Canone RAI 2025: ecco chi deve ancora pagare la quota | Lo Stato sta aspettando con le braccia conserte

Canone RAI 2025: ecco chi deve ancora pagare la quota | Lo Stato sta aspettando con le braccia conserte

Canone Rai - radiobicocca.it

Il Canone RAI 2025 resta un tema caldo: chi è tenuto a pagarne la quota e quali sono le novità per le strutture ricettive e professionali.

Il Canone RAI è uno dei tributi più discussi in Italia, e anche nel 2025 le regole restano sostanzialmente invariate. Tuttavia, non tutti i contribuenti sono al corrente di quali siano le categorie obbligate al pagamento. Lo Stato, attraverso l’Agenzia delle Entrate, continua a vigilare sul rispetto delle normative, ma non sempre tutti i soggetti obbligati sono tempestivi nel saldare la quota annuale. La vera novità del 2025 riguarda principalmente le tariffe applicabili a determinate categorie, come alberghi, residence, studi professionali e mense.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, il Canone RAI è dovuto da tutti coloro che possiedono un apparecchio televisivo, ma non solo. A partire dal 2016, infatti, il pagamento del canone è stato incorporato direttamente nella bolletta elettrica, con l’obiettivo di semplificare le procedure di riscossione e ridurre l’evasione. Ma le strutture ricettive e professionali sono ancora soggette a regole particolari, che richiedono il versamento del Canone in modo separato e, in alcuni casi, con tariffe speciali.

Chi è obbligato a pagare e come calcolare il Canone per strutture non domestiche

Il Canone RAI 2025 si applica a tutti i titolari di un contratto di fornitura elettrica, a meno che non rientrino nelle esenzioni previste dalla legge. Le strutture ricettive, come alberghi e residence, sono obbligate a pagare una tariffa speciale per ciascun apparecchio televisivo presente nelle stanze, a prescindere dal fatto che gli ospiti effettivamente utilizzino la televisione. La stessa norma si applica a studi professionali, mense e altri locali pubblici, dove l’uso della TV è generalmente presente per motivi di servizio o intrattenimento.

L’Agenzia delle Entrate, in questi casi, stabilisce che le strutture devono dichiarare il numero di apparecchi in loro possesso e calcolare il Canone in base al numero di televisori presenti. Per evitare sanzioni, è fondamentale che queste categorie presentino annualmente una dichiarazione, anche nel caso in cui non utilizzino effettivamente l’apparecchio. Le tariffe sono più alte rispetto al Canone domestico, ma variano in base alla tipologia di struttura e alla sua destinazione d’uso. Presto detto che, qualora non fosse stata ancora saldata la quota, il tempo stringe e bisogna farlo entro il 31/12.

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Le sanzioni per chi non paga il Canone RAI: quanto costa non ottemperare

Le sanzioni per il mancato pagamento del Canone RAI possono essere pesanti. Se un soggetto obbligato non paga la quota entro la scadenza, l’Agenzia delle Entrate può emettere una multa che può arrivare a triplicare l’importo non versato. Inoltre, il ritardo nei pagamenti porta con sé l’impossibilità di accedere ad agevolazioni o sconti per le tariffe successive, aumentando ulteriormente il carico fiscale. La riscossione del Canone RAI è sempre più centralizzata, con controlli periodici che puntano a ridurre al minimo l’evasione.

Per evitare problemi, è quindi essenziale che i soggetti obbligati rispettino le scadenze stabilite, pagando tempestivamente la somma dovuta. Le modalità di pagamento sono chiaramente indicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che fornisce anche le istruzioni per la dichiarazione del Canone nelle strutture non domestiche. Con la crescente digitalizzazione, infatti, il pagamento e la dichiarazione del Canone sono ormai gestiti in modo completamente online.