Intervista | In June: After Midnight è il nuovo potente singolo

scelta che trovo audace, puntate a un pubblicointernazionale? Cantiamo in inglese perché siamo tutti e tre cresciuti ascoltando musica inglese, quindi è venuto spontaneo scrivere in quella lingua, noi siamo molto attratti dalla scena internazionale e vogliamo cercare di arrivare a più persone. Vivere a Roma fa la differenza nella vostra musica? Vi
sentite influenzati dalla multietnicità? Noi abbiamo fatto molti live qui a Roma, la città è sempre stata aperta al nostro tipo di musica, c’è tanta musica emergente, danno un sacco dipossibilitàe danno spazio sia al cantautorato che al rock che a volte è visto un po’ più di nicchia. Sicuramente la città ci haaiutatiaesprimeremeglio la nostra creatività essendo così aperta e piena di persone giovani che ascoltano musica. Curiosità: si sente di artisti che creano nei posti più
disparati, voi dove create musica? Anche nel nostro caso nei posti piùstrambiperché
quando io scrivo posso essere al parco con il cane, o sul treno, insomma anche
nei momenti meno ispiranti di tutti diciamo. Per esempio,After Midnightè nata incameretta col pigiama. Poi ovviamente nello studio, nella sala
prove, tutto prende una forma più coerente, nitida. Perché le persone dovrebbero ascoltare gliIn June? Cosa avete in più? Essendo in Italia, un panorama che offre tutt’altro, noi
vorremmo dare qualcosa di diverso, la nostra unicità è propriol’essere
particolari. Ci sono tanti di artisti come noi che fanno musica in inglese,
ma noi vorremmo essere quel qualcosa di nuovo a cui qualcuno può attingere
senza essere rinchiusi nel cerchio del pop italiano che si ascolta. Poi
sicuramente vorremmo poter far arrivare alle personesonoritàpiù
dinamiche, più energiche, senza tralasciare le vulnerabilità. Nonostante la quarantena, quali sono i vostri progetti futuri? A breve unterzo singolo, molto a breve. Purtroppo
per il momento che stiamo vivendo non è possibile prevedere altro, ma abbiamo
tanti sogni e progetti che speriamo di riuscire a realizzare. Quali sono i sogni nel cassetto? I sogni sono tanti, il più grande, tenendo i piedi per
terra, sarebbe fare untourfuori dall’Italia,all’estero,
toccare paesi che non conosciamo. In questa quarantena cosa state combinando? Riuscita a
rimanere artisti? Tra noici manchiamoe ci manca andare allo studio a fare le prove. In questa quarantenariusciamocomunque acreare, anche se la distanza è dolorosa, riusciamo a mandarci le canzoni, a darci contributi, a rimanere vicino ai fan con le dirette Instagram e i video fatti in casa. Cerchiamo di trovare escamotage per allietare le giornate. Auguriamo il meglio ai promettentiIn Junee li ringraziamo per averci tenuto compagnia in questa quarantena. Qui i loro contatti: