Perchè abbiamo bisogno di più concerti come quelli di Emma Nolde e Generic Animal


Foto di Marianna Fornaro

Nella prima domenica di novembre, sono partita da Milano verso Bologna per assistere al concerto speciale di Emma Nolde e Generic Animal al Locomotiv Club.

Si è trattata dell’ultima data di un piccolo tour di quattro appuntamenti che ha visto la cantautrice toscana e il cantautore lombardo salire sui palchi di quattro locali in Emilia-Romagna, per un progetto BIGLIA-Palchi in pista. Il progetto è stato creato da ATER Fondazione, in collaborazione con il Circolo Kessel di Cavriago, il Locomotiv Club di Bologna, il Bronson di Ravenna e con l’OFF di Modena.


BIGLIA è un circuito dedicato alla musica dal vivo e alla sua ripartenza, che ha voluto creare una rete tra i live club più importanti nella regione, portando anche ad una collaborazione tra artisti diversi, per unire le varie professionalità ed esperienze.

Foto di Marianna Fornaro
Foto di Marianna Fornaro

Un mazzo di chiavi, un ombrello, lì in mezzo

In un tour de force, Emma Nolde e Generic Animal hanno realizzato quattro concerti in quattro giorni, presentato dal vivo la loro prima collaborazione Un mazzo di chiavi, un ombrello, lì in mezzo e i brani dei loro progetti musicali personali, che hanno riarrangiato sul palco, suonandoli e cantandoli insieme.

Come primo aspetto mi sembra doveroso fare un affondo su questo singolo che i due artisti hanno pubblicato insieme qualche settimana fa.
Un mazzo di chiavi, un’ombrello, lì in mezzo è la prima collaborazione che Emma Nolde realizza e penso che sia stata una scelta molto adatta quella di contattare Generic Animal.
È un featuring nato in maniera spontanea e autentica, Emma aveva iniziato a scrivere le prime strofe di questo pezzo che ha come argomento centrale la perdita delle cose e delle persone e ha deciso di chiamare Luca per chiudere il brano.


Emma e Luca in Un mazzo di chiavi, un ombrello, lì in mezzo descrivono i due punti di vista di chi ha perso qualcuno o qualcosa, mostrando da un lato chi ha lasciato e chi è stato lasciato.
Gli oggetti risultano essere un modo per descrivere l’altro e le piccole cose che gli appartenevano, che si perdono nel momento in cui un legame si rompe.
Tocco di classe ulteriore di questo brano è la sua produzione, affidata a Marco Giudici, già produttore del primo disco di Generic Animal e collaboratore di Any Other.

Chi sono Emma Nolde e Generic Animal

Come secondo aspetto, è mi sembra necessaria una breve presentazione dei due artisti in questione, per chi non li conoscesse.
Emma Nolde è una cantautrice toscana di 21 anni, che lo scorso anno ha pubblicato il suo album d’esordio “Toccaterra” per Woodworm. Avevo consigliato il suo primo singolo (male) in questo articolo e mi sento sempre di menzionare i suoi lavori a chi voglia approcciarsi ad artisti emergenti del panorama italiano.
Nel suo album di debutto Emma si racconta, descrivendo la sua generazione, di persone che spesso si sentono diverse dagli altri e inadatte, perchè non seguono le mode o le convenzioni sociali.


Generic Animal, nome d’arte di Luca Galizia, è un cantautore del ’95, che proviene dalla provincia di Varese. Il suo nome d’arte deriva da un disegno di uno strano animale non ben definito che lui stesso aveva realizzato.
Dopo il suo precedente progetto emo hardcore con i Leute, nel 2017 pubblica il suo primo singolo Broncio per La Tempesta e nel 2018 esordisce con il suo primo album omonimo. Ad inizio 2020 ha pubblicato il suo terzo lavoro “Presto”, che vede in due brani la collaborazione di Franco126 in Presto e di Massimo Pericolo in Scherzo.

Foto di Marianna Fornaro

Il concerto al Locomotiv Club di Bologna

Emma e Luca amano unire nei loro brani generi e mondi lontani, danno un’importanza enorme alle parole, creando suggestioni e mondi con esse, si approcciano alla musica con estrema passione, con voglia di sperimentare e di giocare. È stato durante proprio questo concerto a Bologna che ho avuto una conferma di quanto sia necessario per tutti e tutte noi assistere ad un live come questo.

Emma Nolde e Generic Animal hanno realizzato un live di un’ora e mezza, affiancati da Marco Martinelli, batterista che segue Emma in tour. Hanno portato sul palco il loro ultimo singolo Un mazzo di chiavi, un ombrello, lì in mezzo e i brani dei loro progetti singoli. Ci sono stati momenti nei quali lei ha suonato e fatto i cori ai suoi brani e lui per lei e altri attimi nei quali invece sono restati sul palco da soli a cantarci le loro canzoni. Abbiamo ballato e ci siamo emozionati sulle note di Toccaterra, di Resta o di Berlino per Emma, e sulle note di Aereoplani, di Trenord o di Sorry per Luca.
Emma ha presentato in anteprima il suo nuovo brano CQVT, non ancora pubblicato ma che ha cantato nei suoi live estivi, e, inoltre, i due artisti ci hanno regalato una splendida e toccante cover di Senza un perchè di Nada, perfettamente azzeccata per le loro voci e le loro anime.
Infine, il concerto si è concluso con il bis di Un mazzo di chiavi, un ombrello, lì in mezzo, perchè nel posto delle mille cose che abbiamo perso – parafrasando il brano – ci siamo noi in coro a cantare, ammettendo di stare meglio, dopo la magia che questi ragazzi ci hanno regalato.

foto di Marco Previdi

Non so bene che cosa possa aver reso speciale questo concerto, ma riflettendoci a posteriori qualche giorno dopo, penso che sicuramente la particolarità sia stata dettata dal fatto che si trattasse di un evento unico e irripetibile, o per lo meno questa è stata la motivazione che mi ha spinto a compiere un viaggio di 300 km.
Inoltre, come già accennato in precedenza, ero davvero molto curiosa di sentire come i due progetti musicali singoli avrebbero suonato insieme.
Avevo già avuto l’occasione diverse volte di sentire dal vivo sia Emma Nolde che Generic Animal, sia in concerti più intimi, sia in eventi più grandi; in queste occasioni mi ero davvero emozionata, e avevo apprezzato ancor di più la loro musica, la loro arte ed anche loro come persone.


Un ulteriore fattore che mi permette di avere a cuore e di ricordare questo live è dato anche dalla location ossia il Locomotiv Club a Bologna. Sarà per il fatto che sono legata a questa città – culla per anni della scena indipendente italiana – e che questo è stato il mio primo concerto in questa venue, in piedi e senza distanziamento dopo quasi due anni, ma penso che sarà difficile potermi dimenticare di questo live del 7 novembre.

Noi felici, noi soddisfatti, dove gli spazi di Emma e Luca si sono mescolati, abbiamo toccato terra e ci siamo rialzati, ci siamo guardati, sapendo di essere nel posto delle cose che abbiamo perso, ma che abbiamo ritrovato grazie alla loro musica.


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