Cyber censura: quando la libertà è una minaccia

Il12 marzodi dodici anni fa veniva istituita per la prima volta laGiornata mondiale contro la cyber censura.Questa giornata era nata per ricordare ma, soprattutto, evitare che venga eliminato ildirittodiesprimere la propria opinione online. L’idea principaleche ha portato nel2010alla proclamazione di questa giornata mondiale è tratta dall’articolo 19dellaDichiarazione universale dei diritti umani(1984) dove si afferma che: Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. Parlare oggi di cyber censura, significa star qui a discutere di unpericolo ben visibile, estremamenteattuale,concreto, a cui tutti noi stiamo quotidianamente assistendo… dove? La risposta non è poi così difficile: in un paese che inizia con Rus e finisce con sia. Alla base della cyber censura vi sta lavolontàdilimitare,bloccare,controllareemanipolarelo scambio e la diffusione diinformazioniecomunicazioni, all’interno di un determinato territorio. Cos’ha a che fare tutto ciò con la Russia? Per tutelare la sicurezza dello stato,internet è stato censurato. Ecco così che moltissime pagine web non sono più reperibili online, i loro URL risultano bloccati. Anche isocial networkvengonolimitatio completamente resi inaccessibili edoscuraticom’è successo ad esempio perTwittereTikTok. Ogni organo di informazione criticoè stato, per ordine di Putin,chiuso. Alcune parole, tra cuiguerra, sono state completamenteproibitee, stando agli ultimi aggiornamenti arrivati dal fronte russo, il presidente della Federazione Russa avrebbe recentemente ordinato dievitare la divulgazione di qualsiasi notiziain merito ai suoicadutial fronte. Questo tipo di censura, cosìestremo,sfacciato, altro non può essere che un sintomo di untotalitarismo pericoloso. Ladisconnessione russa dal web, colpirebbe oltre140 milioni di utentie ciò non può che generare pareri, piuttosto contrastanti, anche perché, agendo in questo modo, a rimetterci non sono tanto le attività belliche russe, ma i comuni cittadini. Alcuni giorni fa il viceministro russo per lo sviluppo digitaleCernenko, ha dichiarato cheentro l’11 marzo“tutti i server e i domini delle pagine web devono essere trasferiti nella intranet russa”.Cosa comporta ciò?La Russia si taglia fuori dal World Wide Webe si blinda all’interno di uno spazio cyber autarchico. La cyber censura che è in atto nel paese russo è veramente difficile per noi occidentali da concepire, dal momento che siamosempre stati abituatiapensarealla reteinternetcome un piccolo grande mondo senza né confini né barriere, dove lalibertà è la padrona di casae le informazioni viaggiano, in quantità davvero immense, da una parte all’altra del globo a una velocità quasi istantanea. Sentire parlaredi unaRussiache vorrebbeusciredall’ormaiclassicoWWWè qualcosa che non ci saremmomai aspettati, anche perché distante anni luce dallo spirito con cui la gente di tutto il mondo si interfaccia con internet. La giornata mondiale contro la cyber censura ci ricorda infatti che bendue terzidellapopolazionemondialevive in stati chesubiscono attidicyber censurada parte delle autorità. Iluoghi più colpitida questoestremo controllodelle informazioni e comunicazioni presenti sul web, rimangono ipaesi del MedioOriente. Soprattutto durante i periodi di elezioni, attacchi terroristici, guerre. Insomma, tutte quelle situazioni in cui lalibertà di informazioneviene ritenuta dagli uomini al potere come un vero e proprionemico. Perchéancora oggilalibertà fa paura,terrorizza, è unaminacciae, soprattutto,spaventa. La libertà di espressione, la libera circolazione delle comunicazioni, le informazioni possono avere effetti potenti come delle vere e proprie armi belliche. Essere a favoredellacyber censurasignifica esserecontro i principi di libertàsui quali ledemocrazie di oggison state costruite. Guardare di buon occhio la cyber censura equivarrebbe alegittimare una forma di abuso di potereche per sua natura ècontro al pensiero libero, che sta alla base, del progresso umano