Teen Dystopia: le radici del successo

Teen Dystopia: le radici del successo

Il filone dellaTeen Dystopiaè stato ilfenomeno cinematograficodel decennio scorso. Ma quali sono le sue origini? Perché ha avuto tanto effetto sulla nostra generazione? PerTeen Dystopiaintendiamo quella serie di libri e film in cui tutto ruota attorno alla presenza di un futuro distopico, dove regna unasocietà totalitariaeopprimente. Non sono prodotti totalmente nuovi: molte produzioni del secolo scorso giravano intorno a quest’idea. Uno dei prodotti distopici per eccellenza è sicuramente1984di George Orwell, come ancheFarenheit 451di Ray Bradbury. In entrambi vigono delle leggi che minacciano la libertà dei cittadini. La creazione di queste opere deve tanto a una fortedesolazioneemancanza di speranzaper il futuro, giustificate dall’appena passata guerra mondiale. Rappresentavano isistemi totalitaria cui si era sfuggiti, ma di cui era rimasta una forte impronta, tanto da immaginarli all’estremo. Vanno anche considerati importanti il crescentecapitalismoe ilprogresso tecnologicoe le paure che portavano con sé. Saremo osservati 24 ore al giorno attraverso i nuovi device? Che ne sarà della cultura e dei vecchi valori? Come verranno sostituiti? Erano libri e film principalmente indirizzati a unpubblico adulto, con tematiche molto forti e intense, dove non c’era spazio né per i ragazzi né per il romanticismo. Nel corso degli anni questo genere ha fatto capolino anche tra i più giovani. I temi trattati cambiano leggermente, più concentrati supreoccupazioni adolescenziali, come le questioni amorose. Il punto di partenza è sicuramente l’iconicoTheHunger Games, il cui libro, scritto daSuzanne Collins, è uscito nel 2008. Parla del governo totalitario di Panem, che, senza pietà, regna su dodici distretti. Probabilmente uno dei motivi per cui questo film ha avuto successo è stato il suo rilascio avvenuto quasi in concomitanza con la fine della saga diHarry Potter. Era necessario qualcosa di nuovo, unfandomdi cui ossessionarsi e discutere anche sui social. Un nuovo mondo da esplorare che potesse essere all’altezza dell’impero della saga del mago di Hogwarts. Inoltre, il suo successo non può prescindere dalle caratteristiche dei protagonisti: giovani e ribelli, incompresi per la lorounicità, combattono per la sopravvivenza. Una persona speciale, diversa rispetto a tutti gli altri, ha il compito di guidare unarivoluzione. Gli spettatori devono solo trovare ciò che rende loro stessi speciali e unici. Questi libri offrivano così tanti modi diversi di poterlo fare, compreso ilpersonaggio con cui schierarsiper potersi definire. In che casata sei? Di che distretto fai parte? Quale fazione ti rappresenta? Una volta fatto questo, si deve solo prendere parte alla rivolta. Gesti, simboli e canzoni iconiche venivano trasportate nella realtà di tutti i giorni e permettevano di vivere una vita dacombattenti incompresi. Una rivolta abbastanza lontana dalla nostra realtà da poter così vivere un mondo completamente nuovo, ma abbastanza vicina da potercisi immergere. Dal 2015 circa, il genere ha iniziato ad avere sempre meno successo. Sono nati tanti prodotti che hanno proposto un contenuto più o meno distopico, ma sempre meno considerati. La discesa si osserva fin dall’ultimo episodio della saga.Hunger Games: Il canto della rivolta parte 1ha infatti incassato meno rispetto ai primi due film. Questo, per effetto domino, ha portato a un minor interesse per qualsiasi film o libro che si proponesse in modo evidente direplicarne il successo.Divergentne è un esempio: addirittura non ha concluso il suo percorso cinematografico. Fazioni, ragazzi speciali che si ribellano al governo opprimente, manipolazioni genetiche e fughe, che ritroviamo anche inMaze Runner. L’insuccesso è sicuramente in parte imputabile allanormale caduta di qualsiasi moda e ossessione. La novità dei film distopici si è fusa con il mondo giovanile e nel tempo ne è svanito il fascino. A questo si aggiunge il pessimo adattamento su pellicola del prodotto cartaceo, come successo conPercy Jackson, che ha ricevuto non poche critiche. Tenendo anche conto che l’ultimo capitolo veniva sempre diviso a metà, anche i fan dei libri non erano motivati a continuare a seguire il prodotto al cinema. Nessuno è stato all’altezza dell’originale Teen Dystopia, ma di certo l’interesse per il genere non si è esaurito. Si è solo in attesa di un nuovo film che al meglio porterà unapessima visione del futuro