Assassinio a Venezia: il ritorno di Hercule Poirot

Assassinio a Venezia è il nuovo film diretto da Kenneth Branagh.


Assassinio a Venezia

Da ormai qualche settimana è disponibile alla visione Assassinio a Venezia, il nuovo film di Kenneth Branagh, che vede il ritorno del celebre investigatore Hercule Poirot sugli schermi.

La trama

Nel 1947, dopo aver perso la fede a causa della Seconda Guerra Mondiale, Hercule Poirot si stabilisce a Venezia. Ignora gli svariati casi offerti dai vari passanti. La sua guardia del corpo, Vitale Portfoglio (interpretato da Riccardo Scamarcio), lo protegge. Un giorno Ariadne Oliver, scrittrice di romanzi gialli e vecchia amica del detective, si presenta a casa sua, invitandolo ad una festa di Halloween presso il palazzo dell’ex cantante lirica Rowena Drake. A seguito della festa, si svolge una seduta spiritica guidata dalla medium ed ex infermiera di guerra Joyce Reynolds, attraverso la quale Rowena spera di intercettare lo spirito della figlia Alicia Drake; quest’ultima si era tolta la vita, a seguito della sua rottura di fidanzamento con Maxime Gerard (chef) e della sua grave malattia. Ariadne vorrebbe convincere l’investigatore ad aiutarla a smascherare la medium come truffatrice anche per ottenere un nuovo spunto per il suo prossimo libro.

Poirot smaschera parecchi trucchi di Joyce, succedono eventi molto strani e la medium riesce a parlare con lo spirito di Alicia, dicendole di essere stata assassinata. Joyce, dopo aver conversato col detective a proposito della sua presunta malafede, gli consegna il domino e la maschera con cui era giunta al palazzo. Lui la indossa e successivamente prova di nascosto il gioco delle mele galleggianti, ma nel mentre qualcuno alle sue spalle prova ad affogarlo. Vitale lo salva, ma la medium cade da un parapetto e muore impalata su una statua nel cortile.

Piomba all’improvviso una tempesta che impedisce l’arrivo immediato della polizia e, quindi, l’investigatore chiude i cancelli ed esegue, assieme ad Ariadne, l’interrogatorio a tutti i presenti, tra cui l’ex suora e cameriera di Rowena, Olga Seminoff (interpretata da Camille Cottin), l’ex medico di famiglia Leslie Ferrier (traumatizzato a causa delle sue esperienze nella liberazione del campo di Bergen-Belsen ed interpretato da Jamie Dornan), il figlio Leopold (che rivela a Poirot di aver sentito le voci infestanti degli orfani lasciati morire nel palazzo), i due assistenti di Joyce, Desdemona e Nicholas (profughi rom salvati dagli americani dopo la Seconda Guerra Mondiale) e Maxime Gerard (convocato attraverso un invito anonimo alla seduta spiritica).

Il detective ha delle visioni del fantasma di Alicia, che accantona come idiozie, dato che non crede al paranormale. A causa di una crisi nervosa di Leslie, egli viene chiuso in una stanza isolata, la cui unica chiave viene affidata all’investigatore. Poirot smaschera Vitale e Ariadne, in quanto complici della medium: il poliziotto era presente la notte in cui Alicia morì ed aveva raccontato i dettagli a Joyce, mentre la scrittrice l’aveva aiutata a mettere in atto i trucchi che inizialmente il detective non era riuscito a spiegare, sperando di ridicolizzarlo nel suo prossimo libro. Dopodiché, nonostante la stanza fosse chiusa a chiave, Leslie muore, trafitto da una spada. Ad un certo punto, l’investigatore ha una grande intuizione.

Poirot comunica che la colpevole è Rowena. Lei reclamava per sé le attenzioni della figlia, si era intromessa nel suo matrimonio e l’aveva drogata correggendo il suo tè col miele velenoso prodotto dalle sue api. Una notte, dopo che Rowena si era addormentata, Alicia aveva avuto una crisi e Olga le aveva dato del tè per calmarla, inconsapevolmente uccidendola con un’overdose di miele avvelenato. Rowena, quindi, aveva inscenato il suicidio ed aveva cominciato a ricevere delle lettere minatorie, sospettando che i ricattatori fossero Joyce e Leslie. Dopo, aveva cercato di annegare il detective, avendolo scambiato per la medium, che poi aveva gettato dal parapetto. Aveva manipolato tutti gli ospiti (compreso l’investigatore). Aveva, poi, indotto Leslie a uccidersi, dicendogli che altrimenti avrebbe ucciso suo figlio. Ridotta ormai alle strette, Rowena fugge sul tetto del palazzo e muore, precipitando nel canale.

Poirot non denuncia Vitale ed incontra Olga, che ha deciso di adottare Leopold, rivelatosi il misterioso ricattatore. Desdemona e Nicholas partono per Saint Louis, alla ricerca di una nuova vita. Il detective chiude la sua amicizia con Ariadne e ricomincia ad accettare i casi che gli vengono proposti.

Una scena tratta dal film “Assassinio a Venezia”. In primo piano Hercule Poirot.

L’ispirazione del film

Assassinio a Venezia è una trasposizione cinematografica di uno dei romanzi gialli più celebri redatti dalla famosissima scrittrice britannica, Agatha Christie (1890-1976). L’opera poliziesca in questione è ambientata nel 1969 ed è intitolata Poirot e La Strage degli Innocenti, nota anche con il nome Halloween Party. La pellicola contiene, però, delle modifiche sostanziali rispetto al libro dell’autrice.

Non è la prima volta che Kenneth Branagh, in quanto regista, svolge un adattamento cinematografico di uno dei romanzi della scrittrice. Infatti, lo stesso registra nel 2017 produce Assassinio sull’Orient Express (basato sull’omonima opera di Agatha Christie) e nel 2022 produce Assassinio sul Nilo (basato sull’omonimo libro dell’autrice).

Poirot e La Strage degli Innocenti
Copertina del libro “Poirot e La Strage degli Innocenti”.

Vale veramente la pena di vederlo?

Si tratta di un film incredibile, ricca di colpi di scena, di mistero e di suspence. Lo spettatore si sente totalmente coinvolto nella pellicola, in quanto anche a lui spetta un importante compito, ossia quello di provare a capire chi possa essere il colpevole, trasformandosi, quindi, quasi in un piccolo aiutante dell’investigatore belga. Hercule Poirot è un personaggio immaginario, creato da Agatha Christie ed è presente in numerosi libri e film. E’ un uomo munito di un’estrema calma e precisione, caratteristiche che gli permettono di risolvere i casi più difficili ed ingarbugliati. Presta sempre molta attenzione a tutto e a tutti, cercando di scovare qualsiasi tipo di indizio o traccia che possa condurre ad un possibile sospettato. Altri due suoi tratti distintivi sono sicuramente i suoi baffi alquanto particolari che gli incorniciano le sue labbra e il suo tipico abbigliamento rigorosamente elegante, impeccabile e preciso.

Insomma, è una pellicola cinematografica che non si può non vedere ed è vivamente consigliato a tutti gli amanti del cinema, soprattutto agli amanti dei gialli.

Trailer del film “Assassinio a Venezia”.

E’ bene sospettare di tutti, finché non si riesce a dimostrare che sono innocenti.

– Hercule Poirot

Sofia Fossati

Frequento la facoltà di Giurisprudenza. Nutro interesse per il giornalismo (soprattutto quello d’inchiesta), per l’arte e per la letteratura.

6 Comments

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