Meglio prima (?): il sottile confine fra rap e popbyAndrea Barbuti Giffoni Film Festival 2018: cinema, musica e tanto altrobyLinda Barbieri Fabio Rovazzi ritorna sulle scene e “fa quello che vuole” Faccio quello che voglioè il nuovo pezzo diFabio Rovazziuscito lo scorso 13 luglio e in contemporanea all’uscita del brano è stato pubblicato anche il video o meglio il cortometraggio vista la durata di ben 9 minuti. Interamente scritto ed ideato dallo stesso cantante che riesce ancora una volta a guadagnarsi la scena musicale italiana, il brano ha raggiunto quasiun milione e mezzo di visualizzazioniin sole 24 ore, avviandosi così sulla buona strada per essere proclamato uno deitormentoni estivi del 2018. Il corto si apre in stileStranger thingsper poi inizare con la storia vera e propria narrata dal doppiatoreRoberto Pedicini: Gianni Morandisvela l’esistenza di un caveau che tiene racchiusi dei liquidi e delle pillole che tutti i personaggi famosi possono utilizzare qualora non siano in forma o perdano il loro talento; Rovazzi elabora un piano per rubarene qualcuno per poi finire in galera ed essere rilasciato su cauzione grazie all’intervento di una persona molto speciale,Flavio Briatore. Gianni Morandi, Briatore e Pedicini sono solo alcuni dei tanti personaggi famosi che hanno partecipato alle riprese del corto, ci sono anche:Fabio Volo,Rita Pavone,Massimo Boldi,Carlo Cracco,Emma MarroneeNekche prestano solo la voce,Diletta Leotta,Eros Ramazzotti,Al Bano, i rapperSamuel HeroneDantie gli youtuberHomyatoleLuis Sal. L’idea di prendere le sembianze di altri vip e la voce di importanti cantanti italiani è nata in maniera molto naturale: “Sono brutto e non so cantare, così ho pensato di rubare le cose che mi mancano: la voce e la bellezza” –dichiara Rovazzi durante un’intervista. Il titolo della canzone potrebbe far pensare a qualche frecciatina verso l’ex- amicoFedezcon cui, a causa di divergenze sulla direzione futura della sua carriera, avrebbeterminato ogni tipo di rapporto; infatti Rovazzi ha lasciato l’etichetta discografica Newtopia per la Universal Music.“Le amicizie nascono, crescono, corrono e a volte inciampano: in questo caso siamo inciampati perché abbiamo in mente delle idee differenti, io ho delle velleità totalmente diverse dalle sue. Spero che i rapporti si risanino con il tempo.“ Sicuramente Rovazzi sta riuscendo a farsi apprezzare dal pubblico per la sua creatività e per le sue doti da regista ma soprattutto per la suaironiache è la vera protagonista delle sue novità, infatti è lui stesso in primis a non definirsi un vero cantante ma più un comico, tanto che nel 2016 si era stampato una t-shirt con scritto “Si ma io non sono un cantante”. Così un susseguirsi di fatti e di parole farebbe pensare che Rovazzi preferisca più unacarriera da attoreche da cantante e un ulteriore prova del fatto che stia facendo sul serio è stata la fondazione della suacasa di produzione, laRow srl. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostMeglio prima (?): il sottile confine fra rap e popbyAndrea Barbuti Next PostGiffoni Film Festival 2018: cinema, musica e tanto altrobyLinda Barbieri