In 5 anni di cose ne sono cambiate parecchie a Radio Bicocca. Siamo partiti da un piccolo gruppo di cinque persone e in poco tempo ci siamo trasformati in una delle realtà radiofoniche più interessanti nel mondo delle Università.
Essere parte della radio vuol dire viverla, e quale miglior luogo di ritrovo se non lo studio? Una stanza piccola che forse, a molti, non trasmetterebbe alcuna emozione. Ma a noi che lì dentro abbiamo passato gli anni più belli dell’università sembra una reggia. Gli adesivi e i poster alle pareti sono piccoli pezzi di storia che ci portiamo dietro e che, come in una galleria d’arte, raccontano il nostro percorso, dalle origini fino ad oggi.
Perché far parte della radio vuol anche dire girare, viaggiare, e collezionare pezzi di mondo da condividere poi con i propri colleghi e amici. A ben pensarci, in cinque anni di viaggi ne abbiamo fatti parecchi: oltre 70 eventi tra concerti e spettacoli teatrali, partecipazione a festival internazionali come l’Eurovision Song Contest e lo Sziget e, soprattutto, la nostra presenza fissa al Festival di Sanremo, anno dopo anno.
Fare radio vuol anche dire anche interfacciarsi con alcuni degli artisti migliori del panorama nazionale e non: i Muse, YUNGBLUD, Dardust, Ultimo, Mannarino e tantissimi altri ancora. In totale sono state svolte più di 200 interviste, permettendo ai nostri ascoltatori e lettori di conoscere in modo approfondito tantissimi ambiti della cultura, dall’arte al cinema, dalla musica all’intrattenimento.
Con oltre 30 membri attivi, lo staff di Radio Bicocca è uno di quelli maggiormente specializzati nel settore studentesco. Per entrare nel team è infatti necessario partecipare ad un percorso formativo Bbetween che, oltre ad uno stage pratico con giornalisti e speaker professionisti come Monica Landro e Patrick Facciolo, vede anche la partecipazioni di nomi importanti nel settore radiofonico, discografico e musicale come Daniele Tognacca, Albertino, Gabriele Minelli, Roberto Razzini, Fulvio Giuliani, Claudia Mescoli, Roberto Trinci, Federico Russo, Manola Moslehi, Giulio Nenna, Edwyn Roberts, Paolo Antonacci, Paola Gallo, Ringo e Giorgia Surina e del settore dell’informazione come Carlo Casoli, Gianluigi Nuzzi, Paolo Giordano, Valeria Graci, Raffaella Cesaroni e Luca Dondoni.
Il team speaker di Radio Bicocca garantisce un palinsesto ricco di programmi e con musica costantemente aggiornata. In media si calcolano oltre 600 ascoltatori unici ogni giorno, a conferma della qualità del prodotto. Anche il sito web con gli articoli della redazione registra numeri da capogiro: gli articoli più letti sfiorano le quarantamila visualizzazioni.
Ma lasciamo ora la parola ad alcune delle ragazze e dei ragazzi che hanno reso possibile questo progetto!
Sara Garnieri: “Il mio primo ricordo legato a Radio Bicocca è connotato da una gioia indescrivibile, ancor prima di far parte di questo bellissimo team, vinsi i biglietti per un concerto (Coez @Assago, 2019) ed entrai poco dopo nel percorso di formazione. Radio Bicocca permette a ognuno di noi di esprimersi, di sperimentare e di far parte di un bel gruppo. Radio Bicocca non è solo musica, film e quant’altro ma è soprattutto persone. Persone che collaborano e condividono, persone che nonostante la distanza del COVID cercano di portare avanti un progetto così bello!”.
Linda Barbieri: “Quando penso a Radio Bicocca e alla mia esperienza come redattrice la prima immagine che mi viene in mente è quella di quattro persone e una scrivania piena di post-it, uno per ogni sezione del nuovo sito internet che sarebbe nato di lì a pochi giorni. Da lì in poi il numero e la tipologia di articoli è cresciuto nel tempo così come quello dei redattori interessate a partecipare al progetto dopo la partecipazione al percorso formativo Bbetween. Far parte di Radio Bicocca mi ha permesso di fare mille esperienze diverse tra cui entrare nella sala stampa del Festival di Sanremo, partecipare all’Internet Day organizzato dalla Rai, uscire ed entrare dalle sale cinematografiche per una settimana durante il Giffoni Film Festival e intervistare cantanti, giornalisti, attori e anche scienziati. Tutto questo sentendomi dal primo giorno parte di una squadra in cui le diverse capacità di ognuno di noi sono state sempre utilizzate per migliorare e ingrandire questo progetto a cui teniamo moltissimo“.
Jacopo Vitelli: “Di ricordi legati a RadioBicocca ne ho tantissimi, la prima volta che ci sono entrato, la prima registrazione, le prime dirette con 0 ascoltatori, la partecipazione a Sanremo e tanto altro….. Se però dovessi scegliere il ricordo al quale sono più affezionato sarebbe quello legato al 3° compleanno della radio: L’Intervista a Giorgio Vanni, il re delle colonne sonore dei cartoni animati. Un idolo, pieno d’energia e dinamicità. C’eravamo tutti, qualcuno dentro e molti altri fuori, perché la radio non è molto grande. Prima della diretta G.V., che quel giorno non avrebbe dovuto cantare in diretta per il mal di gola, trovò la chitarra e non riuscì a trattenersi, “ ve beh dai, un paio ve le suono”. Telefonini in mano e via con i video.“
Stefano Gandelli: “La Radio è stata, ed è tutt’ora, parte integrante di ciò che sono. No, non nel senso che mi sto trasformando in un androide. Anche se sarebbe figo. Quello che intendo dire è che essere parte di una realtà come quella di Radio Bicocca in qualche modo ti cambia, sia come persona che professionalmente. Dai concerti alle interviste, dai musei a Sanremo, ogni esperienza mi ha fatto conoscere una piccola parte di mondo che, altrimenti, non avrei mai scoperto. Non so dire quale sia il ricordo più bello legato alla radio, ma sicuramente l’emozione di gestire una rubrica settimanale sui film trash non ha prezzo! Si scherza, ovviamente. Di ricordi belli ne ho molti, ma ciò che più mi resterà nel cuore è il rapporto con i miei colleghi e amici, tutti accomunati dalla passione per la musica e per il progetto radiofonico che con tanta fatica abbiamo costruito. Non voglio dilungarmi troppo, e concludo invitando chiunque stia leggendo a mettersi in gioco, sempre. E perché no, magari proprio qui, a Radio Bicocca. Ti aspettiamo!“
Jessica Amianto Barbato: “I cinque anni di Radio Bicocca sono per me, ormai, quasi sei in realtà. Ripercorrerli tutti per trovare il ricordo più bello che ho non è nemmeno semplice, perchè di esperienze indimenticabili ne ho vissute davvero a bizzeffe, dalla prima volta in Sala Stampa a Sanremo, al primo concerto passato nel corridoio riservato ai fotografi (e per chi come me vive ogni singolo live come una lotta alla conquista della transenna, si tratta proprio di un sogno realizzato). Sicuramente però ho dedicato un posto speciale nel cassetto dei ricordi all’intervista a YUNGBLUD; all’epoca il nome di Dominic Harrison era arrivato in Italia quasi per caso, grazie ad un brano inserito nella colonna sonora di Tredici, e io avevo scelto una sua canzone (I love you, will you marry me) per chiudere il mio primo anno di dirette insieme al mio fido collega Andrea. Lascio solo immaginare cosa possa essere successo quando ho scoperto che sarebbe arrivato in Italia, in un piccolo locale di Milano, il DUDE, che oggi non esiste neanche più. Ho cercato di avere quell’intervista in tantissimi modi diversi, per poi perdere le speranze quando, come spesso accade, dopo mesi di attesa ancora non avevo ricevuto una risposta. La sorpresa è arrivata di lunedì mattina, a poche ore di distanza dal concerto; l’oggetto della mail che mi avvisava dell’intervista recitava qualcosa come “URGENTE: INTERVISTA ORE 16”.
L’intervista, alla fine, seppur preparata in qualche ora, con un quantitativo di ansia addosso neanche lontanamente paragonabile ad una intera sessione d’esami, è andata molto bene. Dominic oggi è molto più famoso di quanto non lo fosse allora, ciononostante continuerò a considerarlo una piccola scoperta (riuscita) della squadra di Radio Bicocca, che ha reso questi primi cinque anni l’avventura più bella che mi potesse capitare di vivere”.

Antonio La Mancusa e Edoardo Clerici: “I Le.fleurz sono un caso. I Le.fleurz in radio sono il caso moltiplicato per due. Avete presente quelle mail, inviate dall’università, a cui, la maggior parte delle volte, uno studente medio non presta attenzione? Di contro, nella media, quello studente una di queste infinite mail l’aprirà e magari ci darà un’occhiata. Ecco questo è ciò che è successo a questi ragazzi. Uno legge la mail, lo dice all’altro, ed entrambi scoprono che esiste un mondo radiofonico e un percorso formativo riguardante questa realtà universitaria. È sempre un attimo e un caso che i ragazzi si ritrovano seduti davanti a dei microfoni, in procinto di preparare una diretta (sempre preparatissima, ma lasciata anche alla casualità degli eventi). È così che in due anni questi ragazzi casuali cominciano a fare esperienze variopinte, intervistando e portando, nella loro personale maniera, quello che era per loro la radio: un unico e grande mezzo per poter formare e dare la possibilità all’eventuale ascoltatore di sentire quel qualcosa in più.
Si voleva riportare alcuni apici “lavorativi” della coppia radiofonica: su tutti la “mai compresa” intervista con l’artista Ernst, un musicista sperimentale, che non dava risposte. O almeno se le dava, non erano sicuramente univoche e con del senso comune: intrinseche, taglienti, interpretabili… insomma sperimentali, come il suo mondo! E per concludere uno dei veri e propri apici raggiunti dalla coppia: l’intervista al tantissimo stimato e ammirato attore Stefano Accorsi. I due ragazzi lo conobbero in occasione dell’uscita del film dedicato al pittore veneziano Tintoretto, durante cui l’attore prestava la sua voce come figura narrante. Il momento focale di questo incontro è il momento poco successivo alle domande e all’intervista: il mitico Accorsi si accorse che probabilmente aveva già conosciuto uno dei ragazzi, il quale prontamente ha confermato la cosa dichiarandosi di essere il famosissimo attore britannico Hugh Grant. Grazie al caso, grazie alla radio, grazie ai ragazzi, grazie di tutto quel che è stato e di quel che sarà”.
Matteo Piana: “Sono entrato in redazione da poco, dallo scorso luglio, alla fine del percorso formativo con Monica Landro. Le sue lezioni, anche se a distanza, mi hanno sicuramente arricchito tanto. Allo stesso modo mi hanno arricchito tanto questi mesi come membro del team. Causa COVID ovviamente siamo tutti lontani ma il nostro auspicio è quello di poterci incontrare presto per continuare questo bellissimo percorso tutti assieme e proporre sempre contenuti di maggiore qualità. Il ricordo più bello sarà quello legato al prossimo traguardo raggiunto e poi a quello dopo ancora“.
Irene Lantano: “Ancor prima di cominciare effettivamente i miei studi e il mio percorso universitario, avevo deciso sarei diventata parte del team di Radio Bicocca. Ancor prima di entrarci io sapevo che sarebbe stato molto più di un semplice passatempo. Le mie aspettative non sono state deluse, in questi pochi mesi ho avuto la possibilità di conoscere nuove persone con cui collaborare e confrontarmi (anche se a distanza), ho ampliato le mie conoscenze in vari ambiti e ho avuto la possibilità di esprimere la mia creatività in vari modi. Sono pronta a lavorare sempre di più e a mettermi in gioco per crescere insieme a questo progetto”.

Carlo Brienza: “Per me Radio Bicocca è stata una vera e propria scommessa. Sin dall’inizio non avrei mai potuto immaginare che dal nulla saremmo riusciti ad arrivare fino a questo punto. Una radio, una redazione e un percorso formativo, nulla di più incredibile. Ho voluto scommettere più di quanto io fossi in grado di perdere. Il risultato è aver trovato in questi cinque anni persone sempre pronte ad affrontare nuove sfide e cambiamenti. Ciascuno con i propri ruoli e le proprie competenze, abbiamo collaborato per raggiungere un solo obiettivo e, tra mille difficoltà e sfide, ci siamo riusciti, superando anche le nostre stesse aspettative“
Graziana Migliozzi: “Mi sono iscritta all’università alla tenera età di 39 anni, un anno e mezzo dopo sono venuta a conoscenza dell’esistenza di Radio Bicocca tramite un corso di Radio Base diffuso attraverso il percorso Bbetween UniMiB per lo sviluppo e la valorizzazione di competenze trasversali degli studenti, al quale ho preso parte nel 2018. In qualità di amante della radio da una vita, non potevo credere di poter avere l’opportunità di confrontarmi con questo mondo per me tanto affascinante. Con entusiasmo mi sono iscritta al corso e da lì è iniziata un’esperienza bellissima.
I gruppi degli speaker e della redazione mi hanno accolta con fervore e disponibilità. Sia il corso Base che i successivi sono stati una sferzata di vitalità. Oltre ad avere apprezzato la qualità degli ospiti e dei relatori, ho potuto acquisire nozioni tecniche immergendomi in una realtà da me sempre apprezzata da lontano. Ricordo con piacere tutti i professionisti del settore incontrati: da Ringo, Giorgia Surina, Carlo Casoli e tanti tanti altri…
Se però penso a dover descrivere quello che in realtà mi ha entusiasmato di più in questi anni, posso dire con assoluta certezza che le dirette radiofoniche sono l’esperienza che mi ha divertito di più in assoluto! La magia della radio, per me, è soprattutto questa!
L’interazione con chi ti accompagna in diretta e con chi ascolta da un dispositivo o dalla propria auto diventa una frizzante esperienza, difficile da descrivere, ma bellissima da vivere.
E allora, AUGURI RADIO BICOCCA per questi 5 favolosissimi anni!
Spero vivamente che la chiusura dell’Ateneo per via della pandemia possa cessare al più presto, per poter tornare nello studio della mia Radio Universitaria.“
Se anche tu vuoi entrare a far parte di questo progetto come speaker o come redattore ti lasciamo qui sotto il link del percorso formativo Bbetween. Per ogni domanda o chiarimento non esitare a contattarci sui nostri social.
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