Settembre è sempre un periodo strano, a volte pieno di nostalgia per l’estate appena finita.
Ma è anche un mese di transizione, molti lo definiscono il vero inizio dell’anno. E durante gli anni delle scuole è stato così.
Ora, con l’università che riparte a ottobre, abbiamo questi giorni per noi. Se non hai esami da dare, un lavoro a cui ritornare o altri particolari impegni, allora lascia che ti dica due cose.
La prima è: che fortuna! E la seconda: non ti preoccupare se non sai come impiegare il tuo tempo. Ho qui tre titoli di autori stranieri che magari potresti trovare interessanti.
Partiamo subito!
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1 Il segreto del mio turbante di Nadia Ghulam e Agnès Rotger
È una storia difficile da digerire perché è vera.
La piccola Nadia ama la sua vita a Kabul, tanto quanto le giornate passate a giocare con il fratello Zelmai. Ma per stravolgere un’esistenza basta poco tempo, e infatti in men che non si dica scoppia la guerra civile in Afghanistan. Nadia è costretta ad abbandonare la sua casa e con essa la normalità che aveva conosciuto fino ad ora. Con il corpo sfigurato da una bomba, non si riconosce più allo specchio. Inizia una vita fatta di stenti che la costringerà a fare mille sacrifici, il più grande? Rinunciare alla sua identità. Con la morte del fratello e un padre dilaniato dal dolore, indossare le vesti di Zelmai è il solo modo che ha per garantire alla sua famiglia la sopravvivenza in un paese dove i talebani annullano l’esistenza delle donne.
Sono poche le persone così coraggiose, in molti avrebbero rinunciato. Nadia, però, ha preferito rinunciare a una parte di sé stessa per mantenere in vita il resto. Il libro dipinge una realtà complessa e alla quale si fatica a credere, ma non per questo è meno reale. Anche se il vero coraggio, in questo caso, risiede nell’aver deciso di raccontare tutto dopo anni passati a vivere nel terrore di essere scoperta.
Con l’aiuto di Agnès Rotger, Nadia Ghulam ha tirato fuori gli scheletri dal suo armadio. Posso garantirti che meritano di essere guardati.
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2 American born chinese di Gene Luen Yang
Entriamo ora in due mondi opposti: Cina e America. Hanno una cultura, lingua, stili di vita completamenti diversi. Ma hanno un punto di incontro. La Cina, infatti, negli ultimi anni ha fatto tanta strada in campo economico per cercare di raggiungere i livelli degli USA. Non resta che scoprire se questo fragile ponte basti.
Si tratta di un graphic novel uscito nel 2006 che affronta il tema dell’immigrazione. La globalizzazione fa parte della nostra quotidianità e con essa tutte le sue conseguenze.
American Born Chinese racconta tre storie destinate a incrociarsi e impartire un insegnamento non di poco conto. Il sovrano Re Scimmia che desidera tanto entrare a far parte del consesso delle divinità, la fatica per essere accettato fatta dall’americano di origini cinesi Jin Wang e, per contro, il perfettamente integrato adolescente Danny hanno in comune molto più di quanto si possa immaginare.
Lo svolgimento della narrazione è lo stesso per tutti e tre i personaggi: si allontanano dalla loro natura, attraverso un’avventura tortuosa e, alla fine, si ricongiungono con sé stessi e la loro identità. Luen Yang affronta argomenti profondi e molto radicati nella nostra cultura e nel farlo usa due strumenti da sempre efficaci: le immagini e l’ironia.
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3 Doppio vetro di Halldóra Thoroddsen
Dopo aver assaggiato un po’ di Afghanistan e Cina con un retrogusto americano, facciamo un salto in Islanda con Doppio Vetro di Halldóra Thoroddsen. Il romanzo edito da Iperborea ha vinto il Premio della Letteratura Europea 2017.
Siamo in un appartamento nel centro di Reykjavík. Per la precisione dietro il doppio vetro che un’anziana signora sfrutta per vedere il mondo esterno. Il presente continua imperterrito senza di lei, facendola sentire tagliata fuori. La barriera di vetro, per quanto fragile, è un limite fisico e metaforico che non può ignorare. Ma tutto inizia a cambiare quando un ex chirurgo della sua età le dichiara i suoi sentimenti e le fa scoprire che forse l’amore non ha età per davvero. Eppure, la vita non è una favola, cosa dirà la gente? Cosa diranno i familiari? Gli amici rimasti? Mille dubbi e titubazioni sembrano trattenerla, per non parlare del corpo che cede ed è stanco.
Thoroddsen racconta una storia immersa nella nostalgia per il passato e nella speranza per un futuro incerto. Lo fa con la delicatezza di due fragili amanti che ballano un lento, scrive di un tema ancora poco trattato ma lo fa con un’eleganza più unica che rara.
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