Antropocene, benvenuti nell’era della distruzione


Con la parola antropocene si identifica l’era geologica attuale, in cui l’uomo ha preso il sopravvento sul pianeta Terra. Pesticidi, industrie, miniere, bracconaggio, deforestazione: la lista è lunga e ogni azione dell’uomo si ripercuote in modo irrimediabile sull’ecosistema, andando a deteriorare sempre più velocemente quel fragile equilibrio che per millenni ha regolato il mondo.

Dopo Manufactered Landscapes e Watermark, Antropocene chiude la trilogia dedicata all’impatto umano, mostrandoci l’orrore del “progresso” e il costo necessario per ottenerlo. Il viaggio ci porterà in 6 continenti, verremo catapultati in situazioni apparentemente così ingiuste ma, purtroppo, alla base delle nostre attività quotidiane. Saremo spettatori impotenti di fronte all’enorme impatto delle miniere russe di Norilsk o di quelle di litio nel deserto di Alcantara, vedremo il mondo oscuro del bracconaggio e dell’estinzione incontrollata di diverse specie. Anche l’Italia sarà presa in considerazione, con le sue imponenti cave di marmo di Carrara e con la sempre meravigliosa ma allagata Venezia.

Il documentario sarà narrato dalla voce di Alicia Vikander e si baserà sui dati raccolti dall’Anthropocene Working Group, gruppo di ricerca che studia in modo approfondito questa nuova era geologica.

L’obiettivo della pellicola, al cinema dal 19 settembre, non è quello di puntare il dito contro qualche multinazionale, quanto piuttosto dare consapevolezza allo spettatore, affinché ognuno di noi sappia quale sia la propria impronta ecologica. Guardando il documentario si proverà dolore per la Terra dilaniata dalla piaga dell’uomo ma, allo stesso tempo, ci renderemo conto di come ognuno di noi sia parte di questo sistema malato. Non penserete certo che il telefono che avete in mano o il computer dal quale state leggendo questo articolo sia ecosostenibile, no?

Le immagini sono il vero punto di forza della pellicola, il motore che ci spingerà a guardare le atrocità commesse dalla nostra razza. Droni, riprese subacquee, camera a mano, tutte tecniche diverse che si alternano per dare quanta più immersione possibile allo spettatore. La narrazione stessa avrà solo un compito introduttivo, lasciando parlare le immagini, come in un vecchio album di fotografie.

Consigliamo caldamente il film a tutti coloro che hanno a cuore la Terra, per essere più responsabili e coscienti del mondo nel quale viviamo, per quanto questo possa essere duro e doloroso.


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