Milano capitale d’autore | Filmmaker porta 90 film tra natura e AI: sguardi nuovi arrivano dai festival
La rassegna (Foto di Edwin Vega da Pixabay) - radiobicocca.it
La nuova edizione di Filmmaker trasforma Milano in un laboratorio creativo, con 90 opere che intrecciano natura, tecnologia e visioni da tutto il mondo.
Ogni anno Filmmaker riesce a ridisegnare il panorama culturale milanese, ma questa edizione sembra fare un passo ancora più audace. Novanta titoli in programma, una selezione che abbraccia documentari, sperimentazioni visive, cinema indipendente e opere che arrivano dai festival più prestigiosi. Un mosaico che mostra come il linguaggio cinematografico continui a evolversi, soprattutto quando si confronta con temi cruciali come ambiente e intelligenza artificiale.
L’atmosfera che si respira nelle sale è quella delle grandi occasioni: registi emergenti, autori affermati e pubblico curioso si incontrano in una città che da anni ha fatto del cinema d’autore un punto di riferimento culturale. Filmmaker non è solo una rassegna, ma un laboratorio che intercetta tendenze, forme narrative nuove e sguardi capaci di raccontare la complessità contemporanea senza filtri.
Cosa racconta il Corriere su questa edizione
Secondo il Corriere, una delle presenze più attese è quella di Werner Herzog, protagonista di una retrospettiva che ripercorre il suo cinema visionario, capace di attraversare epoche, luoghi estremi e ossessioni umane. La rassegna non si limita però a celebrare i grandi autori: punta anche sulle nuove voci che arrivano dai festival internazionali, giovani registi che affrontano temi globali con uno sguardo fresco e diretto.
Il giornale sottolinea che Filmmaker mette al centro due filoni particolarmente attuali: la natura, raccontata attraverso storie di resistenza, esplorazioni e fragilità del pianeta, e l’intelligenza artificiale, osservata non come minaccia, ma come specchio delle trasformazioni culturali in atto. Un approccio che restituisce una fotografia complessa in cui tecnologia e ambiente non sono mondi separati, ma dimensioni intrecciate.

Perché Filmmaker rende Milano una capitale del cinema d’autore
La forza del festival sta nella sua capacità di attrarre linguaggi diversi e di creare connessioni tra autori lontani nello stile e nel percorso. Accanto ai grandi nomi, trovano spazio opere intime, progetti indipendenti, produzioni a basso budget che sfruttano creatività e ricerca per costruire narrazioni originali. È un cinema che non rincorre la spettacolarità, ma la profondità dello sguardo.
Grazie a questa combinazione, Filmmaker conferma Milano come una delle capitali italiane del cinema d’autore. La città accoglie storie che parlano di foreste, algoritmi, memorie familiari e geografie lontane, dimostrando che il cinema può ancora essere un terreno fertile di sperimentazione. Un’occasione preziosa per chi vuole scoprire ciò che il grande schermo può raccontare quando si libera dai binari del mainstream.
