Perchè la parola “situazione” è la mia (nostra) parola preferita al momento?


La parola “situazione” l’ho sentita per la prima volta (nel senso in cui ne parlerò nelle righe a seguire) nel settembre del 2022. In realtà ho sentito la parola “situa” utilizzata per descrivere una persona, mi è parso strano, ma poi ho iniziato a sentirla sempre più spesso ed ho finito per utilizzarla, forse anche troppo.

La parola “situazione” ci circonda, io mi circondo della parola “situazione”, al momento è la mia parola preferita, la usiamo per indicare il soggetto del nostro discorso. La posso usare in un sacco di contesti, per presentare un sacco di cose, mi aiuta ad esprimere la maggior parte dei concetti, mi piace così tanto perché è una parola, ma non è una e il suo significato non è uno o comunque non mi indica UNA cosa. “Situazione” deriva da situare, quindi ubicare, può anche indicare un luogo, una cosa che STA in un luogo. La maniera in cui però viene utilizzata da noi è differente, quello che abbiamo preso della parola “situazione” è la sua capacità di indicare le relazioni tra gli oggetti che vanno a costruire il mondo del mio soggetto. “Situazione” mi piace così tanto perché non mi indica un qualcosa di puntuale, un qualcosa che resta lì, fermo in spazio e tempo, fermo in un luogo, fermo qui ed ora, mi indica qualcosa in movimento, qualcosa con i bordi sfumati che non ha un confine delineato con un pennarello nero. La usiamo per indicare delle attività, ma anche per indicare degli oggetti. Permette di mettere assieme ciò che riguarda il soggetto del mio discorso ora, con ciò che lo riguardava e ciò che lo riguarderà, dove è ora e dove sarà. Un oggetto non è solo un oggetto, un oggetto è in movimento nel tempo e nello spazio e permette a me di essere in movimento nel tempo e nello spazio, è in relazione con tutto ciò che lo circonda, per questo un oggetto è una situazione.

Sembra tutto strano ma non lo è, ecco un esempio che ci aiuta: la madeleine di Proust. Sempre lei. La madeleine è simbolo della “memoria involontaria”, è l’oggetto attraverso il quale sia aprono le porte del passato, di un’infanzia apparentemente dimenticata. Può essere questa madeleine una cosa? Può essere semplicemente una cosa, un oggetto? No, questa madeleine è una situazione, perché non occupa solo lo spazio sul tavolo davanti a me, occupa i ricordi, occupa un luogo e uno spazio non più presenti ma occupa anche il tempo contemporaneo, la madeleine è in movimento, non è un oggetto puntuale.

Il caffè è una situazione, lo si beve in compagnia, lo si beve quando si è di corsa, lo si beve quando si vuole fare una piccola pausa. Il mare è una situazione, perché non è solo il mare che io guardo, ma è il mare in cui loro navigano, o il mare in cui il bambino non vuole fare il bagno perché ha paura delle meduse, o il mare che lei vede soltanto la mattina presto quando va a leggere in spiaggia. La mia camicia preferita è una situazione, perché non è una camicia, è una camicia che crea attorno a sé una realtà, modifica la realtà attorno a sé, permette un certo tipo di percezione della realtà attorno a sé, una realtà differente da quella che crea quella gonna che ora sta appoggiata sulla sedia accanto alla finestra. Il picnic al parco è una situazione.

Uso la parola “situazione” perché quando parlo, parlo di ciò che mi circonda, e voglio farlo nella maniera più comprensiva possibile, perché voglio raccontare una cosa, ma una cosa che è immersa nello spazio e nel tempo, che è in relazione con me e con altre cose, e quindi ti dirò che gli occhiali da vista accanto a me sulla scrivania dell’ufficio all’École Normale Supérieure sono una situazione. Per descrivere tutto ciò che ci circonda usiamo la parola “situazione”, perché ciò che ci circonda non ha dei confini, il soggetto interagisce con mille altri soggetti, tutto è strettamente intersecato e quindi, quasi per obbligo, se vogliamo parlare di qualcosa e presentarla nella sua completezza diremo che questa cosa è una situazione.