La pasticceria più famosa d’Italia ha ricevuto lo sfratto: ora la sua esistenza è in serio pericolo
Serranda abbassata @pexels, radiobicocca
La storica pasticceria palermitana Dagnino rischia di chiudere per sempre: uno sfratto imminente minaccia una tradizione lunga decenni.
L’aria che si respira all’interno della pasticceria è diversa dal solito: meno leggerezza, più preoccupazione. Dagnino, uno dei nomi più iconici della pasticceria siciliana in Italia, si trova oggi di fronte a una delle pagine più difficili della propria storia. Il locale, punto di riferimento a Roma per migliaia di clienti affezionati, ha ricevuto uno sfratto che mette in discussione la sua stessa sopravvivenza. Un fulmine che ha colpito un’istituzione riconosciuta non solo per i suoi dolci, ma per il legame culturale che ha costruito negli anni.
La notizia ha scosso profondamente la comunità dei clienti, molti dei quali considerano la pasticceria un pezzo di Sicilia trapiantato nella capitale. Tra cannoli, cassate e granite servite come una volta, Dagnino è diventata negli anni un rifugio per chi cercava autenticità e sapori che raccontano una tradizione intera. Ora tutto questo rischia di sparire, lasciando un vuoto difficile da colmare.
Lo sfratto e l’allarme riportato dalla stampa
Secondo quanto riportato da Adnkronos, lo sfratto è il risultato di un lungo contenzioso che si è aggravato nel tempo fino a sfociare nell’ordine di lasciare i locali. La situazione si è resa più complessa perché il locale si trova in un’area strategica, da anni contesa per ragioni commerciali e logistiche. La proprietà ha richiesto la liberazione degli spazi, mettendo la pasticceria davanti a una decisione drammatica: trovare una nuova sede o cessare completamente l’attività.
Il personale è in apprensione e i clienti non nascondono la loro rabbia e il loro dispiacere. Per molti, la pasticceria non è solo un negozio storico ma un simbolo di continuità culturale. È uno dei pochi luoghi rimasti dove l’identità siciliana viene espressa con precisione, professionalità e affetto. Lo sfratto rappresenta non solo un danno economico, ma anche un potenziale colpo alla memoria gastronomica collettiva.

Il rischio concreto per una tradizione amatissima
La chiusura della pasticceria metterebbe fine a un capitolo che ha accompagnato generazioni di romani e siciliani trapiantati nella capitale. Una tradizione fatta di sapori autentici, tecniche tramandate e un modo di accogliere i clienti che difficilmente trova eguali. Molti temono che, anche qualora si dovesse trovare una nuova sede, l’atmosfera e la magia del luogo originale siano difficili da replicare.
Le prossime settimane saranno decisive. La speranza è che la pasticceria riesca a ottenere un rinvio, un accordo o una soluzione alternativa che le permetta di continuare a svolgere la propria attività. Nel frattempo, i clienti si stanno mobilitando sui social e di persona, testimoniando quanto Dagnino sia più di un semplice negozio: è un pezzo di storia che merita di continuare a vivere.
