Kandinskij al MUDEC, intervista ad Ada Masoero

Kandinskij al MUDEC, intervista ad Ada Masoero

Kandinskij, uno tra i pittori maggiormente studiati nella Storia dell’Arte, viene raccontato alMUDECin modo del tutto nuovo ed originale. Ad illustrarci nel dettaglio l’evento è la giornalista e critico dell’arteAda Masoeroche ci ha concesso un intervista in occasione dell’apertura della Mostra. Milano è una città frenetica e trafficata dove spesso non si ha nemmeno il tempo di potersi fermare a riflettere su quello che ci circonda. Pensa che questa mostra possa essere vista come una pausa meditativa nel contesto milanese? Beh, non voglio avere una simile ambizione ma penso che possa però dare degli stimoli. Questa è una mostra inedita, una mostra nuova che affrontaKandinskij, pittore stra-studiato e stra-conosciuto, sotto un angolo visuale nuovo che è quello delle fonti popolari da cui attinse per poi arrivare, dopo molti anni di riflessione, alla meta che si era preposto, cioè alla pittura astratta. Uno dei principali obiettivi della Nosta Università è la ricerca e, da questo punto di vista, Kandinskij è stato un pioniere che ha stravolto i canoni dell’arte. Quale pensa che possa essere l’insegnamento che uno studente o un ricercatore può trarre da questa mostra? Dunque,Kandinskijebbe uno stimolo molto forte ad abbandonare la pittura naturalistica, cioè quella che riproduceva la realtà visibile, quando si diffuse la notizia che l’atomo non era indivisibile perchè fu scoperto l’elettrone. In quel momentoKandinskijiniziò una sua riflessione e disse che la realtà ai suoi occhi  si era scardinata e aveva perso ogni significato perché, se l’atomo non è indivisibile come suggerisce anche l’etimologia della parola, allora la realtà è pronta a disgregarsi. Abbandona quindi il reale e si tuffa nel mondo spirituale dal quale nasce l’astrazione. Kandinskij ha detto che l’occhio aperto e l’orecchio vigile trasformano le più piccole scosse in grandi esperienze. Con questa frase l’artista voleva invitarci a non vivere passivamente ma in modo vigile la realtà che ci circonda. Pensa quindi che queste opere possano aiutare i Nostri studenti a riscoprire le emozioni nascoste nelle piccole cose? Sono sicura di si, anche perchè sono opere che ancora oggi hanno una grande forza poetica dentro di sè e ci raccontano questo viaggio cheKandinskijcompie nella sua interiorità. Il mondo usciva da un periodo in cui il positivismo aveva portato il pensiero umano a riflettere solo sulla realtà tangibile e l’artista, scioccato da questa rivelazione e in base ad altre sue riflessioni personali, decide di cerceare le forme fondanti della realtà nella propria interiorità.Kandinskij, dopo aver detto che dopo un lungo periodo tristissimo di materialismo che abbiamo vissuto tutti dobbiamo rituffarci nello spirito, dà vita a questa pittura dirompente e innovativa, creando una frattura nella storia dell’arte occidentale che da allora non è pià stata la stessa perché non c’è più il bisogno di riprodurre la realtà per fare l’artista. Ringraziamo ancoraAda Masoeroed ilMUDECper la disponibilità e vi lasciamo con i contatti utili per la mostra: Per restare sempre aggiornato su tutti gli eventi che si svolgono a Milano ascoltaBreakInRadio Spinoff, ogni Mercoledì dalle 18.00 alle 18.30, solo suRadioBicocca!