Fabio Rovazzi ritorna sulle scene e “fa quello che vuole”


Rovazzi - Faccio quello che voglio

Faccio quello che voglio è il nuovo pezzo di Fabio Rovazzi uscito lo scorso 13 luglio e in contemporanea all’uscita del brano è stato pubblicato anche il video o meglio il cortometraggio vista la durata di ben 9 minuti.

Fabio Rovazzi

Interamente scritto ed ideato dallo stesso cantante che riesce ancora una volta a guadagnarsi la scena musicale italiana, il brano ha raggiunto quasi un milione e mezzo di visualizzazioni in sole 24 ore, avviandosi così sulla buona strada per essere proclamato uno dei tormentoni estivi del 2018.

Il corto si apre in stile Stranger things per poi inizare con la storia vera e propria narrata dal doppiatore Roberto Pedicini: Gianni Morandi svela l’esistenza di un caveau che tiene racchiusi dei liquidi e delle pillole che tutti i personaggi famosi possono utilizzare qualora non siano in forma o perdano il loro talento; Rovazzi elabora un piano per rubarene qualcuno per poi finire in galera ed essere rilasciato su cauzione grazie all’intervento di una persona molto speciale, Flavio Briatore.

Gianni Morandi, Briatore e Pedicini sono solo alcuni dei tanti personaggi famosi che hanno partecipato alle riprese del corto, ci sono anche: Fabio Volo, Rita Pavone, Massimo Boldi, Carlo Cracco, Emma Marrone e Nek che prestano solo la voce, Diletta Leotta, Eros Ramazzotti, Al Bano, i rapper Samuel Heron e Danti e gli youtuber Homyatol e Luis Sal.

Fabio Rovazzi e Carlo Cracco

L’idea di prendere le sembianze di altri vip e la voce di importanti cantanti italiani è nata in maniera molto naturale: “Sono brutto e non so cantare, così ho pensato di rubare le cose che mi mancano: la voce e la bellezza” – dichiara Rovazzi durante un’intervista.

Il titolo della canzone potrebbe far pensare a qualche frecciatina verso l’ex- amico Fedez con cui, a causa di divergenze sulla direzione futura della sua carriera, avrebbe terminato ogni tipo di rapporto; infatti Rovazzi ha lasciato l’etichetta discografica Newtopia per la Universal Music. “Le amicizie nascono, crescono, corrono e a volte inciampano: in questo caso siamo inciampati perché abbiamo in mente delle idee differenti, io ho delle velleità totalmente diverse dalle sue. Spero che i rapporti si risanino con il tempo.

Sicuramente Rovazzi sta riuscendo a farsi apprezzare dal pubblico per la sua creatività e per le sue doti da regista ma soprattutto per la sua ironia che è la vera protagonista delle sue novità, infatti è lui stesso in primis a non definirsi un vero cantante ma più un comico, tanto che nel 2016 si era stampato una t-shirt con scritto “Si ma io non sono un cantante”. Così un susseguirsi di fatti e di parole farebbe pensare che Rovazzi preferisca più una carriera da attore che da cantante e un ulteriore prova del fatto che stia facendo sul serio è stata la fondazione della sua casa di produzione, la Row srl.

 

 

 


Serena Vineis

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