Cine Music – Il folk di Midsommar e Myrkur


Credit: 01tonythomas

Benvenuti su Cine Music! Come ad ogni buon pasto si abbina il corretto vino, noi abbineremo ad ogni buon film un corretto disco, così da ampliare la vostra esperienza audiovisiva. L’accoppiata di oggi è formata da Midsommar, film horror del 2019, e Folkesange, l’ultimo album in studio della finlandese Myrkur.

Un horror in pieno giorno

Seconda opera di Ari Aster, ha permesso al regista statunitense di raggiungere una platea mondiale. Acclamato a diversi festival internazionali, Midsommar si pone con prepotenza tra i migliori horror degli ultimi anni. Gli elementi che ne fanno una grande pellicola sono sostanzialmente due: una fotografia splendidamente colorata e serena e la sua contrapposizione ad una violenza nuda e cruda.

L’horror si svolge sempre in pieno giorno e, a differenza di molti altri film, è proprio alla luce del Sole che si svolgeranno le peggiori tragedie. La storia è quella di un gruppo di ragazzi che, per degli studi universitari, si recano in questo sperduto paesino norvegese per festeggiare il Midsommar, una festa tradizionale che si svolge una volta ogni novant’anni.

Questa comunità pseudo-hippie però nasconde al suo interno degli orribili segreti e fuggire da questo luogo apparentemente così luminoso sarà difficile, se non impossibile. A tal proposito, segnalo la presenza di scene piuttosto crude durante il film e, di conseguenza, mi sento di sconsigliarne la visione alle persone facilmente impressionabili.

Ritorno al folk

Myrkur, d’altro canto, è una giovane cantante finlandese che con il tempo è riuscita a costruirsi una nicchia di fan super affezionati. Il suo percorso artistico, d’altro canto, non ha mai deluso gli ascoltatori, essendo stata capace di mutare più volte genere e di evocare atmosfere da cupe a serene, da tristi a spensierate. Le radici dell’artista sono infatti piantate nel black metal, e da qui non si scappa. Per chi non conoscesse il genere, è forse la forma più viscerale e cupa della musica metal, spesso associata in passato ad atti di violenza e rituali sinistri. Il fascino occulto del genere è stato trasmesso dagli anni ’90 ad oggi e Myrkur, per l’appunto, appartiene a questa nuova guardia di artisti che ne riprendono le sonorità, pur non essendo legati nella vita vera alla criminalità.

L’ultimo album della cantante, Folkesange, si discosta per certi versi da questo immaginario e accinge a piene mani dalla musica folk nordeuropea. Non ci saranno batterie e chitarre distorte ma solo la calda ed angelica voce della cantante sulle note di liuti ed altri strumenti tradizionali. Questo ritorno alle origini è in tutto e per tutto paragonabile a quello della protagonista di Midsommar che, distrutta da diversi lutti familiari, decide di abbandonare la civiltà per poter stare a contatto con la natura.

Il confronto

L’accoppiata tra queste due opere viene quindi naturale, e non potrebbe essere altrimenti. La delicatezza dell’album si sposa alla perfezione con i fiori e i bianchi vestiti degli abitanti del villaggio. Ma così come dietro ai colori del film si nasconde una crudele verità, dietro l’anima folk di Myrkur si cela uno spirito ribelle, preponderante invece nei suoi primi dischi come M e Mareidt.

Senza contare poi che, in entrambe le opere, le protagoniste sono donne forti e padrone del loro destino: da una parte l’audacia di sperimentare con successo diversi generi musicali, dall’altra la consapevolezza che solo con le proprie forze è possibile sopravvivere.

È interessante vedere anche come l’immaginario pagano stia tornando sempre più prepotentemente all’interno del cinema e della musica. Complice forse l’atmosfera medievale del Trono di Spade, si è osservato negli ultimi anni un progressivo interessamento a questo mondo ormai passato, specialmente nella musica. Molti artisti rock e metal, ad esempio, hanno compiuto una virata artistica e hanno abbandonato suoni più duri in favore delle dolci melodie pagane, come ad esempio i gruppi Hexvessel, Wardruna ed Heilung.

Di seguito, alcuni link utili:


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