Ultim’ora Ministero dell’Istruzione: da oggi sei fuori con la media inferiore a 7 | puoi rimanere a casetta

Ultim’ora Ministero dell’Istruzione: da oggi sei fuori con la media inferiore a 7 | puoi rimanere a casetta

Scuola @pexels, radiobicocca.it

La voce rimbalza tra chat e social: niente gita scolastica sotto il 7, come se fosse una nuova disposizione ministeriale. Ma nei documenti ufficiali la realtà assume contorni molto diversi.

La storia nasce da un caso interno all’Istituto Einaudi di Ferrara, dove la scelta di legare la partecipazione a una gita al rendimento scolastico ha acceso un dibattito nazionale. Nel giro di poche ore, quella decisione locale è stata interpretata come una presunta direttiva nazionale, attribuendo al Ministero dell’Istruzione e del Merito un limite che imporrebbe automaticamente l’esclusione dalla gita per chi ha una media dei voti inferiore a 7.

Come spesso accade, la trasformazione di un fatto circoscritto in una “regola generale” deve molto alla velocità dei social e alla voglia di semplificare. Secondo l’Istituto Einaudi, la scelta nasceva dall’esigenza di responsabilizzare gli studenti, ma fuori dal contesto scolastico è diventata il simbolo di una presunta linea dura ministeriale che non compare in alcun testo ufficiale.

Quando un caso interno diventa una presunta norma nazionale

Il meccanismo è noto: una decisione locale crea malumori, la discussione passa sui social, il tono si alza e nel giro di poche ore sembra che tutto provenga dal Ministero dell’Istruzione. È così che la “soglia del 7” ha iniziato a circolare come un vincolo imposto dall’alto, trasformando una scelta di istituto in una presunta disposizione nazionale. Secondo il Ministero dell’Istruzione e del Merito, invece, non esiste alcuna norma che colleghi in modo automatico la partecipazione ai viaggi d’istruzione alla media dei voti.

Le indicazioni ministeriali parlano di criteri educativi, inclusione e responsabilità degli studenti. La funzione delle gite è descritta come parte integrante dell’esperienza scolastica, un momento pensato per accrescere autonomia e socialità. Il rischio, quando criteri troppo rigidi entrano in gioco, è di snaturare questo ruolo trasformando un’attività educativa in un premio destinato solo a pochi.

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Che cosa prevedono davvero le regole tra voti, condotta e uscite scolastiche

Le norme nazionali si concentrano soprattutto sulla valutazione del comportamento, tornato in decimi, e sulla frequenza scolastica, elementi che possono incidere sul percorso formativo. Il Ministero sottolinea che un comportamento insufficiente può portare a provvedimenti formali, ma questo non implica automatismi relativi a gite o attività simili. La decisione dell’Istituto Einaudi si colloca in questo spazio di autonomia: gli istituti possono fissare criteri, ma sempre nel quadro dei principi educativi indicati a livello nazionale.

Per quanto riguarda i viaggi d’istruzione, le linee generali evidenziano che dovrebbero coinvolgere l’intera classe, salvo situazioni di sicurezza o comportamenti gravemente inadeguati. L’idea che un semplice “7” in pagella possa tenere a casa uno studente non trova riscontro nei documenti ufficiali. È una semplificazione che nasce dal clamore del momento e che rischia di oscurare la natura educativa delle gite, pensate per aiutare gli studenti a crescere anche quando il loro rendimento non è impeccabile. La realtà normativa è più complessa e meno drastica, e ricorda che dietro ogni uscita c’è un equilibrio tra formazione, responsabilità e inclusione scolastica che non si misura con una sola media aritmetica.