La vita di Munch al cinema

Come un padre: storia di un “allenatore dell’uomo”byCorrado Borrello Musica da Guinness World RecordsbyIsaia Galli La vita di Munch al cinema Il7, 8e9 novembre 2022verrà distribuito inalcune saleildocufilmdedicato alla vita dell’artistaEdvard Munch. Il lungometraggio, intitolatoMunch. Amori, fantasmi e donne vampiro, è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital. Inoltre, fa parte del progetto “La Grande Arte al Cinema” della stessa Nexo Digital. Tra i media partner troviamo Sky Arte, Radio Capital e MYmovies.it. Il soggetto del film è a cura di Michele Mally, che ha curato la sceneggiatura con Arianna Marelli. Nel docufilm siamo guidati dall’attriceIngrid Bolsø Berdalche, partendo dall’abitazione di Munch adÅsgårdstrand(Norvegia), legge una fiaba di tradizione norvegese a dei bambini. Da qui parte la narrazione della vita dell’artista, costellata da vari drammi: i problemi psichici, la perdita della madre e della sorella. Sebbene l’opera di MunchL’urlo,sia uno dei quadri più famosi della storia dell’arte, la maggior parte della sua produzione artistica resta ad oggi per lo più sconosciuta. Con l’obiettivo quindi di raccontare sia la vita che l’arte diMunch, il docufilm vuole portare luce su tutti gli aspetti che solitamente restano in ombra. Ogni forma d’arte, di letteratura, di musica deve nascere nel sangue del nostro cuore.L’arte è il sangue del nostro cuore. Gli ottantuno anni di vita di Munch (1863-1944) sono stati vissuti traKristiania(l’antico nome di Oslo),Berlinoe un soggiorno aParigi. Durante i suoi spostamenti ha potuto entrare in contatto con differenti artisti e subire l’influenza di mondi diversi, passando una vita da bohémien. Uno dei concetti principe dell’artedi Edvard è quello ditempo. Nelle sue opere il tempo è espresso in unequilibrio tra presente e passato, dove si possono incontrare entità ultraterrene come fantasmi e spiriti. Munch ha sempre provato a rappresentare l’animoumanoe leemozioniche lo governano, facendo uso di differenti tecniche artistiche e arrivando a creare centinaia di stampe, dipinti, ma anche lasciti scritti in numerosi taccuini ricchi di schizzi e annotazioni. Nel documentario vengono mostrati anche i paesaggi tipici del Nord Europa, a cui l’artista era molto affezionato, come ad esempio latenutaEkely, dove ha passato gli ultimi anni della sua esistenza insieme al suo cavallo Rousseau, i suoi cani e, talvolta, le modelle che ritraeva poi nelle sue opere. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati* Previous PostCome un padre: storia di un “allenatore dell’uomo”byCorrado Borrello Next PostMusica da Guinness World RecordsbyIsaia Galli