Festival di Venezia: i migliori film da vedere quest’anno

Live Report | Il sold out di Frah Quintale al…byIrene Lantano Live Report | Affrontare settembre con i Fine Before You…byEnrica Barbieri Festival di Venezia: i migliori film da vedere quest’anno Quali sono imigliori film del Festival di Venezia da vederequest’anno? Con la cerimonia finale tenutasi sabato 10 settembre, si è conclusa lasettantanovesima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica della Biennale di Venezia. L’evento è tornato in pieno al suo splendore pre-Covid e ha come sempre attirato i riflettori di tutto il mondo sui divi e i cineasti presenti. Adesso però è il momento di fare il punto della situazione e, per chi non li ha già visti in anteprima, conoscere i principali film di questa edizione. Ecco quindi unelenco di titoli cinematografici da recuperare. Fra i migliori film del Festival di Venezia da vedere, non può mancare ilvincitore del Leone d’oro. All the Beauty and the Bloodshedè un documentario che ritrae la vita e la carriera della fotografa statunitenseNan Goldin. La donna è conosciuta per essere stata la protagonista dellalotta politica contro i Sackler, per il ruolo svolto dalla casa farmaceutica di proprietà della famiglia nell’ondata di overdose da farmaco negli USA. Il lungometraggio della Poitras unisce gli aspetti più intimi del vissuto dell’artista, le azioni politiche del gruppo P.A.I.N (fondato da Goldin stess per indurre le istituzioni artistiche a rifiutare i finanziamenti dei Sackler) e le sue storiche opere artistiche, comeBallad of Sexual Dependency. Data di uscita: 2022(non è ancora noto quando) I fan diTimothée Chalametsaranno entusiasti di ritrovarlo coprotagonista nel nuovo film diLuca Guadagnino, con cui aveva già lavorato per il celebreCall Me by Your Name.Bones and All, vincitore del Leone d’argento per la migliore regia, segue la singolare storia d’amore traMaren(Taylor Russell) eLee,due giovani reiettidagli impulsi cannibali che tentano di sopravvivere ai margini della società. Lasottotrama gorepotrebbe non essere adatta agli stomaci più sensibili, ma allo stesso tempo è difficile non commuoversi per la complessità dei due personaggi, in lotta contro il desiderio, il senso di colpa e la fame di libertà. Per dirla con le parole di Guadagnino,Bones and Allci insegna che in fondoal mondo “esiste un posto per i mostri”. Ad aggiudicarsi il Premio per lamiglior sceneggiaturaè invece Martin McDonagh e il suoGli spiriti dell’isola, con protagonisti Colin Farrell (vincitore della Coppa Volpi per il migliore attore) e Brendan Gleeson. Il film è ambientato in una suggestiva isola della costa occidentale dell’Irlanda, abitata da una comunità rigida e conservatrice, mentre sulla terraferma si combatte la guerra civile irlandese. Al centro abbiamo larottura unilaterale della storica amicizia tra Padraic e Colm. La confusione e la rabbia di Padraic per la perdita dell’amico sfociano in un terribile ultimatum, che risulterà infine in una sanguinosa rappresaglia. Un film che ci parla di un mondo amaro, di uomini duri e rancorosi, ma che ci confessa anche la forza primordiale della paura della solitudine. Ispirato ad una storia vera,Saint Omerci racconta il processo aLaurence Coly(Guslagie Malanda), accusata di aver ucciso la figlia neonata abbandonandola su una spiaggia francese all’arrivo dell’alta marea. Nel tribunale di Saint Omer, ad assistere c’è anche lagiovane scrittrice Rama(Kayije Kagame), le cui certezze verranno però scosse dalle testimonianze sull’accusata e la cui capacità di giudizio finirà per essere offuscata. In un racconto che vuole rivisitare ilmito greco di Medea,Saint Omersupera la dicotomia ragione/torto per allargare il discorso al tema ambiguo e sfaccettato della maternità, legato inevitabilmente a quello del femminile. Il film è stato premiato con ilLeone d’argento – Gran Premio della Giuria. Il signore delle formicheripercorre le vicende reali dell’intellettualeAldo Braibanti(Luigi Lo Cascio), protagonista del “Caso Braibanti”, primo e unico nella storia giudiziaria italiana in cui un cittadino è stato arrestato con l’accusa di plagio, misura penale di epoca fascista. Aldo viene cioè ritenuto responsabile di aver sottomesso con la forza alla propria volontà due giovani, tra cui Enzo, suo compagno, con cui conviveva. A prendere a cuore il caso c’è un giornalista deL’Unità, che ritiene che ireali motivi dell’accusasiano riconducibili alleidee marxistee soprattutto all’omosessualitàdi Braibanti. Questo film non solo rende onore a un’importante figura culturale italiana, ma riporta alla memoria una vicenda poco conosciuta nella storia del nostro Paese, tutt’oggi fondamentale per riflettere sull’attualità. Darren Aronofsky torna conThe Whale, basato sull’omonimapièceteatrale diSamuel D. Hunter. Il film parla di un insegnante inglese gravemente obeso (Brendan Fraser), rinchiuso nell’immobile solitudine della sua casa, che cerca di utilizzare i suoi ultimi giorni per ristabilire un rapporto con la figlia adolescente Ellie (Sadie Sink). Il protagonista è un uomo caduto ormai in un oscurovortice distruttivo, emotivamente e fisicamente danneggiato e sconnesso dai suoi cari, ma comunque intrinsecamente buono e in cerca di un’estremaredenzione.L’amoreper il prossimo, ultimo baluardo da custodire,è il tema portantedi questo dramma profondamente commovente. ConGli orsi non esistono,Jafar Panahicontinua la sua battaglia per la libertà d’espressione superando i confini fisici della reclusione. Ilregista iranianoè infatti stato arrestato nel 2010 con l’accusa di propaganda contro il governoe condannato a sei anni di reclusione, accompagnati dal divieto di lasciare il paese e di dirigere o scrivere film per i successivi vent’anni. Nella sua nuova opera presentata al Festival di Venezia, Panahi mette in scena se stesso, nascosto in un piccolo villaggio al confine turco, mentre segue a distanza la realizzazione di un nuovo film su due giovani che tentano la fuga dal Paese. Allo stesso tempo, nel villaggio cresce la tensione per una foto scattata dal regista a una donna promessa sposa che scambia effusioni con un altro uomo. Gli orsi non esistonomescola finzione e documentario in unariflessione metanarrativa sul potere dissidente del cinema. Il film ha vinto ilPremio Speciale della Giuria, che Pahari non ha potuto ritirare perché arrestato di nuovo lo scorso luglio. Questi erano alcuni dei migliori film del Festival di Venezia da vedere, che ci accompagneranno al cinema nei prossimi mesi.Quitrovate l’elenco completo dei film presentati per questa edizione