Intervista | Emme di Modesto: “La musica è un’esigenza”

Intervista | Emme di Modesto: “La musica è un’esigenza”

Intervista | Andrea Poggio: il futuro nel suo nuovo albumbyRadio Bicocca Giovanni Truppi in concerto al Castello SforzescobyEnrica Barbieri Intervista | Emme di Modesto: “La musica è un’esigenza” Andrea Cirfeta, in arteEmme di Modesto, è un rapper-cantautore salentino che a piccoli passi sta cominciando ad affacciarsi al mondo discografico. Nonostante la giovane età, traspare una grande maturità artistica, dovuta sicuramente anche al suo aver studiato musica fin da bambino. Noi di Radio Bicocca abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo per voi. Io sono un artista a 360° e in questo progetto in particolare porta la mia vena da rapper. Nasco in realtà come chitarrista, ma ho sempre studiato musica fin da bambino. Ho iniziato a studiare chitarra con mio nonno, ma dopo un po’ mia madre decise di farmi prendere delle lezioni. Da lì non ho mai smesso e oggi a 23 anni sto continuando a studiare chitarra jazz al conservatorio di Lecce. In questi anni ho intrapreso anche un percorso da bassista, prendendo lezioni daCombassdegliAprès la classe. L’esigenza di cominciare a scrivere invece è nata quando avevo 15/16 anni. Dopo una serie di vicissitudini, sono riuscito a trovare nella musica uno strumento di sfogo. Il progetto Emme di Modesto oltre che basarsi sul messaggio e quindi sullabellezza del contenuto, nasce con l’intento di essere variegato dal punto di vista musicale. Non mi piacciono le cose scontate, già sentite. In queste senso le due cose vanno molto bene insieme, lo studio della chitarra mi permette di ottenere un ibrido rispetto alla scena rap attuale. Mi ha permesso di proporre qualcosa che in Italia pochissimi fanno, forse solo artisti comeSalmoeCaparezza. Sicuramente portare avanti entrambi è faticoso dal punto di vista del tempo, ma da un punto di vista stilistico, soprattutto nel panorama attuale, è diventato necessario avere più stili e prospettive da sfruttare. Nasce quattro anni fa soltanto con chitarra e voce, in quanto era nato all’interno di un progetto più cantautorale che spero di poter pubblicare presto.Tengo Testain particolare nasce dall’incontro con produttori di diversi generi, che man mano modificavano sempre più l’approccio al brano. Alla fine è stata la mano del mio produttore attuale, Michele D’Elia, che mi ha permesso di raggiungere una versione definitiva sia dal punto di vista testuale che musicale. Generalmente ci metto un paio di giorni, ma una volta che entri in studio e punti ad alzare il livello, quello che hai fatto solo con chitarra e voce viene completamente rivisto, utilizzando anche dellereferencee questo ovviamente allunga il processo. In genere io cerco sempre di partire da influenze che non usano metriche scontate, ma qualcosa di più innovativo, con intrecci ritmici unici. Fare questo lavoro su ogni singola canzone richiede almeno 3/4 mesi. Secondo me è importante essere consapevoli di ciò che si fa, è quello che ti permette di distinguerti come artista. Non bisogna essere arroganti, pensando di avere un prodotto superiore a quello altrui. Così come non bisogna usare la musica per insultare gli altri. Ad oggi, di fronte anche alle scadenze stringenti delle case discografiche, gli artisti devono portare sempre roba nuova e questo li porta ad usare la musica come un veicolo per insulti e derisione, semplicemente perchè è più facile. Quello che è importante quindi è laconsapevolezzama soprattuttoessere felicidi ciò che si fa. Questo è un discorso difficile. Io sono salentino e dalle mie parti la situazione è abbastanza complicata, prima di tutto dal punto di vista geografico. La puglia è lunga e non c’è un adeguato sistema di collegamento tra le varie città pugliesi. In generale vedo che la situazione è troppo difficile per pensare ad un cambiamento a lungo termine. Nella mia zona in particolare quello che vedo è che ciò che va meglio sono le dance hall ma anche le cover band, per quanto riguarda invece progetti inediti siamo ancora molto arretrati. Il mio obiettivo è, si viaggiare, inseguire la musica in giro per il mondo, ma poitornare sempre a casa.Tutto in questo momento si sta concentrando al nord, la maggior parte dei ragazzi della mia zona se ne è andata al nord in cerca di più opportunità ma questo non ha fatto altro che saturare il panorama musicale al nord lasciando ferma la situazione qui. Io voglio riuscire a cambiare le cose restando qui, consapevole di tutte le difficoltà che ci sono. Poche settimane fa ho pubblicato su tutti i miei canali social la cover diLunedìdiSalmo. Ad agosto, se non ci sono problemi, organizzerò a Santa Maria di Leuca unrelease partydi un brano techno in un lido, con l’aiuto di un paio di amici. Sicuramente è un’idea innovativa, non penso ci siano mai stati release party in queste zone. Prossimamente poi usciranno anche altre live session in collaborazione con altri artisti emergenti. A settembre poi con alcuni miei amici, partiremo per unostreet tour, portando sia cover che inediti e con l’idea di organizzare una jam session in strada in giro per l’Italia. L’idea è poter creare anche delle collaborazioni con tanti altri artisti Per seguireEmme di Modestoe non perdervi nulla del suo progetto potete seguirlo su: Se vi è piaciuta questa intervista trovate tutte le nostre altre interviste sulnostro sitoe suSpotify. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostIntervista | Andrea Poggio: il futuro nel suo nuovo albumbyRadio Bicocca Next PostGiovanni Truppi in concerto al Castello SforzescobyEnrica Barbieri