Lasciati fuori definitivamente | Il nuovo BONUS LUCE fa figli e figliastri: le famiglie escluse

Lasciati fuori definitivamente | Il nuovo BONUS LUCE fa figli e figliastri: le famiglie escluse

Lampadina - pexels - radiobicocca.it

Dal 2025 cambia il “bonus bollette”: il sostegno per le spese di luce e gas non sarà più universale e diverse famiglie rischiano di restare senza aiuto.

Il nuovo anno porterà con sé una revisione profonda del sistema dei bonus sociali legati alle utenze domestiche. Dopo mesi di proroghe e aggiustamenti temporanei, il governo ha definito i criteri aggiornati per il cosiddetto “bonus bollette” 2025, uno strumento pensato per contenere gli effetti dell’aumento dei costi energetici sulle famiglie italiane.

Le novità non riguardano solo le modalità di erogazione, ma soprattutto i requisiti economici richiesti per accedervi. Secondo quanto stabilito dalle autorità competenti, la soglia ISEE sarà determinante e più selettiva rispetto al passato, con l’obiettivo dichiarato di concentrare le risorse sui nuclei in reale difficoltà.

Come cambia il bonus e cosa prevede il nuovo meccanismo

Il “bonus bollette” continuerà a essere riconosciuto automaticamente a chi presenta una Dichiarazione Sostitutiva Unica aggiornata, ma dal 2025 il limite ISEE per ottenere lo sconto verrà abbassato. Secondo il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il beneficio pieno sarà riservato ai nuclei con ISEE non superiore a 9.530 euro, mentre le famiglie numerose potranno accedervi fino a un massimo di 20.000 euro.

Chi supera queste soglie non riceverà più la compensazione in bolletta, nemmeno in forma ridotta. Si tratta di una modifica che colpirà una parte consistente del ceto medio, finora parzialmente tutelato. Le agevolazioni resteranno invece attive per i titolari di redditi molto bassi e per chi percepisce altre prestazioni sociali, come il reddito di inclusione. L’obiettivo, secondo il governo, è rendere il sistema “più equo e sostenibile”, evitando dispersioni di fondi pubblici.

Energia elettrica – pexels – radiobicocca

Chi resta escluso e perché il taglio fa discutere

Tra i principali esclusi figurano le famiglie con un ISEE superiore ai nuovi limiti, anche se alle prese con mutui o spese crescenti. Saranno tagliati fuori anche molti lavoratori autonomi con redditi discontinui e nuclei monoreddito che superano di poco la soglia. Una scelta che alimenta il dibattito politico, poiché per molti il rischio è quello di lasciare scoperte proprio le fasce “di mezzo” che non beneficiano di altri sostegni.

Un ulteriore punto critico riguarda l’assenza di una clausola di salvaguardia: chi dovesse superare anche di poco il limite ISEE perderà completamente l’agevolazione, senza una riduzione graduale. In molti si aspettavano una soluzione più flessibile, capace di tenere conto delle reali difficoltà di pagamento. Resta comunque la possibilità che nei prossimi mesi vengano introdotti correttivi, ma al momento il messaggio è chiaro: il bonus 2025 sarà più selettivo e concentrato sui redditi bassi, con l’intento di ridurre la spesa pubblica e favorire una maggiore efficienza nelle misure di sostegno energetico.