Borghi e pentole in prima serata | il nuovo programma “Sagre d’Italia” racconta come cambia il turismo dei paesi
Pentole @pixabay, radiobicocca
Un viaggio televisivo tra paesi, tradizioni e cucine locali mostra come le sagre stiano diventando un motore di turismo autentico.
Le sagre italiane non sono più solo eventi popolari legati alla tradizione gastronomica, ma stanno diventando un vero e proprio fenomeno culturale capace di attirare viaggiatori curiosi e famiglie in cerca di esperienze genuine. Il nuovo programma “Sagre d’Italia”, pronto a debuttare in prima serata, porta sullo schermo quell’Italia dei borghi che vive di piazze, mercati, ricette tramandate e storie locali.
L’idea nasce dall’esigenza di raccontare un Paese che cambia anche attraverso i suoi riti collettivi, spesso concentrati nei centri minori e nelle zone interne. Le sagre, infatti, stanno assumendo un ruolo strategico: preservano identità, sostengono le economie locali e contribuiscono a rivitalizzare aree che negli ultimi anni hanno sofferto spopolamento e abbandono. La televisione, in questo caso, diventa un ponte che unisce la curiosità del pubblico alla ricchezza dei territori.
Cosa rivela ANSA sul progetto televisivo
ANSA spiega che “Sagre d’Italia” è costruito come un percorso attraverso alcune delle feste popolari più rappresentative del Paese. Ogni tappa racconta non solo un piatto tipico, ma la comunità che lo prepara, i volontari che lavorano dietro le quinte e le usanze che rendono unica ogni manifestazione. Il programma punta a mostrare la forza dei piccoli centri, valorizzando prodotti agricoli, tradizioni artigianali e la capacità delle comunità di trasformare le proprie radici in un richiamo turistico.
Il format alterna momenti culinari a interviste con protagonisti locali, mettendo in luce come molti borghi stiano riorganizzando le proprie sagre per renderle più sostenibili, più accoglienti e più adatte a un turismo che cerca autenticità. È un racconto che unisce piacere, storia e un pizzico di nostalgia.

Come le sagre stanno cambiando il turismo dei piccoli paesi
Negli ultimi anni, i borghi hanno iniziato a riscoprire il valore delle sagre come occasione per farsi conoscere al di fuori dei confini regionali. Non si tratta più solo di degustazioni, ma di esperienze complete che comprendono itinerari culturali, passeggiate naturalistiche, laboratori e spettacoli. Che si tratti di funghi, castagne, polenta o prodotti del mare, ogni sagra diventa un racconto identitario capace di attrarre visitatori da ogni parte d’Italia.
Grazie a questo rinnovato interesse, molti centri minori stanno vivendo una seconda vita, con ricadute positive su ristorazione, accoglienza e artigianato locale. “Sagre d’Italia” intercetta questo cambiamento e lo trasforma in un grande racconto collettivo, mostrando come dietro una pentola fumante ci sia un territorio intero che si muove, si rinnova e accoglie.
