MetalItalia Festival: il volto milanese del Metal estremo

MetalItalia Festival: il volto milanese del Metal estremo

milita ancheDavid Folchitto, già
batterista deiFleshgod Apocalypse.
Il pubblico inizia a crescere e si comincia a respirare l’atmosfera giusta. Le
tematiche della band sono legate alla mitologia greca, facendo compiere a chi
li guarda un burrascoso viaggio nel tempo e nell’immaginario fantastico. Dopo 6 anni tornano in Italia anche iGraveworm, band storica nel panoramablackitaliano (N.D.R. perblack metalsi intende un sottogenere del metal estremo sviluppatosi tra gli anni ’80 e ’90, cliccaquiper approfondire). Luci viola e flash abbaglianti fanno da contorno alla voce graffiante diStefan Fioriche alterna diverse forme di canto comescreamegrowlper dare maggiore varietà ai pezzi. A seguire iDarkane, band svedese che ha eseguito dal vivoRusted Angelper celebrare il ventesimo anniversario del disco omonimo. Le luci blu sul palco richiamo quelle della copertina dell’album e, in pochissimo tempo, l’effetto nostalgia si fa sentire, facendo rivivere a tutti i fan il piacere di riascoltare quel disco. Loro connazionali sono iThe Crown, sesta band a calcare il palco delMetalItalia Festival. L’audience è ormai numerosa, il locale è quasi pieno e il pubblico vuole sempre di più. Si urla, si salta e ci si spintona e, soprattutto, ci si gode la performance di una band che non veniva in Italia dal lontano 2003. Sono ormai le 21.25 e restano solo due gruppi, i due headliner del festival. Si sente musica classica ad anticipare l’esibizione deiFleshgod Apocalypse, band dalle sonorità riconoscibili che fonde il metal più estremo alla musica classica più soave. Un mix quasi gotico che riesce a stregare ed affascinare tutti imetalheadspresenti a Trezzo Sull’Adda. I costumi di scena sono in linea con il loro stile musicale e la presenza di un pianoforte sul palco aggiunge quel pizzico di creatività che ogni tanto manca nel panorama metal. Il loro live è il primo a durare un ora e mezza e durante lo show verranno presentati alcuni brani tratti daVeleno, album uscito a fine maggio perNuclear Blast Records. L’esibizione è resa accattivante anche grazie anche all’uso di macchine del fumo e del lancio di coriandoli, trovate semplici ma sicuramente ad effetto. Alle 23.30 arriva l’ultima band, quella più attesa e per la quale ilLive Music Clubè stracolmo di metallari: gliArch Enemy. Anche loro svedesi, sono annoverati tra i principali gruppi metal degli ultimi 20 anni, nonché una delle poche band del genere capitanate da una donna:Alissa White-Gluz. Il live è esplosivo e proprio la frontman del gruppo riesce a tenere vivi gli spettatori incitandoli, saltando e realizzando piccole coreografie con il resto della band. Per la prima volta nella giornata la scenografia sul palco cambia, verranno aggiunte nuove luci e il fondale non rimarrà sempre lo stesso. GliArch Enemyriescono a galvanizzare fino all’ultima canzone, e dopo 12 ore di festival, la prima giornata si conclude. La musica è stata quindi la protagonista indiscussa della
giornata, nonostante ci fossero comunque attività collaterali da fare tra un live
e il successivo. Oltre alle immancabili bancarelle di merchandise ufficiale, erano
presenti venditori di cd, vinili, magliette e libri musicale di ogni anno e genere.
Sempre gradita anche l’opportunità di incontrare per una foto e un autografo
ogni artista della giornata, all’interno dell’areaMeet & Greet, appena fuori dall’area concerti. Di seguito una playlist per riassumere quanto visto in questa prima giornata di festival, un modo per scoprire artisti di un genere apparentemente così di nicchia: