Bicocca Tips: un mondo in Slo-mo

È il 1962 e il palazzo in cui vivono le famiglie di Su e Chow è pieno di vita. Tra le chiacchiere e gli attimi di quotidianità, i due rimangono spesso soli mentre i loro rispettivi compagni portano avanti una relazione extraconiugale, ormai non più segreta. Tra Su e Chow inizia così un rapporto prima di tutto lavorativo, che si trasformerà poi in un amore platonico, che rimarrà purtroppo tale per una serie di coincidenze fortuite. Gli sguardi, i piccoli gesti e gli atti mancati sono i veri protagonisti diIn the mood for love(2000) del regista e sceneggiatore cineseWong Kar-Wai. Qui il delicato, quasi impercettibile, uso dello slow-motion, completamente estraneo alle dinamiche elettrizzanti dei film d’azione occidentali, va ad incorniciare un vissuto straniante e contrappunta così tutti quei momenti in cui Su e Chow cercano un contatto, senza riuscire mai veramente ad ottenerlo. Oltre al valore artistico della pellicola, il lavoro di Wong Kar-Wai ha anche un importante significato storico: il regista mette la cultura orientale, con il suo modo di intepretare il tempo che scorre e le relazioni umane, faccia a faccia con gli usi e i costumi occidentali, che proprio negli anni Sessanta facevano prepotentemente capolino in Cina.