Cine Trash – Zombie Self-Defense Force


Bentornati su Cine Trash: la rubrica sui film di serie B. Qui tratteremo tutti quei film trash che, nella loro bruttezza, sono diventati veri e propri capolavori del genere. Oggi è il turno di Zombie Self-Defense Force, un film giapponese che rivisita la tematica dei morti viventi in modo assolutamente imbarazzante.

Trama

La pellicola si apre con un interessante preludio antiamericano. Sventola la bandiera del Sol Levante mentre in sottofondo un uomo critica tutto quello che è stato fatto dagli Stati Uniti nell’ultimo secolo. Tutto, tranne la cultura pop e George Romero. Questo teatrino serve quindi come preludio al tutto, un modo come un altro per introdurre la tematica degli zombie. Infatti, il film si apre con un ufo che vola nello spazio.

Cosa?

Anche io pensavo di aver sbagliato film ma invece no, tutto parte da una brutta astronave aliena che, dopo aver perso il controllo, si schianta in una foresta ai piedi del monte Fuji. Non verrà mai spiegato il perché (radiazioni forse?) ma, da quel momento, tutti i morti prendono vita e per i superstiti è arrivato il momento di rifugiarsi.

Dopo questa intro senza senso ci verranno presentati i protagonisti. Andiamo con ordine. Nella foresta ci sono:

  • Due boss della Yakuza che giustiziano un loro sottoposto;
  • Una cantante J-Pop che fa un servizio fotografico con la sua troupe;
  • Un gruppo di militari che indaga sul suicidio di una donna che si è impiccata;
  • Un albergatore alle prese con l’amante.

Fin qui tutto chiaro? Benissimo. Vi basti sapere che, nel complesso, si salveranno i militari, uno dei mafiosi e la cantante. Tutti gli altri moriranno per varie cause e si trasformeranno in zombie, costringendo il manipolo di sopravvissuti a rifugiarsi nell’hotel dei due amanti.
E con questa complessa introduzione abbiamo parlato dei primi 15 minuti di film circa. Bene.

Gli Zombie

Passiamo subito alle tematiche interessanti. Come sono fatti i morti viventi in Zombie Self-Defense Force?
Ovviamente male, ma è necessario approfondire. Il concetto di zombie del regista è quello di prendere un attore, dipingergli la faccia di blu e obbligarlo a fare versi strani mentre manda gli occhi indietro. Fine. E notate bene, il trucco è solo sulla faccia, non sul collo. Quindi non di rado si vedranno nettamente le zone truccate da quelle color carne.

Seppur con un look tutt’altro che spaventoso, devo dire che la violenza di questo film mi ha colpito però in positivo. Non che sia realistica, figuriamoci, ma piuttosto direi verosimile. Il sangue finto non sembra pomodoro e gli organi che escono dai corpi mutilati credo siano di qualche animale, oppure realizzati in modo particolarmente brillante. Ovviamente i litri di sangue che escono per ogni ferita sono decisamente eccessivi e l’abbondanza di violenza rende il tutto non molto fastidioso ma, al contrario, piuttosto divertente.

Comicità giapponese

L’idea che sta alla base del film, a quanto ho capito, è quella di creare una versione giapponese de L’alba dei Morti Dementi, primo film della Trilogia del Cornetto interpretato da Simon Pegg e Nick Frost. Se il modello originale era effettivamente divertente, questo…fa ridere ma per i motivi sbagliati. Lo scambio di battute tra i personaggi è spesso al confine tra l’imbarazzante e l’inappropriato, senza parlare della recitazione che è sempre esagerata e forzata. Infatti, i personaggi o sono completamente privi di emozioni o le esternano in modo fin troppo irritante.

Tanto per farvi capire il livello di bassezza dei dialoghi, vi riporto cosa dice uno dei boss mafiosi non appena uno zombie gli stacca tutte le dita con un morso:

Non lo sai che mangiare le dita fa male al fegato?? Devi diventare vegetariano!

Il trash di Zombie Self-Defense Force si può però riassumere in una sequenza, quella del feto zombie. Ricordate l’amante dell’albergatore? Ecco, veniamo presto a scoprire che lei è incinta e, una volta trasformata in zombie, dal suo ventre spunterà un piccolo feto malvagio che cercherà di attaccare chiunque gli capiti a tiro.

Sorvolando sul fatto che la donna era incinta di poche settimane e che il pancione non era nemmeno presente, quello che fa più ridere è il modo in cui hanno realizzato questo bambolotto a forma di feto. Perché si, non si sono nemmeno presi la briga di animarlo ed è palese come siano gli attori a muoverlo.

Quello a destra è il feto, con un sorriso sardonico che lascia intravedere tanti piccoli denti aguzzi. La sua arma preferita, oltre al morso, è il cordone ombelicale che viene utilizzato come lazo per afferrare e strozzare le vittime. What a time to be alive.

Ci sono veramente tante cose sbagliate in queste scene, ma è la parte più divertente del film e non ho intenzione di spoileravela. Vedere per credere.

Finale (contiene spoiler)

Siamo quasi alla fine del film, gli zombie stanno prendendo il sopravvento e ormai l’hotel-rifugio è totalmente assediato. Di punto in bianco il militare-scienziato rivela alla soldatessa protagonista che lei è un cyborg e che, tramite apposito tasto, è possibile attivare la modalità arma letale.

Respiro profondo.

Vediamo se ho capito: il reggimento aveva con loro una donna-cyborg in grado di uccidere da sola tutti gli zombie, ma anziché attivarla all’inizio del film hanno aspettato la fine, quando ormai lei era praticamente l’unica rimasta in vita. Ok, proseguiamo.

Il cyborg scappa nel bosco e qui incontra lo zombie supremo, un antico generale giapponese reso famoso da una locale leggenda metropolitana. I due combattono e, come da copione, il generale viene sconfitto. Lungo il sentiero per la città verrà ritrovato anche l’ufo di inizio film, e la scena alla quale assisteremo è la seguente (l’unica clip che ho trovato ha l’audio in tedesco, ma tranquilli, è ugualmente trash):

La protagonista raggiunge la città e, a questo punto, accade l’inaspettato. Dal cielo precipitano altri ufo e, uno di questi, finisce nel monte Fuji. Questo innesca un’eruzione vulcanica che causa una pioggia di ufo infuocati.

Respiro profondo. Sipario.

Il film finisce così, e sinceramente non mi sarei potuto aspettare un finale più schifosamente bello di questo.

Zombie Self-Defense Force è uno tra i film sui morti viventi più interessanti che abbia mai visto. Riesce con soluzioni da quattro soldi a far ridere e, in fondo, per una pellicola senza pretese come questa, ci si accontenta. Consigliatissimo a chiunque apprezzi il trash esagerato dei giapponesi, sconsigliato a chi è facilmente impressionabile alla vista del sangue. O alla vista di feti zombie.

Dove vederlo:


Radio Bicocca

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