Bones and All: un amore “fino all’osso”, ma si rimane in superficie

Bones and All: un amore “fino all’osso”, ma si rimane in superficie

Intervista | Troyamaki: la rottura di schemi e costumibyJacopo Vitelli Mercoledì, la serie Netflix sulla beniamina della famiglia AddamsbyBeatrice Grimoldi Bones and All: un amore “fino all’osso”, ma si rimane in superficie Il23 novembreè finalmente arrivato al cinemaBones and All, il nuovo film diLuca Guadagnino, vincitore delLeone d’argento a Veneziaper lamigliore regia. La prima opera statunitense del regista porta sugli schermi una storia di amore e carne sullo sfondo di un’America attraversataon the road, con protagonistiTaylor RusselleTimothée Chalamet. Il film avrà tenuto testa alle aspettative? Leggi il nostro articolo per scoprirlo. Bones and Allsi apre con una scena quasi da dramma adolescenziale.Maren, giovaneoutsider, cerca di inserirsi nella scuola in cui si è trasferita da poco e fare nuove amicizie. Dopo essere uscita di nascosto, si reca alla festa organizzata dalle sue compagne per una serata stereotipicamente femminile tra confidenze e ritocchi di smalto. Qui però l’atmosfera viene violentemente spezzata: ci viene rivelatoil segreto oscuro di Maren, che va ben oltre i disagi di una normale diciottenne. La ragazza infatti cova dentro di sé un terribileistinto cannibale, a cui talvolta non può fare a meno di cedere. L’incidente porta Maren e il padre a fuggire per iniziare da capo in una nuova città, così come è già avvenuto altre volte in passato. Questa sarà però l’ultima, poichéil padre sceglie di arrendersi e abbandonare la figlia, lasciandole solo il resoconto su nastro della sua storia e il suo certificato di nascita. Disturbata dalla sua natura ma ormai – anche – libera, Maren decide dunque dipartire alla ricerca della madre, che ha scoperto essere come lei. In questo viaggio attraverso l’Americaincontrerà alcuni suoi simili, reietti ai margini della società, ognuno col proprio schema morale per giustificare la fame. Tra questi c’è ancheLee, che diventerà il suo compagno di viaggio e attraverso cui esplorerà lapossibilità di vivere l’amore. Questo quindi il quesito al centro diBones and All:possono i mostri trovare la felicità? Il film cerca una risposta nei suoi centotrenta minuti, usandola figura del viaggioper mettere in contatto noi e i protagonisti caratterizzati da diverse sfumature e contraddizioni dell’animo umano. Lo scopo promette unanarrazione struggente,in cui immergersifino all’ossoe da cui uscire piacevolmente feriti. Purtroppo però, almeno nell’opinione di chi scrive,la pellicola non ha raggiunto l’obiettivo. Se consideriamoil cannibalismo come una metafora estremadi qualunque pulsione non conforme alle norme della società, le riflessioni cheBones and Allevoca sono molte. Si può costruire un codice morale per un comportamento intrinsecamente amorale? Si può convivere con tali istinti fino a confondersi con le persone normali?A quali condizioni si può ricevere amore se si nasce inamabili?Tutti questi nodi vengono toccati dal film, eppuremai abbastanza a fondoda far nascere nuovi punti di vista. Forse è proprio la densità degli elementi narrativi a imporre una certa superficialità (è il cosiddetto“troppo che stroppia”). Ancheil tono sembra cambiare troppo spessoregistroe sullo schermo romanticismo, body horror e dramma non sempre convivono felicemente. Il risultato è quindi una storia complessa e affascinante, ma dovesi fatica a provare empatiae a comprendere i cambiamenti deipersonaggi, chefiniscono per appiattirsifino a farci chiedere quale sia il loro senso. Meno fatti ma meglio sviscerati avrebbero forse aiutato a entrare di più nella storia e ad apprezzarne il messaggio. Alcuni elementi, tra cui leinterpretazioni ottimee lameravigliosa fotografia, rendonoBones and Allcomunque un buon prodotto, sebbene carente nel suo nucleo identitario. Grandi premesse dunque, ma la mancanza di coesione nel tenere insieme le ramificazioni del tema ha penalizzato molto l’opera, deludendo le aspettative. E tu hai vistoBones and All? Sei d’accordo con la nostra recensione? Scrivicelo nei commenti! Qui in fondo ti lasciamo il trailer. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostIntervista | Troyamaki: la rottura di schemi e costumibyJacopo Vitelli Next PostMercoledì, la serie Netflix sulla beniamina della famiglia AddamsbyBeatrice Grimoldi