Sense8 – Insieme fino alla FinebyNicole Condoluci Il nuovo Sole 24 Ore: selezione, sintesi e specializzazionebyLinda Barbieri Mary e il fiore della strega, dal 14 giugno al cinema Amanti deglianimee non, preparatevi!Sta per approdare nelle principali sale italianeMary e il fiore della strega, il primo lungometraggio che porta la firma delloStudio Ponoc. Mary Smithè una ragazzina dai vivaci capelli rossi, è curiosa e sempre alla ricerca di nuove avventure. Si è da poco trasferita dalla prozia Charlotte in campagna ma il nuovo contesto e la scarseggiante presenza di coetanei sta mettendo a dura prova la sua iperattività. Un giorno, nell’inseguire un gatto, si imbatte in sorprendentifioridalla leggera tonalità blu, belli, rari e dal nome particolare:Volo Notturno. Questi sbocciano una volta ogni sette anni e sono dotati dipoteri magici: permettono di diventare una strega per una sola notte. Ed ecco che i capelli definitipel di carotache la protagonista tanto voleva cambiare diventano una di quelle caratteristiche in grado di identificarla come una streghetta di Serie A, ma si sa, da grandi poteri derivano grandi responsabilità.Mary riuscirà a contrastare i piani di coloro che intendono utilizzare per scopi propri il potere delVolo Notturno? Basato sul romanzo ingleseLa piccola Scopadi Mary Stewart, il film vede alla regiaHiromasa Yonebayashi, già conosciuto dal pubblico per aver direttoArietty – Il mondo segreto sotto il pavimentoeQuando c’era Marnie, per il quale il regista giapponese ha ricevuto lacandidatura agli Oscar 2016nella categoria miglior film d’animazione. Questi ultimi due anime però portavano la firma dello Studio Ghibli, il più importante studio di produzione di genere in Giappone.Con il ritiro dalle scene di Miyazaki, fondatore dello Studio, il futuro della casa cinematografica risultava incerto. Yonebayashi, che nella produzione Ghibli ha trascorso circa vent’anni, ha deciso nel 2015 di fondare insieme al produttore Yoshiaki Nishimura lo Studio Ponoc. Il primo progetto?Mary e il fiore della strega. “Quando me ne sono andato dallo Studio Ghibli ho provato grande tristezza e delusione– ha dichiarato il regista nipponico Yonebayashi –non c’era più nessuna certezza e mi sono chiesto se sarei stato capace di ricominciare da zero e arrivare a realizzare un intero lungometraggio. Insieme a Nishimura ho fondato lo Studio Ponoc con l’obiettivo di perpetuare lo spirito della Ghibli. Le competenze e la mentalità che ho acquisito in questi vent’anni sono tesori che ho racchiuso nel cuore.Abbiamo fatto di tuttoper poter rendere Mary e il fiore della strega un’esperienza in grado di suscitare emozioni e meraviglia nel pubblico.” Possono cambiare gli studi di produzione ma ilvalore deglianimeresta lo stesso: l’importanza di una promessa, il coraggio di agire anche quando il potere non è più nelle proprie mani e, infine, la presa di coscienza su come una caratteristica personale possa essere fonte di derisione da parte di alcuni soggetti MA fonte di elogio da parte di altri; queste rappresentano tematiche che vogliono fare da cornice al film in sé. Il film, uscito già in Giappone e negli Stati Uniti, è stato presentato in Italia in anteprima il 1° maggio al Napoli Comicon. Dal 14 al 20 giugno sarà possibile vederlo al cinema! Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostSense8 – Insieme fino alla FinebyNicole Condoluci Next PostIl nuovo Sole 24 Ore: selezione, sintesi e specializzazionebyLinda Barbieri
Categoria: Cinema
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Sense8 – Insieme fino alla Fine
Bicocca Point | Dall’11/06 al 17/06byRadio Bicocca Mary e il fiore della strega, dal 14 giugno al…bySabrina Scotti Sense8 – Insieme fino alla Fine Dopo una lunga ma lieta attesa, lo speciale episodio conclusivo della serie sci-fiSense8, della durata di due ore, sarà disponibilein streaming dall’ 8 giugno suNetflix. La genesi di questo finale è singolare: la piattaforma ne aveva ordinato la produzione la scorsa estate, quattro settimane dopo aver annullato la serie composta da due sole stagioni a causa dei costi di produzione esorbitanti, circa nove milioni di dollari a episodio, dovuti alla densità della sceneggiatura e al respiro internazionale della storia. Le riprese hanno, infatti, coinvolto nove città situate in otto paesi diversi: Chicago, San Francisco, Londra, Berlino, Seul, Reykjavík (Islanda), Città del Messico, Nairobi e Mumbai. Nell’episodio isensatesWill Gorski (Brian J. Smith), Lito Rodriguez (Miguel Ángel Silvestre), Riley Blue (Tuppence Middleton), Wolfgang Bogdanow (Max Riemelt), Kala Dandekar (Tina Desai), Nomi Marks (Jamie Clayton), Sun Bak (Bae Du-na) e Capheus Van Damme (Aml Ameen), dovranno mettere da parte le questioni private dei rispettivi personaggi e fare squadra con alleati inaspettati per portare a termine un’ultima missione di salvataggio. Questo finale ha il compito di addolcire i fan rimasti con l’amaro in bocca a causa della cancellazione della serie e della conseguente mancanza di una conclusione. D’altronde essendo un lavoro dellesorelle Wachowski, famose per aver diretto e scritto il film cultMatrix, in collaborazione conJ. Micheal Straczynski, noto fumettista e creatore negli anni 90 della serieBabylon 5, non pecca di originalità nemmeno nella sua trasmissione e involontariamente queste vicissitudini non tradiscono il loro concept iniziale riguardo il modo in cui la tecnologia, in questo casoNetflix, unisce e allo stesso tempo divide le persone. I fan preparano i fazzoletti e sperano fino all’ultimo che perSense8non finisca qui. Si sente, infatti, il bisogno di una visione ottimistica dell’essere umano soggiogato da una filosofia in cui la comprensione, l’empatia e la capacità di solidarizzare tra noi e condividere esperienze per salvarci avranno un ruolo primario nella quotidianità. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostBicocca Point | Dall’11/06 al 17/06byRadio Bicocca Next PostMary e il fiore della strega, dal 14 giugno al…bySabrina Scotti
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Disincanto, i Simpson ai tempi del Medioevo
Grande successo per la 5° Giornata InterculturalebyValentina Angotti Bicocca Point | Dal 04/06 al 10/06byRadio Bicocca Disincanto, i Simpson ai tempi del Medioevo Disincanto, la nuova serie animata di casaNetflix, sarà disponibile sulla piattaforma dal 17 agosto con i primi dieci episodi, seguiti nel breve termine da altri 10. Questa andrà ad ampliare il catalogo di serie di animazione per adulti e potrebbe essere l’ennesimo successo accanto agli acclamatiBoJack HorsemaneBig Mouth. Al momento si conoscono solo pochi dettagli a riguardo ma l’elemento che sta attirando l’attenzione è il nome in testa a questo progetto:Matt Groening, la mente dietro aiSimpsoneFuturama. InDisincantovedremo lo stesso stile grafico riadattato in un contesto fantasy-medievale, ambientato nel regno diDreamland. La protagonista saràBean, una principessa che si discosta dallo stereotipo disneyano di brava fanciulla: in questo caso sarà un’alcolizzata e, ad accompagnarla, ci sarà un elfo di nomeElfoe un demone dall’asspetto simile a quello di un gatto chiamatoLuci. “Disincanto parla di vita, morte, amore e sesso – dichiaraMatt Groening– e di come continuare a ridere in un mondo pieno di sofferenza e di idioti” Lungo la strada i tre protagonisti incontreranno mille creature tra le quali orchi, spiritelli, arpie, folletti, troll, trichechi e molti sciocchi umani.Disincantosarà prodotto daThe ULULU Companye vedrà come produttori esecutivi lo stessoGroeningeJosh Weinstein. L’animazione sarà invece curata daiRough Draft Studios, gli stessi che hanno realizzato i disegni per Futurama. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostGrande successo per la 5° Giornata InterculturalebyValentina Angotti Next PostBicocca Point | Dal 04/06 al 10/06byRadio Bicocca
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Drones World Tour, i Muse tornano al cinema
Al cinema | Van Gogh – Tra il grano e…byLinda Barbieri Life in cities, a Milano la prima mostra dedicata a…byLinda Barbieri Drones World Tour, i Muse tornano al cinema IMusetornano al cinema con ilDrones World Tour, in Italia solo il 12 e 13 luglio. La band per questo tour ha deciso di realizzare uno spettacolo a 360 gradi, introducendo elementi che difficilmente è possibile trovare in un concerto. Una delle trovate più innovative è senza dubbio l’utilizzo di droni che volano tra il pubblico, proiettando luci ed immagini gigantesche in aria in modo da far vivere a chiunque un’esperienza unica ed irripetibile. Non mancheranno nella scaletta grandi classici comeUprising,Madness,Supermassive Black HoleeKnights of Cydonia. Il film-concerto è diretto daTom KirkeJan Willem Schramed è stato girato in Inghilterra, durante le tappe del tour del 2016 in occasione dell’uscita diDrones, al momento l’ultimo album in studio della band di Teignmouth. “La simbiosi tra umanità e tecnologia è una cosa a cui sono sempre stato interessato – dichiara il frontmanMatt Bellamy– I droni sembrano essere una metafora moderna estremamente forte… Ma vogliamo lasciare che sia il pubblico stesso a chiedersi quale sia il ruolo della tecnologia nelle nostre vite e se sia una cosa buona o cattiva “. Non è la prima volta che i Muse appaiono sul grande schermo, infatti già nel 2013 è stato proiettato nelle sale il concerto di Roma allo Stadio Olimpico, diretto daMatt Askeme famoso per essere stato il primo live al mondo registrato in formato 4K. Per quell’occasione, al posto dei droni, erano presenti sei enormi ciminiere che per tutta la serata hanno sbuffato fiamme e fumo, un enorme dirigibile a forma di lampadina, un robot e quattordici neuroni luminosi posti ai lati del palco. Muse: Drones World Tourarriva nei cinema italiani distribuito daNexo Digitalin collaborazione con i media partnerRadio DEEJAY,MYmovies.it,Rockol.it,OnStage. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostAl cinema | Van Gogh – Tra il grano e…byLinda Barbieri Next PostLife in cities, a Milano la prima mostra dedicata a…byLinda Barbieri
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Al cinema | Van Gogh – Tra il grano e il cielo
Cortili Aperti Milano, aprono gratuitamente le dimore storiche milanesibyJessica Amianto Barbato Drones World Tour, i Muse tornano al cinemabyStefano Gandelli Al cinema | Van Gogh – Tra il grano e il cielo Ispirato all’omonima mostra curata dallo storico dell’arteMarco Goldine allestita all’interno della basilica Palladiana di Vicenza, “Van Gogh-Tra il grano e il cielo” è un film-documentario prodotto e distribuito da3D ProduzionieNexo Digitalche è stato trasmesso in anteprima mondiale nei cinema italiani solo il 9, 10, 11 aprile prima di approdare sugli schermi di altri 50 paesi del mondo. Visto il successo al box office e la grande richiesta del pubblico “Van Gogh-Tra il grano e il cielo” torna al cinema in replica nazionale solo il 22 e 23 maggio. Il film ripercorre le opere e la vita del pittore mettendo in luce le forti similitudini tra l’esistenza inquieta di Van Gogh e quella diHelene Kröller-Müllerfondatrice della famosa galleria olandese e casa delle opere esposte a Vicenza. I due protagonisti del film non si incontrarono mai durante la loro vita, Helene aveva 11 anni quando il pittore morì, ma condivisero la stessa tensione verso l’assoluto, la stessa ricerca di una dimensione religiosa e artistica pura e lo stesso bisogno di esprimersi attraverso la scrittura di numerose lettere tanto cheVan Gogh deve proprio ad Helene una buona parte della sua fama e fortuna postuma. Voce narrante del racconto è l’attriceValeria Bruni Tedeschiripresa nella chiesa di Auvers-sur-Oise che Van Gogh dipinse poco prima di suicidarsi. Durante il film gli spettatori vengono condotti, oltre che all’interno della mostra di Vicenza, in molti dei luoghi vissuti e dipinti dall’artista che cambiò ben 37 domicili in 10 anni. L’intento del film e della mostra di Vicenza è quello di raccontare il più possibile l’anima di Van Gogh distaccandosi anche dallo stereotipo della pazzia e dell’artista romantico. “Ho cercato di mettere grande attenzione e amore nelle immagini di questo film– racconta il registaGiovanni Piscaglia–e ho voluto visitare i luoghi vissuti da Van Gogh per cercare di capire come il pittore aveva avuto alcune delle sue rivelazioni. Mi sono lasciato ispirare dalla visione che MarcoGoldin ha di Van Gogh che è una visione molto spirituale, delicata e, ricollegandosi ad Helene, anche in qualche modo femminile”. Ad accompagnare lanarrazione le musiche del compositore e musicistaRemo Anzovino.“È come se fosse riuscito ad entrare di soppiatto nella stanza dove Van Gogh dipingeva –racconta di lui Marco Goldin –a porsi in ascolto del respiro a volte lieve e a volte sincopato del pittore e a raccontarlo prendendolo dalla parte dell’anima”. Per laNexo Digitalsitratta del terzo film su Van Gogh dopo “Vincent Van Gogh” e “Loving Vincent”. “Il successo dei due film precedenti e anche di questo dimostra come il pubblico abbiasempre voglia di vedere un racconto con Van Gogh come protagonista sul grande schermo– spiegaFranco Di Sarro, amministratore delegato di Nexo Digital-e come abbia sempre più il desiderio di ascoltare storie simili a questa”. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Karriha detto:18/12/2019 alle 17:36cheap vibratorsWinding our way back to the path of desire, we stumble upon yetanother paradox. Desire beckons us to pursue the orgasm: to dissolve ourphysical and emotional boundaries in a spiritual union with the perfect present.It coaxes us to embrace our selves and our lovers as one;two souls fused in an uncensored euphoria. It’s easy to saythat if you choose to have sex you also choose to accept the potentialconsequences, but it’s hard to actually do it. It doesn’t matterhow proactive you are about your sexual health, how reliable you areabout STD screening, how religiously you use condoms, oreven how often you pray to your household gods if you have sex, sometimesshit happens. That can be hard to live with, which is why before you letyour hormones lure you into bed with someone you shoulduse your brain to decide if the potential risks arereally worth it.cheap dildos Maybe your country is creating space for a third gender marker on identification, for example, or aprominent celebrity is transitioning publicly.Perhaps there’s a trans character in a piece ofmedia or pop culture you love, or maybe there’s something even closerto home. 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It isn’t always a sexual act;it just feels nice to my rough fingertips.. Intimidating?That’s an interesting description. I suppose the best way to start would beto figure out WHY and HOW you’re intimidating. Is it because you’re outspoken? Ifthat’s the case, are there times you dominate a conversation andothers don’t get a chance to interject? Is it because you have confidencein yourself? Could it be because you like to make decisions if so, do you take others into consideration?.fleshlight saledog dildo Briefing the Council on 5April, the High Representative for DisarmamentAffairs said the reported use of chemical weapons in Khan Shaykhun, ifconfirmed, would constitute the largest single such attack in Syria since2013.In the ensuing debate, delegates expressed unanimous outrage, but disagreed overwhat had actually happened and over the Council’s course of action. In the wake of United States air strikes on a Syrian military base,some delegates warned on 7April that the Council could lose its “remaining credibility”if unity on Syria remained out of reach. dog dildofleshlight toy To activate: squeeze a generous dollop into warm running water orlather derectly onto skin. As for me, I think, that this gel is more suitable for the shower than for the bath.I checked it out, having such a good time. Insertion was a tiny bit difficult thefirst couple of times, but a little warm up helps greatly.It takes a little bit to get used to insertingglass have to go slow and carefully! The tip helps a lot though.The small tip helps you ease the plug in fleshlight toy.Rispondi cheap vibratorsWinding our way back to the path of desire, we stumble upon yetanother paradox. 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Al cinema | Tuo, Simon (e una playlist speciale per voi)
Nameless Festival, tutte le novità dell’edizione 2018byStefano Gandelli Sziget Festival, tutto ciò che c’è da saperebyStefano Gandelli Al cinema | Tuo, Simon (e una playlist speciale per voi) A volte mi sembra che tutti sappiano chi sono, tranne me. Simon Spierè il ritratto dell’adolescente modello: ha una buona media a scuola e ha una parte nel musical che il drama club della Creekwood High School organizza ogni anno. Ha un cane, Bieber, una famiglia come quelle che si vedono nei film ed un solido gruppo di amici con cui condividere tutti i suoi segreti. Tutti, tranne uno: Simon è omosessuale. Da qualche tempo il ragazzo, sotto il nome diJacques(nda tratto da “Jacques a Dit”, versione francese del gioco per bambini “Simon Says”) intrattiene un tenero scambio di e-mail conBlue, che durante l’estate ha fatto coming out sulla pagina Tumblr del liceo, ed ora che le cose tra loro si stanno facendo serie vuole conoscere la persona che si cela dietro quello pseudonimo. Il loro segreto rischia, però, di essere svelato quando Martin, entrato in possesso dei messaggi, minaccia Simon di rendere pubblica la sua relazione, e con essa la sua omosessualità. Il ragazzo si trova costretto a cedere al ricatto, aiutando l’irritante compagno di classe a conquistare la sua amica Abby. La situazione, però, non è destinata a finire come Simon spererebbe. Tuo, Simon(Love, Simon)è una lente di ingrandimento sul percorso di scoperta e accettazione della propria identità sessuale. Nelle parole diBecky Albertalli, autrice del romanzo al quale il film si ispira, si legge una riflessione sul momento del coming out: pronunciare quelle due parole,“sono gay”, pensa Simon, non dovrebbe essere diverso o più difficile che dire qualsiasi altra cosa. C’è la paura del dopo, con la consapevolezza che una volta uscito allo scoperto nulla sarà più lo stesso, e il ragazzo non sarà piùquelSimon, il Simon di prima. A vestire i panni del protagonista èNick Robinson(Noi siamo tutto), affiancato daKatherine Langford(Tredici),Alexandra Shipp(X-Men: Apocalisse),Miles Heizer(Tredici) eKeiynan Lonsdale(The Flash). L’adattamento diNon so chi sei, ma sono qui(Simon vs The Homo Sapiens Agenda)è diretto daGreg Berlanti, già alla regia di The Flash, Arrow e Supergirl, e presenta parecchie differenze dal romanzo. Se vi state chiedendo, dunque, se sia meglio il libro o il film, sappiate che la storia prende una piega diversa nelle due trasposizioni e vale la pena di tuffarsi tra le pagine diTuo, Simonper poi rilassarsi davanti allo schermo per guardare la pellicola. In attesa del31 maggio, quandoTuo, Simonuscirà nelle sale, date un’occhiata altrailere seguite lapagina ufficialedel film su Facebook per non perdere nessuna novità. Grande protagonista della storia è la musica: Simon ama il folk e l’indie, è un grande appassionato diElliott Smith, dal quale prende ispirazione per scegliere un indirizzo mail con cui scrivere a Blue, mentre nel film, a causa della scarsa notorietà dell’artista presso il grande pubblico, il ragazzo abbandona l’indie rock in favore della leggerezza del pop deiBleacherse diTroye Sivan. Da grandi appassionati di musica quali siamo, abbiamo creato per voi una playlist con i brani presenti nel film e gli artisti citati nel libro. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostNameless Festival, tutte le novità dell’edizione 2018byStefano Gandelli Next PostSziget Festival, tutto ciò che c’è da saperebyStefano Gandelli
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L’Alienista: su Netflix è caccia al serial killer
Malattie neurodegenerative: il TLR4 può stimolare la crescita delle cellule…byLinda Barbieri Bicocca Point | Dal 23/04 al 29/04byRadio Bicocca L’Alienista: su Netflix è caccia al serial killer Nel diciannovesimo secolo era credenza comune che le persone affette da disturbi mentali fossero alienate dalla loro stessa natura Daniel BruhlèL’Alienistanell’omonima serie, disponibile per la prima volta al di fuori degli Stati Uniti suNetflixa partire da giovedì 19 aprile . Nella New York di fine ‘800, l’alienistaLaszlo Kreizler, brillante ed ossessivo medico specializzato nella cura delle patologie mentali, e l’illustratoreJohn Moore(Luke Evans) vengono chiamati ad indagare sulla morte di un ragazzino, ritrovato brutalmente mutilato sotto il ponte di Williamsburg. È solo uno dei tanti giovani dediti per necessità alla prostituzione ad essere stato vittima di omicidio, in una città che non si ferma davanti a nulla pur di tenere nascosti i suoi più inquietanti segreti. Agli albori degli studi sulla psicologia criminale, Kreizler possiede tutti gli strumenti per risalire all’identità delserial killer, faccia a faccia con l’abisso della morbosità umana:“solo se divento lui, solo allora capirò veramente chi sono” Basata sul romanzo diCaleb Carr, la serie coniuga le atmosfere dark diPenny Dreadfule lo spirito investigativo diMindhunterin un thriller psicologico senza compromessi. NellaGilded Agenewyorchese, secondo la definizione che Mark Twain dà degli anni in cui è ambientata la vicenda, sono presenti anche un giovaneTheodore Roosevelt(Brian Geraghty), che ben prima di diventare presidente degli Stati Uniti è stato commissario di polizia, eSarah Howard(Dakota Fanning), ispirata alla prima donna ad aver ricoperto ufficialmente la carica di detective. In unarecente intervistala Fanning ha dichiarato di aver rivendicato un posto di prim’ordine per il suo personaggio che, sebbene secondario, avrebbe meritato di figurare nella locandina della serie, accanto ai due protagonisti maschili:“ho insistito coi produttori affinchè capissero che Sarah è parte di un trio con Daniel e Luke, che Sarah meritava di stare sul podio, voglio dire sul poster. Mi hanno subito dato ragione”. Carr, figlio del giornalistabeatLucien Carr, cela sotto la trama intricata del romanzo una ferma denuncia contro le violenze sui minori, tema caro allo scrittore, che durante l’infanzia è stato vittima del comportamento violento del padre.“Dopo vent’anni di tentativi falliti, sono molto felice cheParamount Television,Anonymous ContentseTNTabbiano deciso di unire le loro forze per trasformare L’Alienista in quella che, stando a quanto ho avuto modo di leggere, ha il potenziale per essere una serie televisiva accurata ed emozionante”ha raccontato l’autore aVarierynel 2015, quando alla produzione della serie si erano aggiunti il registaCary Fukunaga(True Detective)e lo sceneggiatoreEric Roth(Forrest Gump) nelle vesti di produttori esecutivi. Il risultato finale è un crime psicologico intenso, con un velato rimando alle personalità ambigue e controverse diDavid Finchered un cast d’eccezione; se amate restare con il fiato sospeso,L’Alienistapotrebbe essere il vostro prossimobinge-watch! Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostMalattie neurodegenerative: il TLR4 può stimolare la crescita delle cellule…byLinda Barbieri Next PostBicocca Point | Dal 23/04 al 29/04byRadio Bicocca
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Torna al cinema Akira, il capolavoro di Katsuhiro Ōtomo
Intervista | Avvocato p. Giuseppe Della Mura: musica, radio e…byLinda Barbieri Malattie neurodegenerative: il TLR4 può stimolare la crescita delle cellule…byLinda Barbieri Torna al cinema Akira, il capolavoro di Katsuhiro Ōtomo Akira, uno degli anime di maggior successo della storia del cinema diretto daKatsuhiro Ōtomo,torna al cinema. Il film, uscito originariamente nel 1988, viene riproposto nelle sale in una nuova versione con doppiaggio inedito, così da rendere ancora più immersiva la visione dello spettatore. La storia si svolge a Neo Tokyo, una città nata dopo il terzo conflitto mondiale permeata da decadenza e malavita. In questo clima un gruppo di teppisti vive serenamente, tra una scorribanda ed una corsa in moto, cercando ogni notte di uccidere i membri delle bande rivali. Una sera però uno di loro,Tetsuo, viene in contatto con un essere apparentemente non terreno e da quel momento verrà tenuto sotto stretta osservazione dall’esercito in un laboratorio.Caneda, un suo amico, deciderà di liberarlo ad ogni costo ma le cose non saranno facili come previsto: Tetsuo infatti inizia a sviluppare poteri sempre crescenti e, in città, i ribelli e gli anarchici si scontrano sempre più con la polizia. Per la realizzazione del lungometraggio sono stati impiegati oltre 1300 disegnatori provenienti da 50 studi di animazione differenti e al cinema la pellicola ha incassato oltre 50 milioni di dollari, inserendosi tra le pietre miliari della fantascienza.2001 odissea nello spazio,I guerrieri della notteeBlade Runnersono solo alcune delle opere dalle quali è stata presa ispirazione e molti sono i film che hanno attinto dall’immaginario diAkira, come ad esempioMatrixeGhost In The Shell. Akirasarà nelle sale solo il 18 aprile e chiuderà la stagione 2018 degli anime al cinema diNexo DigitaleDynitdopo le proiezioni diFATE/STAY NIGHT: HEAVEN’S FEEL 1eTokyo Ghoul, Il Film.Il progetto è realizzato col sostegno dei media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostIntervista | Avvocato p. Giuseppe Della Mura: musica, radio e…byLinda Barbieri Next PostMalattie neurodegenerative: il TLR4 può stimolare la crescita delle cellule…byLinda Barbieri
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Anteprima Omicidio all’Italiana, il nuovo film di Maccio Capatonda
Marian Hill: la canzone dello spot Apple-AirPodsbyStefano Gandelli Believer, il ritorno degli Imagine DragonsbyStefano Gandelli Anteprima Omicidio all’Italiana, il nuovo film di Maccio Capatonda Devo ammetterlo. Ero davvero molto scettico quando mi si è presentata l’occasione di vedere in anteprima il nuovo film diMaccio Capatonda, all’anagrafeMarcello Macchia,Omicidio all’Italiana; probabilmente mi ero fatto influenzare da quella sciocca abitudine che ci spinge a giudicare il libro dalla copertina. In questo caso però, mi sono voluto violentare e, una volta strappato il velo dell’apparenza, ho avuto modo di apprezzare un film fresco, divertente e molto più profondo di quanto non possa sembrare. Il buonMaccioaccompagnato anche questa volta dal fidoLuigi Luciano, che ai più sarà noto con lo pseudonimo diHerbert Ballerina, prende in giro con dissacrante ironia i malcostumi del nostro paese e dell’italiano medio che, non a caso era anche il titolo della prima incursione cinematografica del ragazzo di abruzzese. Marcello smaschera le nostre brutture e tutte le risate che la pellicola ci regala sono colme di imbarazzo involontario e spontanea vergogna per quello che rischieremmo di diventare se ci allontanassimo troppo dalle nostre radici di esseri umani. Finita la proiezione, ho avuto la fortuna di poter conversare con l’irriverente trentottenne di Vasto e mi sono trovato davanti ad uno degli artisti più maturi del panorama cinematografico italiano che ha scritto, diretto, interpretato e addirittura montato il suo parto mentale. Se fossi nei panni dei presunti maestri della commedia all’italiana, che si sono crogiolati troppo al sole della notorietà dei loro nomi altisonanti e che negli ultimi anni non hanno portato nuova linfa al genere, rischiando di farlo appassire, producendo film in serie privi di anima e spessore, inizierei seriamente a preoccuparmi: una nuova ondata di artisti a tutto tondo sta reclamando il proprio posto nel mondo e ha tutte le carte in regola per rendere nuovamente rigoglioso e fertile il terreno del cinema nostrano. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostMarian Hill: la canzone dello spot Apple-AirPodsbyStefano Gandelli Next PostBeliever, il ritorno degli Imagine DragonsbyStefano Gandelli