Beccatevi Angelo Duro

”. Queste son state le parole con cuiAmadeushaintrodottosul palco dell’Ariston, nella tarda serata dimercoledì 8 febbraio, uno deicomici più controversidel panorama italiano odierno.Angelo Duroè brutalmenteonestoesenza filtri. Metaforicamente parlando potremmo dire cheincarnaperfettamente l’anti politically correct… ma dopotutto è proprio per questo che lo si apprezza. All’Ariston il comico ci presenta, un po’ come al suo solito,spietate verità. Certo, senz’altro fanno ridere, lì per lìstrappano un sorriso, ma sanno ancheammutolirtie spronarti a riflettere. “Fare il contadino non è umiliante, ma farlo con la laurea sì, significa aver fallito due volte”oppure quando ha raccontato delbello di essere secondogenitiperchè nonostante tutto, rispetto i primogeniti, quest’ultimi non hanno la possibilità di sperimentare e fare esperienze. Verso la conclusione del suo monologo, Angelo Duro ci porta, come un perfettoVirgilio, a riflettere su una tematica abbastanza scomoda: iltradimento. No, non stiamo parlando di un tradimento in stilePaola e Francesca(giusto per continuare a citare il nostroDante Alighieri). Il comico infatti vuole dar voce al tradimento provocato dallalussuria,o per dirla in modo meno aulico, per vivere i famosi“5 secondi di felicità”. Un ragionamento non banale che fa nascere ungrande interrogatorio interiore. Un dubbio amletico, in bilico tra l’essere(lussurioso, peccatore, impuro) eapparirecome una persona perfetta, innamorata e soprattutto fedele al proprio partner. Insomma: un monologo che a modo suo vuole essere provocatorio e soprattutto, sa di esserlo. Parliamoci chiaro:un personaggio come quello di Angelo Duro èinevitabileche prende le persone sottopiede, lespiazza, disorienta… ed è giusto così. Senz’altro, come vale un po’ per tutte le cose provocatorie, genera sentimenti e opinioni contrastanti, ma senza dubbi, il suo monologo non passa decisamente inosservato. Alla fine credo sia questa la cosa fondamentale per un’artista:smuovere dentro