Ultim’ora – Da 80 a 150 euro al mese, il nuovo TFR fa discutere tutti | Se vai oltre la scadenza rischi una MAXI SANZIONE

uomo che legge un documento su sfondo nero

Attenzione alla scadenza (Foto di Raman Spirydonau da Pixabay) - radiobicocca.it

Nuovo TFR: da 80 a 150 euro al mese, ma attenzione alla scadenza, chi va oltre rischia una maxi sanzione molto onerosa.

Chi lavora lo sa: tra bollette, mutui e rincari, anche pochi euro in più fanno la differenza. E ora sembra che qualcosa si muova proprio in busta paga.

Il TFR – quello che di solito immaginiamo come il “tesoretto” da incassare quando si cambia lavoro o si va in pensione – potrebbe presto arrivare ogni mese. Non più tutto insieme, ma a piccole dosi.

Una proposta che suona come musica per chi ha bisogno di liquidità subito, ma che fa storcere il naso a chi pensa al futuro. Perché, come spesso accade, dietro ogni “bonus” c’è anche il rovescio della medaglia.

E la cosa più importante? Che c’è una scadenza precisa da rispettare. E chi se la dimentica rischia di pagare caro la distrazione.

Una novità che divide (e fa discutere)

Dal 2026, i lavoratori potranno chiedere che il TFR finisca direttamente in busta paga, ogni mese. Non si parla di cifre altissime – siamo tra 80 e 150 euro – ma abbastanza da far gola in tempi come questi. La decisione, però, non si prende su due piedi. C’è tempo fino al 31 dicembre 2025 per comunicarla, e una volta scelta la formula, non si torna più indietro per tre anni interi. Meglio pensarci bene quindi.

Ricevere subito quei soldi infatti può sembrare una bella idea, ma significa rinunciare a una parte importante: la rivalutazione annuale del TFR, quella che lo fa crescere lentamente ma in modo sicuro. Inoltre, le tasse saranno più alte, perché l’anticipo verrà trattato come un normale reddito. Insomma, un guadagno immediato che però potrebbe pesare sul lungo periodo. Specie per chi è vicino alla pensione o ha già un piano di risparmio.

calcolatrice e euro
Meglio farsi i conti (fonte pixabay) – radiobicocca.it

Il nuovo TFR in busta paga

Per capire se conviene davvero, non serviranno calcoli a mente. Dal 15 ottobre 2025, come riporta energycue.it, le aziende metteranno a disposizione dei simulatori online per farsi due conti precisi prima di firmare.

C’è tempo fino al 31 dicembre 2025 per decidere se ricevere il TFR ogni mese o mantenerlo come riserva per il futuro. Non è che ci sarà proprio una multa, è vero, ma chi si dimentica la scadenza o sceglie in fretta potrebbe comunque “pagare” in un altro modo: con tasse più alte, minori rendimenti e tre anni senza possibilità di cambiare idea. Insomma, la vera sanzione non arriva dal fisco, ma dalle conseguenze di una decisione presa con troppa leggerezza.