Bicocca Tips | Tre libri per scoprire il mondo dell’insegnamento

Bicocca Tips | Tre libri per scoprire il mondo dell’insegnamento

Bicocca Tips | Tre consigli per una Fashion RevolutionbyIsaia Galli Bicocca Tips: I coinquilini nelle serie tvbyIrene Lantano Bicocca Tips | Tre libri per scoprire il mondo dell’insegnamento In questo Bicocca Tips abbiamo scelto di presentarvitre libriche vi permetteranno discoprire il mondo della scuoladal punto di vista di uninsegnante. Si tratta di trescrittiche ho avuto modo di leggere durante questi anni universitari, essendomi da poco laureata in Scienze della Formazione Primaria. I tre maestri hanno illustrato le loro esperienze di insegnamento, con le quali hanno cercato di rivoluzionare la scuola, mettendo in luce le loro idee. Il paese sbagliatoalla sua prima pubblicazione, nel 1970, mise in luce l’idea una scuola rigida che escludeva le persone più fragili. Mario Lodi è stato un pedagogista, uno scrittore ed un insegnante italiano. Si è impegnato, grazie alla sua professione, a creareuna scuola nuovaall’interno di una società democratica, dopo la seconda guerra mondiale.Da allora è trascorso mezzo secolo, ma purtroppo la scuola italiana si trova ancora in difficoltà, a volte, nel garantire un’istruzione capace di contrastare ogni forma di discriminazione. In contemporanea è cambiata profondamente la relazione dell’infanzia con il gioco, l’intrattenimento e le fonti di informazione.I bambini trascorrono sempre più ore davanti a schermi di ogni dimensione, spesso cercando nel virtuale una via di fuga dalla solitudine.Capire che scrivere è «scoprire gli altri», che le parole sono anche suoni e colori, che ci sono molti modi per incontrare la storia e che si può costruire conoscenza insieme, anche se diversi. Questo è quanto hanno imparato gli allievi di Mario Lodi. Il suo diario racconta quell’esperienza suggerendo unascuola inclusiva e apertache innanzitutto vuole educare, e che crede nello studio comeoccasione di crescita morale e civile. Nei dialoghi degli scolari su argomenti di un programma svolto ponendo questioni e lasciando elaborare soluzioni, intorno a temi che riguardano matematica, scienze, arte e storia, si ha l’impressione di ripercorrere l’evolversi della cultura umana. Si provala meraviglia del nascere di un pensiero.Così questo libro, che contiene indicazioni concrete per un insegnamento innovativo, non è un burocratico manuale di didattica che si aggiunga a una fila troppo lunga. All’opposto ogni pagina trabocca di spontanea poesia, pur non indugiando in un’estetica compiaciuta del mondo incantato dell’infanzia. Nel diario di un anno di scuola, in cui ciascun allievo è protagonista di una ricerca comune, si mostra il cuore del dialogo didattico: «provare a dare forma al mondo». E una proposta pedagogica nuova, evidentemente capace di cercare un senso all’esistere e al far esperienza, diventa anche un avvincente racconto antropologico. Questo libro è una risposta del perché, del come e del cosa è stato fatto per arrivare ad affermare che invece “si può fare”. Si può facilitare il naturale sviluppo di ciascuno, si possono non usare libri, voti, compiti e schede. Si può rompere quel sempiterno sodalizio che purtroppo lega l’apprendimento alla noia. Insomma si possono fare molte cose se, innanzitutto,si crede che sia importante farlo. Dopo questa esperienza possiamo asserire che l’unica cosa che non si possa fare nella scuola è insegnare senza apprendere dai bambini. È un appello a tutti coloro che si occupano o hanno a cuore i temi dell’educazione: costruiamo una scuola più competente. Una scuola vicina agli esseri umani che la abitano, ai loro bisogni e sogni, a partire dal bisogno/sogno difelicità