Live Report | Un viaggio nel mondo di Mac DeMarco


Mac DeMarco live al Magnolia

Finalmente settimana scorsa, in un caldo lunedì di luglio al Circolo Magnolia, Mac DeMarco è salito sul palco con la sua band per un concerto tanto atteso dal pubblico. Il cantautore canadese è tornato in Italia per presentare il suo ultimo disco Here Comes The Cowboy, dopo quattro anni dal suo ultimo concerto a Milano, e dopo due dal suo ultimo tour nel nostro paese. Non è cambiato affatto il suo modo di presentarsi dal vivo: vestiti comodi, il suo solito cappellino, atteggiamento tranquillo e sereno, come se avessimo davanti un nostro amico.

Questo suo aspetto traspare anche nell’atmosfera che si crea durante tutta la sua performance: sembra di essere a casa, con ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia e persino dall’estero, per cantare a squarciagola i ritornelli delle canzoni, per alzare le braccia e gli accendini accesi al cielo, per lasciarsi trasportare, come sempre, dalla musica, che fa da protagonista.

I brani più celebri come On the level e Salad Days sono stati intonati subito dal cantante canadese, mentre dopo presenta la band, un piccolo gesto ma importante visto che le diverse persone saranno i suoi accompagnatori per tutta la serata.

In scaletta ci sono Nobody e Finally Alone, due brani che portano tutti dentro alle atmosfere nostalgiche e solitarie dell’ultimo Here Comes the Cowboy. Le canzoni di questo album vengono presentate dal vivo con nuovi arrangiamenti e accolte a gran coro dal pubblico, che comprende e canta ogni parola, pur sapendo che le tracce nascondono, in qualche modo, la malinconia e la necessità di non prendersi troppo sul serio, come lo stesso Mac, utilizzando parole semplici e nessun effetto speciale per sorprendere qualcuno.

In questo continuo mix tra old and new songs, il cantante non ci fa mancar nulla e tra un ringraziamento e qualche parola storpiata in italiano, realizza un concerto dove mette in mostra molte perle della sua discografia, dal primo album Rock and Roll Night Club, fino all’ultimo, passando per 2, Another One o This Old Dog: My Old Man, My Kind Of Woman, Choo Choo, Chamber of Reflection sono solo alcuni esempi dei diversi brani in scaletta. In più, DeMarco ha una voce splendida, capace di alternare registro basso e alto, falsetto e urla rock con una padronanza inaspettata, realizzando sia brani malinconici e nostalgici che pezzi folk sui quali scatenarsi.

Quasi due ore di live con un gran finale con dieci minuti con Andy e Joe, il suo chitarrista e battestita, alla voce e Mac a giocare con le tastiere, sdraiarsi e divertirsi sul palco. In questa serata abbiamo assistito anche ad una insolita parentesi punk, proponendo brani dei Misfits.
In chiusura, con un pubblico seduto per terra, quasi in adorazione davanti ad un personaggio come lui, così simile a ognuno di noi, nel bis viene riproposta Still Together. Mac si mostra sul palco per come è realmente, per trovare e farci avere un po’ di calma, per farci fare un viaggio, con la sua musica, nel suo mondo, costruito su misura per chi si è sempre sentito fuori posto, un po’ come tutti noi giovani, tormentato dalle paure e debolezze sull’incertezza del futuro.


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