Live Report | Karakaz in concerto al Filagosto

Live Report | Karakaz in concerto al Filagosto

Quest’estate di concerti, per fortuna, se ne sono visti parecchi e tra gli artisti che hanno passato gli ultimi mesi in tour c’è ancheKarakaz, musicista conosciuto soprattutto grazie aX-Factor. Lo abbiamo visto esibirsi il4 agostoalFilagosto Festivaldi Bergamo, dove ha occupato il Palco Power prima diNaska, main artist della serata. Per prima cosa, una piccola introduzione:Karakazè un progetto musicale diMichele Corvino, classe ’99. Già qui c’è un punto da chiarire (a cui lo stesso Michele sembra tenere particolarmente): è “Karakaz” e non “IKarakaz”, proprio perché non si tratta di una band. Accanto al cantante ci sono altri tre musicisti – Luigi Pianezzola (synth e basso), Massimo De Liberi (chitarre) e Sebastiano Cavagna (batteria)- ma il risultato musicale riporta comunque una firma unica. Karakaz partecipa all’edizione2021diX-Factor,dove porta il branoUselesse guadagna l’entusiasmo diHell Raton. Lo scorso aprile arriva poi ilprimo EP,Carne,e in rapida ed esplosiva successione tre concerti aMilano,RomaeLondra. Le sette tracce diCarnesono graffianti e disilluse, affascinanti come lo è il malsano. Legate tra loro daltema del buio, viscerale e irresistibile. Ricordiamo anche la collaborazione conRkomiper il branoHo paura di te, inserito poi nell’albumTaxi Driver, che porta Karakaz in contatto con un pubblico più ampio. Nel corso dell’estate l’artista ha girato tutta Italia, sia in compagnia di Rkomi cheda solo, portando con sé tutta la crudele energia della sua musica. Ma come è andato il concerto? I musicisti prendono posto, calano le luci e il silenzio, poi ecco entrare Karakaz: outfit total black, drink e sigaretta in una mano, con l’aura da figlio dannato. Il repertorio musicale della serata è stato ampio e vario, senza mai perdere un colpo. Oltre alle canzoni dell’EP e al già citato inedito di X-Factor, l’artista ci ha dato in pasto cover comeSexyBack(Justin Timberlake),Satisfaction(Benny Benassi) eBang Bang(Nancy Sinatra), tutte rivisitate nel suo stile cupo tra l’alternative rock e l’industrial. In scaletta, anche due brani composti ma mai rilasciati. In tutto ciòil pubblico sembravaall’inizio un po’scettico, probabilmente perché poco familiare con il musicista (queste le pecche dei concerti gratuiti), maKarakaz è riuscitoman mano a scaldarlo ea trascinarlo in un vortice estatico. Il risultato è stato un show ricco di energia, dove ci siamo divertiti a saltare come matti e dove il pogo ha resistito fino a fine serata. Il concerto di Karakaz si è rivelato quindi una piacevoleconferma delle capacità di questo giovane artistadi crearsi un’identità ben riconoscibile e portarla in vita in live, riuscendo ad accendere micce anche negli ascoltatori più freddi. Mi auguro di risentire presto il nome di Karakaz per nuove uscite musicale e soprattutto non vedo l’ora di tornare a sentirlo dal vivo (anche al costo di prendere involontarie gomitate in faccia). La foto in copertina è di@tommipiro_photography