano senza che te ne accorga
Canone Rai - radiobicocca.it
Nonostante le ipotesi di riforma, il canone RAI resterà nella bolletta elettrica anche nel 2026, ma sarà tutto automatico.
Chi sperava in una rivoluzione dovrà attendere ancora. Il canone RAI continuerà a essere addebitato direttamente nella bolletta dell’energia elettrica, almeno per tutto il 2026. Lo ha confermato il Ministero dell’Economia e delle Finanze, smentendo le voci di una possibile esclusione del tributo dalle utenze domestiche. La misura, introdotta nel 2016 per contrastare l’evasione, si è rivelata efficace dal punto di vista della riscossione, ma continua a dividere cittadini e politica.
Il canone resta quindi una delle voci più stabili della fiscalità italiana, nonostante le richieste di riforma avanzate sia da Bruxelles sia da alcune associazioni dei consumatori. L’importo per il 2026 sarà invariato: 70 euro annui, suddivisi in dieci rate da 7 euro ciascuna, addebitate automaticamente nelle fatture elettriche dei clienti domestici residenti.
Perché resta in bolletta e chi deve pagarlo “in automatico”
Il governo ha scelto di mantenere l’attuale sistema di riscossione per garantire la continuità delle entrate destinate al servizio pubblico radiotelevisivo. La Commissione europea aveva in passato chiesto una maggiore trasparenza, invitando l’Italia a separare i costi dell’energia da quelli del canone. Tuttavia, il Ministero ha ritenuto che un ritorno alla riscossione autonoma rischierebbe di far impennare nuovamente l’evasione, che oggi si mantiene sotto il 5% grazie all’addebito automatico.
Il canone RAI è dovuto da chiunque possieda un apparecchio in grado di ricevere trasmissioni televisive. Sono esenti i cittadini over 75 con reddito familiare basso, i militari stranieri, i diplomatici e chi non possiede un televisore, purché presenti regolare dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Le modalità di esonero restano invariate e le domande dovranno essere inviate entro il 31 gennaio di ogni anno.

Le critiche e le ipotesi per il futuro
Le associazioni dei consumatori continuano a chiedere una revisione del meccanismo, ritenuto poco trasparente e penalizzante per chi non usufruisce dei servizi RAI. Alcuni esponenti politici hanno proposto di finanziare il servizio pubblico attraverso la fiscalità generale, sul modello di altri Paesi europei, ma per ora non esiste una maggioranza favorevole a questo cambiamento. La priorità del governo resta la stabilità delle entrate, considerate essenziali per garantire il funzionamento della radiotelevisione di Stato.
In attesa di eventuali riforme future, il canone RAI continuerà dunque a pesare sulle bollette elettriche anche nel 2026. Una scelta che privilegia la semplicità di riscossione rispetto alla riforma strutturale, ma che lascia aperto un dibattito mai sopito. Per milioni di italiani, l’appuntamento con il pagamento resta immutato: dieci rate, un importo fisso e la sensazione, per molti, che il canone RAI sia ormai diventato una tassa inevitabile più che un contributo al servizio pubblico.
