BST #11 | I summer tips di Radio Bicocca

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“Odio iltennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta… Continuo ad implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi pare l’essenza della mia vita…”L’autore del libro, nonché il protagonista, è il famoso e pluricampioneAndre Agassi. Ed è lui a pronunciare queste parole, riassumendo così quella che pare essere l’essenza dell’atleta americano. Un tennista arrivato ai massimi livelli di uno sport, che allo stesso tempo è stata la sua tortura, la sua rovina, la sua eterna prigione.Costretto dal padre fino dalla più tenera età a praticare questa disciplina, il piccolo Agassi ogni giorno deve combattere il famoso “drago” sputa palle, con allenamenti disumani. Una solitudine sportiva, amplificata da quello che è il tennis in sé (uno sport completamente vissuto in solitudine, in ogni aspetto); e una conseguente gioventù “anormale”, e priva delle tipicità di quell’età. Una carriera da numero uno, tra vittorie e sconfitte, di un atleta eccezionale ma al contempo tremendamente umano.