Sir Gawain e il Cavaliere Verde: il miglior fantasy del 2021?


Sir Gawain e il Cavaliere Verde è un film fantasy uscito nel 2021 direttamente su Amazon Prime Video. Prodotto dalla A24, la pellicola riprende un famoso poema cavalleresco inglese del XIV secolo, raccontandoci le gesta di un uomo – interpretato da Dev Patel – che sfida anche la morte pur di diventare cavaliere. Ma perché questo film sta riscontrando tutto questo successo? Cos’ha di diverso rispetto a tutti gli altri fantasy usciti in questi anni? Scopriamolo insieme.

Un moderno poema cavalleresco

La trama di questo film, all’apparenza, è piuttosto lineare. La storia è quella di Sir Gawain, nipote di Re Artù, un giovane libertino che ambisce a diventare cavaliere. Un giorno, durante un ricevimento nel castello dello zio, fa la sua apparizione il Cavaliere Verde, una creatura mezza uomo – mezza pianta, che propone un gioco ai presenti. La sfida è semplice: lui si farà infliggere un colpo d’ascia da uno qualsiasi dei presenti ma, in caso riuscisse a sopravvivere, restituirà il colpo allo sfidante dopo un anno e un giorno da quel momento.

Per dimostrare il suo coraggio Sir Gawain si offre come volontario, tagliando di netto la testa all’uomo-albero. Questo però si rialza, raccoglie la propria testa e fugge. Il destino di Sir Gawain è deciso: dopo un anno dovrà recarsi dal Cavaliere Verde per farsi tagliare a sua volta la testa.

Un road movie a cavallo

Il viaggio di Sir Gawain – interpretato da un ottimo Dev Patel – ha come tematica centrale quella del viaggio. Non si tratta però – come nella maggior parte dei road movie – di un percorso verso la libertà, quanto piuttosto di un pellegrinaggio verso la propria morte. Durante la sua impresa, il protagonista incontrerà personaggi e creature di vario tipo che, ciascuno a suo modo, cercheranno di metterlo alla prova, costringendolo a scegliere tra onestà e menzogna, tra la soluzione scorretta ma più semplice contro quella più complessa ma moralmente corretta.

Proprio questi interrogativi ci permetteranno di vedere l’uomo dietro al cavaliere, la fragilità in contrasto con l’orgoglio. Come avrà modo di vedere chi guarderà il film, il viaggio verso la dimora del Cavaliere Verde è, prima di tutto, un viaggio interiore per comprendere esattamente chi siamo e cosa siamo disposti a fare pur di mantenere la nostra integrità morale.

L’erede fantasy di Barry Lyndon

Credo che Stanley Kubrick sarebbe felice di poter guardare questo Cavaliere Verde. L’estetica del film prende ispirazione a piene mani da tanti film medievali usciti negli ultimi anni anche se forse la principale opera di riferimento è Barry Lyndon. Sebbene le due siano ambientate in epoche diverse, l’attenzione per le inquadrature e il rapporto tra uomo e natura sono sicuramente simili in queste due opere, tanto diverse nel racconto quanto simili nella messa in scena.

Sir Gawain e il Cavaliere Verde infatti, nonostante non sia un film di facile fruizione, resta un’opera affascinante da guardare. La fotografia gioca spesso con diverse tinte del verde e la passione per la simmetria viene riproposta in diversi momenti della pellicola. Interessante anche l’elevato numero di citazioni ad altre opere sparpagliate qua e là durante tutto il film: dai giganti de L’attacco dei Giganti alla volpe parlante di Antichrist, passando anche per lo stesso design del Cavaliere Verde che tanto ricorda una creatura di Guillermo del Toro.

Tirando le somme

Questo Sir Gawain e il Cavaliere Verde merita di essere visto? La risposta è sicuramente sì. La pellicola, per quanto onirica e metaforica, riesce a dare dignità ad un’opera letteraria spesso dimenticata. Il film è ambizioso e forse qualcuno storcerà il naso sul finale, ma sono sicuro che chiunque, anche se poco, ne uscirà arricchito.


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