Londra: la capitale del football

Speciale | Mostra del Cinema di Venezia La Casa è Comune: due giorni per riflettere insieme senza…byDavide Cellamare Intervista | Stefano Bertacchi: comunicare la scienzabyLinda Barbieri Londra, con i suoi 8 milioni e 825 mila abitanti, è lacapitalee la più grande città delRegnoUnito, nonché la terza più popolosa d’Europa, dopo Mosca ed Istanbul. Londra è la città del Big Ben, del Tower Bridge, di Buckingham Palace, del British Museum, di Trafalgar Square, di Piccadilly Circus e degli innumerevoli parchi, la città di Shakespeare, di Sherlock Holmes e della Regina Elisabetta II, la città del tè delle cinque, dei pub, ma soprattutto, è delfootball, come lo chiamano gli inglesi. Nel lontano1848, nella vicinaUniversità di Cambridgenacque formalmente ilcalcio, mentre quindici anni dopo, il26 ottobre 1863, nella capitale venne fondata laFootball Association. Londra, da quel momento divenne la patria di questo sport e non perse mai la sua centralità. Vi hanno infatti sede bencinquesquadrediPremierLeague, la massima divisione inglese, più altredueche militano inChampionship, che equivale alla nostra Serie B. Si tratta di unrecorda livelloeuropeo, condiviso, tra l’altro, proprio conIstanbul. Quello che è ancora più affascinante, però, è il fatto che ogni squadra giochi in uno stadio diverso, ognuno caratteristico e, soprattutto, aperto al pubblico che può così godere di tour guidati. Il calcio diventa così una delle maggiori attrazioni turistiche della capitale inglese. Inaugurato nel2007, dopo la demolizione del vecchio impianto, con i suoi90 mila postia sedere è il secondo stadio più grande d’Europa, dopo ilCamp Noudi Barcellona ed il secondo più costoso, dopo loYankee Stadiumdi New York. Di proprietà dellaFootball Association,Wembleyospita tutte le gare casalinghe dellaNazionale inglese, le semifinali e finali diFA CupeLeague Cup(oggi rinominataCarabao Cup, dal nome dello sponsor) ed ilCommunity Shield(la Supercoppa Inglese), oltre ad alcune partite di rugby e football americano, gare di atletica e concerti. Dalla scorsa stagione, inoltre, in attesa dell’inaugurazione del nuovo stadio di proprietà, in programma a dicembre, anche ilTottenhamne ha fatto la sua provvisoria nuova casa. Nonostante la sua “giovane età”, il nuovo Wembley è già stato teatro didue finalidiChampions League(Barcellona 3-1 Manchester United nel 2011 e Borussia Dortmund 1-2 Bayern Monaco nel 2013), mentre nel2020ospiterà lafinaledel primoCampionato Europeoitinerante della storia. Davanti all’entrata principale si innalza orgogliosa la statua di“Bobby” Moore, il leggendariocapitanodellanazionaleche vinse il suo primo e unicomondialenel1966, proprio nel vecchioWembley, ma il vero e proprio simbolo dello stadio è il celeberrimoarco, un vero e proprio elemento architettonico, visibile anche a diversi chilometri di distanza. Infine,Wembleydetiene un particolare record: è lo stadio che dispone di più servizi igienici al mondo, ne ha più di 2000! Nelnord di Londra, più precisamente nel quartiere diAshburton Grove, dal quale avrebbe dovuto prendere il nome prima cheEmirates Airwaysne comprasse i diritti, sorge l’imponente casa dell’Arsenal. Grazie ai suoi60260seggiolini, il primo dei quali fu installato dall’alloracentrocampistadeiGunnersAbou Diaby, si tratta del secondo stadio più grande dellaPremier League, superato soltanto dal “Teatro dei sogni”, l’Old Trafforddi Manchester. L’Emirates Stadium, che sostituisce il tanto amatoHighbury, aprì i battenti nel2006. Lapartita inauguralefu quell’amichevole fraArsenaledAjaxche celebrava l’addio al calcio dell’ex-stella deiGunnersDennis Bergkamp. Nel lontano1877, aFulham Road, nel quartiere diFulham & Hammersmith, fu inauguratoStamford Bridge, uno stadio di100 mila postiprogettato dall’architettoArchibald Leitche concepito per ospitare importanti gare di atletica. Questo fu effettivamente il suo utilizzo fino al1904, quando fu acquistato dai fratelliJosepheGus Mears, i quali lo proposero alla squadra di calcio della zona, ilFulham FC. Davanti al rifiuto della società, i fratelli Mears decisero di fondare un nuovo club, ilChelsea, che prese il nome dal quartiere adiacente. Da allora, la storia diStamford Bridge, che nel frattempo ospitò tre finali diFA Cup, dal 1920 al 1922, prima della costruzione diWembley, si intreccia con le turbolente vicende societarie delChelsea, fino a che, nel2003, il club fu acquistato dal magnate russoRoman Abramovich, che lo ristrutturò, riducendone la capienza a41 798 posti.Ilsignificato del nomeè ancora oggi oggetto di un grande dibattito. La spiegazione più probabile potrebbe derivare dalla presenza, sulle cartine del XVIII secolo di untorrente, affluente del Tamigi, loStamford Creek: uno deipontiche lo attraversavano, probabilmente molto vicino a dove sorge ora lo stadio, era chiamatoStamford Bridge, appunto. Davanti all’ingresso principale, che coincide con laWest Stand, si erge elegante la statua diPeter Osgood, il grandeattaccanteche militò neiBluesfra glianni ’60 e ’70. In occasione deiGiochi Olimpici di Londra 2012, fu costruito ilQueen Elizabeth II Olympic Park, così denominato in onore dei sessant’anni di regno della regina, all’ interno del quale l’Olympic Stadiumè sicuramente l’impianto più importante. Di proprietà dellaGreater London Authority, lo stadio in origine contava80 mila postia sedere. Oggi, dopo un leggero intervento, ne annovera “solo”60 milae, dallastagione 2016/17, dopo la demolizione diUpton Park, ospita le partite casalinghe delWest Ham. Grazie alla peculiare caratteristica di essere un impiantosmontabile, la nuova casa degliHammersè da molti considerata uno dei più importanti ed entusiasmanti esempi disviluppo sostenibile, particolarità che è stata, però, anche oggetto di pesanti critiche. A soli due chilometri daStamford Bridge, all’estremità del caratteristicoBishop’s Park, dalla riva delTamigisi erge il gioiellino delFulham. Inaugurato nel1896e ristrutturato nel2002,Craven Cottagesorge sull’antico terreno della casa di campagna (cottagein inglese) delBarone William Craven, da cui prende il nome. Si narra che la dimora del Barone, distrutta da un incendio nel 1988, fosse frequentata da personalità importanti dell’ epoca, fra cui lo scrittore Arthur Conan Doyle, il filosofo Jeremy Bentham e la Regina Vittoria. Nonostante le piccole dimensioni (25 700 posti),Craven Cottageè considerato uno degli stadi più belli d’Inghilterra, grazie allaposizione unica, a picco sul Tamigi, ed allacaratteristica architetturadella facciata. La casa deiCottagers, infine, oltre alle partite di calcio, ospita frequentementematrimoniericevimentidi vario tipo. Progettato dallo stesso architetto diStamford Bridge,Archibald Leitch, ed inaugurato nel1924,Selhurst Parkè lo stadio delCrystal Palace, squadra che prende il nome dal celebre edificio, simbolo dell’Esposizione Universaletenutasi aLondranel1851. La casa delleEaglessorge nelsud di Londra, più precisamente nel quartiere diCroydone, con i suoi25 073postia sedere è il trentunesimo stadio inglese per capienza. Infine, vi sono altre squadre che militano in serie minori ma con una storia, recente o passata, importante, i cui stadi meritano un attimo d’attenzione. IlMillwall, club proprietario dello stadio, milita inChampionshiped è tristemente famoso per i suoihooligans, considerati i più pericolosi d’Inghilterra. Insieme alWest Ham, iLionsdanno origine ad un’acerrima e violenta rivalità, l’East-London Derby, raccontata nel celebre filmHooligans. Lo stadio deiQueens Park Rangerssorge nel quartiere diFulham, comeStamford BridgeeCraven Cottage. Anche gliHoopsgiocano inChampionshipe sono la squadra rivale delFulham. Considerato oramai una “nobile decaduta”, ilCharlton Athleticprende parte al campionato diFootball League One, che corrisponde allaLega Proitaliana. GliAddicksdanno, o meglio davano vita alSouth-London Derbycon ilCrystal Palace. Riassumendo brevemente:Wembley Stadium,Emirates Stadium,Stamford Bridge,Olympic Stadium,Craven Cottage,Selhurst Park,The Den,Loftus Road,The Valley…”Non c’è altro posto al mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio” scrivevaAlbert Camus; chiedetelo ad un londinese se non ci credete! Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostLa Casa è Comune: due giorni per riflettere insieme senza…byDavide Cellamare Next PostIntervista | Stefano Bertacchi: comunicare la scienzabyLinda Barbieri