Intervista | Alla scoperta degli Invisible Pathways di Martina Di Roma

Robert Doisneau: il padre della fotografia umanistabySofia Fossati BiUniCrowd | Torna l’appuntamento con il crowdfunding in BicoccabyRadio Bicocca Intervista | Alla scoperta degli Invisible Pathways di Martina Di Roma In occasione dell’uscita del suo primo albumInvisible Pathwaysil 6 ottobre, la giovanissima cantante Martina di Roma ha fatto quattro chiacchiere con noi. Appassionata di musica fin da bambina, Martina ha costruito Invisible Pathways in un percorso durato quattro anni esprimendo all’interno di esso tutto ciò che ha vissuto. Come lei stessa ha detto: “Ogni brano racconta un momento particolare di questa corsa, un racconto in prima persona vero e sincero.“ Si si esatto è il mio nome e cognome. Ci sono stati anni in cui ho riflettuto se valesse o meno la pena trovare un nome d’arte, ma non ho mai trovato qualcosa che veramente mi appartenesse. Da piccola ballavo, quindi mi sono avvicinata alla musica attraverso ladanza. Nell’età adolescenziale grazie anche alle mie amicizie, mi sono sempre più appassionata alla musica, passavo il tempo a cantare le canzoni dei miei artisti preferiti in cameretta. Ho deciso quindi di seguire questa mia passione e ho iniziato a studiare canto jazz a Milano e ora sto continuando il mio percorso di studio anche a Siena con un master. Sicuramente avendo studiatojazz, mi viene automatico dal punto di vista musicale dare un’impronta jazz. Per quanto riguarda invece la scrittura dei testi ma anche il mio modo di cantare, la mia influenza principale è la cantante deiParamore,Hayley Williams. Un po’ un ritorno anche alla musica che ascoltavo solitamente in adolescenza È sicuramente il risultato anche dei miei ascolti, ma in generale mi viene più naturale, sento mi appartenga di più. Non escludo in futuro di cominciare anche a scrivere in italiano ma al momento, nonostante ci abbia provato, ho trovato un miglior modo di esprimermi nell’inglese. È stato un po’ l’inizio dei vent’anni, quel periodo in cui sei immerso nell’incertezza e cerchi di capire cosa vuoi fare nella vita. Era un periodo in cui avevo cominciato a soffrire di attacchi di panico ela scrittura è diventata un modo per esoricizzare ciò che stavo vivendo.Ovviamente sempre seguendo anche un percorso di terapia È stata la pandemia a darmi il tempo necessario per concentrarmi sulla mia musica. In quel periodo ero in procinto di diplomarmi quindi avevo più tempo a disposizione. Poi è stato proprio il picco di questo periodo difficile della mia vita, quindi sentivo ancora di più una spinta alla scrittura. Mi piacerebbe moltissimo portare la mia musica in giro subito dopo l’uscita del disco Al momento non so bene neanche io cosa aspettarmi, sicuramente continuerò a scrivere e arriverà tanta altra musica. Noi ringraziamo moltissimo Martina e vi lasciamo qualche link utile per rimanere aggiornati sul suo progetto: Qui invece trovate illinkai nostri ultimi articoli. Buona lettura! Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostRobert Doisneau: il padre della fotografia umanistabySofia Fossati Next PostBiUniCrowd | Torna l’appuntamento con il crowdfunding in BicoccabyRadio Bicocca