Intervista | Pentothal: Super Cinico Club EP


Il progetto Pentothal nasce a Palermo nel gennaio 2018 per opera di Giuseppe Parlavecchio ed Enrico Piraino. La loro musica spazia agilmente tra il pop e l’elettronica ed il 30 novembre 2018 esce Super Cinico Club EP, il loro primo lavoro in studio.

Abbiamo intervistato Enrico per conoscere in modo più approfondito questo interessante progetto.

Come presenteresti i Pentothal a chi non li conosce? Com’è nato il progetto?

Tutto è nato tramite l’incontro tra me e Giuseppe grazie ad un amico comune. Giuseppe aveva pronto qualche brano che voleva suonare dal vivo e io ero disponibile ad aiutarlo. Inizialmente facevo solo da turnista ma poi abbiamo iniziato a capire che c’era un’intesa sia musicale che personale e abbiamo investito su questo progetto, cominciando dalla revisione dei ruoli. Piano piano abbiamo formato il nostro sound che è in continua evoluzione, visto che è un anno e pochi giorni che abbiamo iniziato a suonare.

Per quanto riguarda la creazione di un brano come vi organizzate? Nasce prima il testo o la musica?

Dipende dalle idee che abbiamo, magari qualcuno arriva con un testo o con un giro di accordi, magari abbiamo visto assieme un film e vogliamo scrivere qualcosa legato a quello. Quando condividiamo qualcosa ci sediamo a tavolino e riesumiamo vecchie idee per darle nuova vita, rendendo anche la scrittura molto collaborativa.

A proposito di film, il primo singolo dell’EP si chiama Truffaut e volevo sapere quanto è importante il cinema per voi.

Non è la principale fonte di ispirazione ma guardando molti film e restando affascinati ciascuno cerca sempre di trasformare le emozioni che prova in quel momento in qualcosa di suo. Questo lo facciamo non solo con il cinema ma anche con situazioni passate o magari con registi particolari, anche se in questo caso c’è più allegoria, sono riferimenti piuttosto che citazioni. Quindi può essere un film come può essere una partita di calcio o un tramonto, qualcosa che ti lascia un ricordo piacevole del momento da trasformare poi in canzone.

Ascoltando l’EP c’è un velo di malinconia che fa da filo conduttore tra le diverse canzoni. Da dove arriva tutta questa “negatività”?

Non ti saprei dire esattamente, nella vita extramusicale non siamo così negativi, anzi, cerchiamo sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno. Noi ci troviamo spesso a scrivere musica in toni minori quindi è come se questa malinconia venisse fuori senza che ce ne rendiamo conto. Allo stesso tempo però è anche un modo per esorcizzarla, perché se uno non si rende conto dei propri limiti e delle cose che lo fanno stare male poi è brutto non riuscire ad affrontarle.

Altra tematica ricorrente in Super Cinico Club è quella delle storie d’amore influenzate dalla tecnologia. Secondo te questo legame tra web è amore è indissolubile o c’è ancora spazio per qualcosa di più “genuino”?

Secondo me c’è spazio, la tecnologia è solo un mezzo attraverso il quale viviamo momenti positivi e negativi. Durante la stesura del disco sia io che Giuseppe abbiamo avuto dei trascorsi non troppo piacevoli, delle storie d’amore che non sono finite bene e questa coincidenza ci ha aiutato a completare l’uno le parole dell’altro. La tecnologia quindi c’entra poco, è cambiato solo il modo, ad esempio essere mollati su whatsapp sembra una cosa terribile e diffusa oggi, ma di sicuro anche in passato avevano modi ugualmente dolorosi per lasciarti.

Cosa si deve aspettare qualcuno che non vi conosce da un vostro live?

Diciamo che è più suonato di quello che uno potrebbe pensare, nel senso che quando uno oggi sente la parola elettronica pensa subito ad un computer con quattro macchinette collegate a questo. Noi invece proveniamo da band molto più acustiche, suoniamo diversi strumenti e cerchiamo di rendere il live più interattivo possibile sia tra di noi che con il pubblico.

Progetti futuri?

Il 15 marzo saremo negli studi di Radio Italia Live e abbiamo un paio di concerti in estate infatti siamo stati contattati per suonare in un paio di festival. Speriamo che superata questa fase di live l’album che abbiamo in cantiere sia pronto, anche se al momento è solo una bella speranza piuttosto che un vero e proprio progetto.


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