Serepocaiontas: intervista all’ukulelista che ha conquistato i social, la TV e il cinema

Serepocaiontas ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo, Tapis roulant, che ci ha raccontato in questa intervista


Serepocaiontas

Serepocaiontas, il cui vero nome è semplicemente Serena, è cantante e ukulelista. I suoi video su Instagram e TikTok hanno riportato in auge l’ukulele, che nelle sue cover è (quasi) sempre protagonista. I suoi riarrangiamenti hanno fatto breccia nei cuori di Leonardo Pieraccioni, che li ha inseriti nella colonna sonora de Il sesso degli angeli, e di Gabriele Muccino, che ha scelto proprio Serena per interpretare i brani che accompagnano le scene della seconda stagione di A casa tutti bene. Dallo scorso 5 dicembre accompagna Fiorello a Viva Rai2! come cantante e strumentista e, accanto a questa parentesi televisiva, ha pubblicato il suo nuovo singolo Tapis roulant.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Serepocaiontas a proposito del suo percorso artistico, del suo nuovo brano e del futuro prossimo, che la vedrà impegnata anche nella realizzazione di un piccolo sogno personale.

Se dovessi descrivere Serepocaiontas con una parola, non necessariamente un aggettivo, quale sarebbe? Perchè?

Difficilissima questa, non me lo hanno mai chiesto! Vado sul banale e ti dico serenità, perchè aldilà del gioco di parole che è legato al mio nome, è una cosa in cui mi rivedo. È la chiave di lettura delle mie canzoni e delle cover che faccio, che sono pensate per fare stare bene chi le ascolta, come qualcosa che dia tranquillità. Mi dicono sempre “Serena di nome e di fatto”, è un commento che ricevo spesso anche da persone che non conosco, quindi credo che sia un termine adatto per descrivermi.

Prima di Serepocaiontas avevi altri progetti musicali?

C’è stato un periodo in cui, insieme a Serepocaiontas, avevo un altro progetto musicale; ci chiamavamo Le Salopette, un duo chitarra e voce che avevo fondato con un amico, Gennaro Ricciardone, con cui ho condiviso i primi anni di scuola di musica. Tra i 14 e i 15 anni io studiavo canto a Latina, mentre lui studiava chitarra nella stessa scuola, poi dopo l’Università ci siamo trasferiti entrambi a Londra e abbiamo iniziato a lavorare insieme. Facevamo anche contenuti social come Le Salopette, ma la pagina adesso è un po’ inattiva. Io ero già Serepocaiontas all’epoca, ma non era un impegno full time, perchè intanto lavoravo nel digital marketing per una startup londinese. Facevamo solo video indossando salopette.

Quindi diciamo che hai avviato la tua carriera musicale pubblicando cover sui social, ma quando hai iniziato a scrivere brani tuoi?

All’inizio non lo intendevo come un lavoro, ma come una passione per il tempo libero. Poi ad un certo punto il mio tempo libero è stato mangiato dalla passione, non avevo più weekend, non avevo più serate. È diventato un impegno serio un paio di anni fa, quando ho incontrato Daniele Silvestri, DSonthebeat. A quel punto abbiamo cercato di dare un po’ di serietà al progetto. Sono tornata in Italia, a Milano, e i weekend li usavo per lavorare in studio con il produttore. Abbiamo anche iniziato a pubblicare dei video tutorial che interessassero il pubblico che voleva imparare a suonare l’ukulele. Da novembre 2022, quando sono stata chiamata da Fiorello per Viva Rai2!, è ufficialmente il mio lavoro.

Ho iniziato a scrivere, poi, quando ho finito l’università: io vivevo a Londra da poco perché mi ero trasferita per fare uno stage. Studiavo economia ma sapevo di avere una predisposizione per la musica e ad un certo punto ho scritto questo brano, L’economistico, che era dedicato ai miei colleghi bocconiani. Ero stremata perché avevo appena finito di scrivere la tesi e mi domandavo se fosse davvero quello che volevo fare nella vita. Avevo già composto altre canzoncine ma quella è stata la prima di senso compiuto, e l’ho anche mandata alla mia relatrice!

Le canzoni, quelle vere, diciamo, che poi ho pubblicato con Daniele sono uscite a partire da luglio scorso. Il primo singolo si chiama Limonata ma ne abbiamo pubblicati quattro a seguire. Il prossimo è in uscita il 16 giugno.

Quando componi, scrivi sempre all’ukulele?

In realtà scrivo principalmente al piano; mi trovo meglio perché l’ukulele è un po’ limitante a livello di giri armonici. Di solito l’idea di un brano nasce in luoghi improbabili, sotto la doccia o in mezzo al traffico; quando poi ho uno strumento sotto mano cerco di trascriverla. Alla fine arriva Daniele che fa degli arrangiamenti fighissimi, cose che io non potrei nemmeno immaginare, quindi meno male che c’è lui!

Quali sono gli artisti che ti hanno formata di più a livello musicale?
Io ho avuto un lungo periodo jazz che è iniziato al mio seconodo anno di scuola di canto. Ho iniziato in quella scuola a 14 anni e avevo con un maestro molto bravo, che però poi ha cambiato scuola. Il secondo anno è arrivata questa insegnante, Alice Claire Ranieri, che è una jazzista, e mi ha fatto scoprire il jazz e la bossanova. Così ho iniziato ad ascoltare João Gilberto e Ella Fitzgerald. Poi ho scoperto degli artisti contemporanei che si sono ispirati a quel mondo lì; Cyrille Aimée, ad esempio, è la mia preferita e fa delle rivisitazioni di pezzi classici.

Chiaramente poi mi sono tenuta vicina al pop, Justin Bieber e Taylor Swift in primis. I due mondi nei miei pezzi convivono, credo sia per questo che oggi posso collocarmi nel panorama indie. Cerchiamo comunque di tenere qualche riferimento jazzistico, qualche armonia interessante. La mia primissima cantante preferita però è stata Dido, che è stata anche il primo concerto a cui ho partecipato, a 9 anni. Avevo costretto mia madre a portarmici, poi da lì concerti di Tiziano Ferro a manetta!

Un’ultima domanda prima di arrivare a parlare dei tuoi ultimi lavori, qual è la cover che hai pubblicato – o che magari non hai mai pubblicato – che ti piace di più suonare?

La gatta di Gino Paoli, che è anche quella con cui inizio tutti i concerti; è una forma di scaramanzia ormai. Inoltre è molto semplice da suonare e lascia spazio alla voce perché non ti devi concentrare sullo strumento. Credo sia anche il video, tra tutti quelli che ho pubblicato, che ha avuto più engagement con il pubblico.

Tapis Roulant è il tuo ultimo singolo, me lo racconti?

È una canzone nata in un momento strano della mia vita. Quest’anno ho fatto un cambio di vita netto: lavoravo per una grande azienda nel campo del digital marketing, convivevo e tutto sommato vivevo un momento di stabilità.

A quel punto sono passata al mondo artistico, che per dirla in tutta onestà non è proprio stabile. Un giorno ho ricevuto un messaggio vocale su Instagram da Fiorello, che mi chiedeva di entrare a far parte del cast di Viva Rai2! e quello mi ha cambiato la vita. Era il mio sogno lavorare nel mondo dello spettacolo, e mi sono dovuta trasferire a Roma vivendo praticamente in hotel per mesi.

A Roma non conoscevo nessuno perché, pur essendo di Latina, mi sono trasferita a Milano a 18 anni per frequentare l’università e tutti i miei riferimenti sono rimasti lì, anche il mio ragazzo era lì. Così un pomeriggio di quelli che ho passato in hotel ho scelto di usare la loro palestra; io zero sportiva, ho ripetuto questa attività più volte e alla fine mi sono accorta che era un buon modo per staccare. Suonare e cantare ormai era diventato un lavoro e il tapis roulant mi ha aiutata a passare questo periodo di ansia.

Nel video il Tapis roulant diventa un materasso, un posto di relax. L’ho voluta dedicare a questo oggetto che prima non aveva mai messo piede nella mia vita. È proprio una ukulele song leggera con alcuni riferimenti, ad esempio a Blue Moon, che è uno standard jazz pensato per creare tranquillità. Pensa che quando mi è venuta l’idea ero sulle scale mobili della metro a Roma, l’ho registrata subito da lì, in mezzo al rumore, per non perderla!

Hai lavorato anche alla colonna sonora di A casa tutti bene 2 facendo cover di classici del panorama musicale italiano e internazionale. Se dovessi scegliere un film o una serie di cui comporre la colonna sonora, interamente con brani tuoi, quale sarebbe?

Uh bello, a me piaccono molto i film di Wes Anderson quindi potrebbe essere molto figo comporre brani in italiano per un suo lavoro. Con la mia estetitca ci starebbe benissimo Il treno per il Darjeeling. Alle serie tv non mi affeziono molto, tranne forse How I met your mother, ma non potrei mai mettermi a lavorare alla sua colonna sonora perché serie come quella sono davvero lughissime. Tante serie tv italiane oggi, tipo Mare Fuori o comuqnue quello che esce su RaiPlay, sono interessanti, ma per fare Mare Fuori forse dovrei scrivere in napoletano quindi magari no.

In ogni caso, la cosa più bella nel colonne sonore è proprio dover partire dalle scene, quindi rispettare le situazioni, i dialoghi, i personaggi, il ritmo. Non comandi tu, ma ti devi adattare a tutto, soprattutto ai silenzi che sono la cosa più sfidante del lavoro con Muccino.

Una domanda cattiva che faccio sempre: quale featuring vorresti assolutamente fare e quale invece non faresti mai?
Vorrei fare un featuring con Carl Brave; sai che quando ho scritto Limonata, l’avevo pensata come un featuring con lui? Pensavo “questa è la parte in cui canta lui, qui invece canto io“. Forse non farei mai un feat con Guè anche se mi sta simpatico. Non mi ci vedrei a duettare con lui!

Quali sono i tuoi progetti per il futuro in questo momento?

Ho un singolo in uscita il 16 giugno e non vedo l’ora che esca perché stiamo facendo un lavoro molto più intenso. Abbiamo coinvolto anche un sassofonista con cui abbiamo progettato una sezione di fiati molto bella. Ci sono un po’ di concerti in vista per questa estate, ma il progetto più importante su cui sto lavorando è Sanremo Giovani e spero con tutta me stessa che si realizzi. Quindi nei prossimi mesi dovrò scrivere due pezzi per presentarmi.

Ultima domanda, un po’ nerd: l’audio nei video che posti è in presa diretta?

Sì assolutamente, uso questo microfono che si collega direttamente con l’iPhone oppure al pc. Funziona con un’app che lo rende compatibile con diversi dispositivi, poi qualsiasi video prende l’audio da lì. Fortunatamente è anche carino da vedere, perché poi va sempre tenuto vicino alla bocca e quindi compare spesso nei video.



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