VelociPastor, la nuova frontiera del cinema trash


Certi amori nascono per caso, all’angolo di una strada affollata o in un bar di città. Altri invece nascono in un posto molto più cupo, strano e insidioso: YouTube. La storia d’amore di cui vi voglio parlarvi oggi è quella tra un ignaro utente (nonché colui che scrive questo articolo) e un film di pessimo gusto a base di preti che si trasformano in dinosauri.

Signore e signori, vi presento VelociPastor, il film trash definitivo.

Storia di un prete dinosauro

Chi ha davvero bisogno di sapere la trama quando vi ho già detto che un prete diventa dinosauro?

Ah la volete sapere comunque? Ok.

La storia è quella di un sacerdote che, sconvolto dalla morte dei genitori, fugge in Asia per un ritiro spirituale. Qui entra in possesso di un artiglio fossile di velociraptor che gli dona la straordinaria capacità di diventare un dinosauro. Questo superpotere, però, non si attiva a comando ma solo quando il protagonista si arrabbia… Funziona all’incirca come Hulk, diciamo.

Una volta rientrato in patria il VelociPastor dovrà lottare non solo contro il suo istinto da dinosauro-omicida, ma anche contro un clan di ninja che, per qualche motivo, lo vuole morto. Forse rivogliono l’artiglio fossile? Dal film non si capisce, e vi garantisco che da un certo punto in poi la storia diventa così assurda che non vale nemmeno più la pena cercare di seguirla.

Minimo sforzo, massima resa

Il film è a basso costo, e questo è palese fin dalle primissime scene. Ma non è un basso costo fastidioso, anzi, è un basso costo incredibilmente geniale. Cosa intendo dire?

Esempio: scena iniziale. Sono passati sì e no 2 minuti dall’inizio del film e l’auto dei genitori del prete viene fatta saltare in aria da un criminale. In un film trash “classico” mi sarei aspettato un becero effetto speciale, ma qui NO. Qui sono andati oltre. Hanno inquadrato un parcheggio vuoto e hanno messo a tutto schermo la scritta “effetto speciale di un’auto in fiamme”. Cioè è talmente trash che il regista lascia a te, spettatore, il compito di immaginarti la scena brutta.

Questa è avanguardia signori miei.

Il design del VelociPastor

VelociPastor è come una scatola di cioccolatini scaduti, non sai mai quale cosa terribile ti stia per capitare. La pellicola riesce in un’impresa quasi impossibile: stupire fino all’ultima scena. E una delle cose che più stupiscono è il modo in cui è stato creato questo velociraptor. Uno pensa “é la parte centrale del film, almeno quello sarà fatto bene“. Beh…

Non voglio fare spoiler sul finale – non sia mai – ma vi dico solo che il budget per il costume da dinosauro sarà stato al massimo di 10 euro, spedizioni incluse. Tra l’altro, quello indossato dal protagonista non è nemmeno un costume da velociraptor ma da T-Rex.

Il cast

Non potevate certo aspettarvi un film trash con un cast all’altezza. Gli attori sono tutti scarsi, e dico “scarsi” solo perché il film mi ha genuinamente divertito e non me la sento di sparare sulla Croce Rossa. A volte si ha l’impressione che chi recita stia leggendo un copione tenuto da qualcuno oltre la telecamera e credo che in un paio di scene questa sia ben più che una sensazione.

Un altro problema relativo al cast è quello delle risate. Ogni dieci minuti c’è una scena con qualcuno che ride, ma non per pochi secondi, parliamo di risate che durano dai 30 secondi ai due minuti. Il risultato passa da essere divertente a irritante, e poi da fastidioso ad estremamente cringe. Una montagna russa di emozioni insomma.

Non mi resta che consigliare questo VelociPastor a tutti, ma proprio tutti. Tranne ai preti, forse qualcuno di loro potrebbe non apprezzare questo genere di umorismo.


Radio Bicocca

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