Don’t look up: i tre paradossi

Bicocca Tips | Tre parole per le FestebySara Garnieri Bicocca Tips | I più letti di Radio BicoccabyRadio Bicocca Don’t look up: i tre paradossi Approdato su internetdurante lavigilia di Natale,Don’t look upè l’ultima produzionetargataNetflix. Diretto dal registaAdam McKay, grazie alcast stellare, il film è da subito riuscito a generare interesse e curiosità, alcuni nomi?Leonardo DiCaprio,Jennifer Lawrence,Meryl Streep,Jonah Hill,Ariana Grande,Timothée Chalamete qui mi fermo (ma ce ne sarebbero tanti altri da nominare). La tramadiDon’t look upèsemplice: unacometa killerdalle enormi dimensioni (poco più grande del monte Everest) è in rotta dicollisionecon laTerra. Due astronomi, Kate Dibiasky(Jennifer Lawrence) e Randall Mindy (il nostro Leo), cercano di fare di tutto per mettere la popolazione americana al corrente di questo pericolo imminente, ma ai media e al presidente americano (Meryl Streep),questa notizia sembra non interessarepiù di tanto. Che ne sarà dell’umanità?Questa è la domanda che per 2 ore e 18 minuti frulla nella testa di noi spettatori. Nonostante lastoria, a dir pocoapocalittica,Don’t look upè una mezza commedia e per l’altra metà un film di fantascienza che, con la suaironia,anticonformismoeprovocazione, tratta temi estremamente attuali. In particolare,Don’t look upaffronta, semprein modo spiritoso,alcuni paradossiche purtroppo son ben marcati all’interno della nostra società, te ne racconto qualcuno: In un mondo in cuilascienza sembra aver perso la sua credibilità, i due astronomi fanno davvero fatica a farsi considerare seriamente da politici, media e dalle persone in generale…tutti sembrano avere preoccupazioni più importanti: del resto, come può ilpresidente degli Stati Unitidedicare il suo tempo per capire che misure prendere nei confronti di una cometa, che minaccia di mettere a rischio tutta l’umanità, quando si hannoproblemi ben più rilevantida risolvere, come unsex gateda gestire, alle porte delle nuove elezioni politiche? Questo secondo paradosso è strettamentecollegato al primo, ma fa molto riflettere notare come ad esempio quando l’astronomo Randall Mindy si presenta in diretta in uno dei programmi televisivi più seguiti degli USA,l’attenzione viene rivolta principalmente al suo aspetto fisicoe non a quello che deve comunicare. InDon’t lookup vi è una vera e propriaspettacolarizzazionedella sua figura, a tal punto che l’astrologo finisce per apparire sullecopertinedei varimagazinestatunitensi,spotpubblicitari… insomma diventa un perfettosex symbol. Così facendo, il ruolo dello scienziato, viene sempre piùsminuito,denigrando così il lavoro, la dedizione e il suo valore, diventando una sorta dicaricatura di se stesso. Perché preoccuparsi di morire a causa di una cometa gigante, se quando alzo gli occhi al cielo, non vedo nulla di cui spaventarmi? È questa la base del terzo paradosso:finché la minaccia viene percepita come lontana, le persone non perderanno tempo a preoccuparsi, men che meno, provare a cercare una soluzione. Nonostante ci siano prove a sufficienza che testimonino l’avvicinarsi del pericolo ed evidenze scientifiche fin troppo chiare, la gente stenterà a crederci, finché non vedrà la cometa killer con i propri occhi (un po’ come san Tommaso: se non vedo, non credo). Don’t look upvuole mandare un messaggio forte e chiaro: “alcuni segni non si possono negare”… come del resto, canta anche Ariana Grande, nella colonna sonora del film.(che ti consiglio qui sotto di ascoltare). Ti lascio con la frase che più mi ha colpito diDon’t look up: “Un uomo ha sempre delle scelte, Randall! A volte devi fare solo quella giusta” E tu che scelta faresti, guarderesti in alto?