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1 BST TikTok: Pietro Morello
Nella testa dei musicofili più incalliti, a leggere il cognome di Pietro Morello, una lampadina si sarà sicuramente accesa. Il giovane TikToker, però, non ha alcun legame di parentela con l'altro Morello, Tom, il virtuoso chitarrista dei Rage Against The Machine, sebbene condivida con quest'ultimo una grande passione: la musica.
Pietro, a soli ventun'anni, ha intrapreso una carriera da pianista e compositore acquisendo una discreta fama sui social network, su TikTok ed Instagram. Non solo, il giovane musicista è anche impegnato nel sociale e, oltre ad essere andato in missione umanitaria diverse volte, ha anche preso parte alla manifestazione #FridaysForFuture quando Greta Thunberg ha fatto visita al nostro Paese.
Il profilo di Pietro Morello è il posto ideale per farsi quattro risate ascoltando dell'ottima musica; da segnalare sono i video nei quali il suo vicino di casa, stufo di sentire Pietro suonare, risponde animatamente (ma sempre con affetto) ai suoi deliri mozartiani in piena notte.
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2 BST Musica: easy - Troye Sivan
Troye Sivan è un porto sicuro.
Con la sua eleganza, la sua delicatezza e quel sofisticato senso estetico che lo contraddistingue, firma ogni nuovo brano come se fosse un piccolo, preziosissimo gioiello. Easy, l'ultimo singolo che l'artista ha pubblicato, non fa certo eccezione alla regola; pulito e sobrio prima, estroso ed esuberante poi, Sivan unisce sonorità anni Ottanta e un look che ricorda Ziggy Stardust (e il riferimento a David Bowie non è affatto nuovo, vedere per credere!) in una canzone d'amore che è stata letta da molti come il segno definitivo della rottura con Jacob Bixenman.
Noi speriamo si tratti solo di rumors e ci auguriamo che la vita sentimentale di Troye vada a gonfie vele; nel frattempo, però, ci lasciamo cullare da Easy, in attesa dell'uscita dell'EP In A Dream, nel quale la canzone è contenuta.
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3 BST Serie: Boris
Devo essere sincera con voi: io e le serie TV italiane non andiamo proprio d'accordo.
Memore di quando, da bambina, il pranzo era immancabilmente accompagnato da Beautiful e Cento Vetrine, ho deciso di mettere la parola "Fine" al mio difficile rapporto con i serial televisivi made in Italy. Certo è che Boris è tutt'altra storia.
Un regista (con il suo pesciolino rosso, Boris per l'appunto), una troupe di addetti al lavoro e un manipolo di attori da quattro soldi sono impegnati nella produzione della serie Gli occhi del cuore, la cui trama è probabilmente sconosciuta anche agli sceneggiatori stessi, che giocano a scacchi con le vicende dei protagonisti della storia, senza riguardo per i nervi e per la salute mentale del povero Renè, sconfortato dietro la macchina da presa. A corto di speranze, con la sola preoccupazione di dare un futuro a se stesso e alla serie, il regista cercherà di fare del suo meglio per portare a termine il lavoro.
Se anche voi rientrate tra i malfidenti, i delusi e i desolati che pensano di non poter più dare una chance al televisione italiana, forse Boris fa proprio al caso vostro. Una commistione di trash e amara consapevolezza della pessima scarsa media dei prodotti per la TV nostrana danno vita ad una serie che fa veramente divertire, un divertimento complice. E quante volte vorrete dare una pacca sulla spalla a Renè, per consolarlo e supportarlo nel difficile compito che si trova davanti, voi nemmeno potete immaginarlo ...
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