Sex education: la rivincita della sessualità libera


Sex Education

Ormai sono passati alcuni mesi dall’uscita della seconda stagione di Sex Education, ma per tutti noi che abbiamo amato questa serie per fortuna è stato confermato il rinnovo di una terza stagione.

Sex Education è un prodotto di Netflix UK, il protagonista, Otis, interpretato in maniera straordinaria da Asa Butterfield (conosciuto anche per il suo ruolo nel famoso film Il bambino con il pigiama a righe), è un adolescente non troppo comune, con una madre sessuologa, fin troppo presente nella sua vita, a tal punto da provocare nel figlio dei traumi che non gli permettono di vivere liberamente la sua sessualità. Otis, insieme al suo migliore amico Eric, un ragazzo gay di colore proveniente da una famiglia cristiana, e Maeve una ragazza complicata con un doloroso passato alle spalle, decide di sfruttare il materiale lavorativo della madre, per cominciare a dare consigli sul sesso a tutti i suoi compagni di scuola, che come lui si approcciano per la prima volta al mondo fin troppo oscuro della sessualità.

Mentre nella prima stagione il sesso è il tema fondamentale, sviscerando varie problematiche e situazioni singolari, ma in realtà molto comuni, nella seconda stagione si dà un maggiore spazio ai sentimenti, i personaggi vengono approfonditi nella loro fragilità, nei loro problemi, nella loro meravigliosa umanità. Sex education dà voce in maniera ironica e leggera a situazioni che tutti noi affrontiamo nella vita, ma di cui non siamo mai in grado di parlare, e riesce in maniera delicata ed emozionante a toccare anche temi molto attuali come le molestie sessuali, l’asessualità o l’omosessualità e moltissimi altri. La maggior parte degli attori scelti, sono emergenti con poca esperienza, ma che riescono ad interpretare impeccabilmente i loro personaggi, esprimendo sinceramente emozioni e paure, a tal punto che lo spettatore si affeziona a ciascuno di loro, alle loro fragilità, ritrovando un pezzo di sé stesso in ogni storia.

La regia è impeccabile, la fotografia straordinaria, le riprese non sono mai statiche ma riescono a far sentire chi guarda parte della scena, la scenografia rende perfettamente l’idea di un mondo colorato e variegato, come i personaggi che lo popolano, ma la ciliegina sulla torta è la colonna sonora piena di pezzi anni ’80, ballad malinconiche e gli inediti di Ezra Furman, che riescono perfettamente ad incastrarsi in tutte le situazioni e che danno il giusto slancio e movimento alla serie.

Sebbene sia una serie teen, Sex Education è tutt’altro che superficiale, io la consiglio non solo perché è piacevole e divertente, ma soprattutto per le emozioni che riesce a trasmettere, per la sua attualità e la sua capacità di scardinare quelli che sono dei limiti sociali che ci sono stati imposti, ma che forse sarebbe meglio abbattere.

Articolo a cura di Irene Lantano


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