Intervista | Aldo Cipolli: vi presento Web Radio Tradate

scelte? Per quanto riguarda le nostre attività, noi abbiamo diverse
rubriche o spazi di informazione tra cui quello culturale, quello sulla salute
e uno che riguarda la cucina. In generale ci occupiamo di raccontare quello che
accade sul nostro territorio attraverso podcast pubblicati sulla piattaforma
Spreaker, anche perché non trasmettiamo musica quindi la nostra è solo una
radio parlata. Abbiamo scelto, per ora, di non andare in diretta in quanto la
diretta renderebbe il tutto molto più complicato, invece il podcast è molto più
semplice da gestire. Nelle nostre rubriche solitamente coinvolgiamo le
associazioni del territorio, in particolare quelle più piccole di cui i
cittadini non conoscono le attività, e raccontiamo insieme a loro le attività
che svolgono. Le associazioni coinvolte non sono solo quelle sportive ma anche
quelle culturali tra cui l’Università della Terza età. Quasi tutte le persone
che conoscono e ascoltano la radio sono collegate alle nostre iniziative e a
quelle delle associazioni che noi facciamo conoscere quindi, quando facciamo un
podcast qualsiasi, i membri dell’associazione coinvolta e tutti coloro con cui
siamo collegati e che seguono la nostra iniziativa, ricevono via mail il link
della trasmissione e la ascoltano. Ci racconti qualcosa dei vostri speaker senior Tra i nostri speaker c’è Marcello Cellina, un signore di Milano che credo sia venuto a conoscenza del nostro progetto leggendo gli articoli su internet. Questo signore è un notaio in pensione appassionato di storia del Risorgimento italiano che da Milano viene a Tradate per registrare delle puntate sulla storia del Risorgimento che sono seguitissime perché lui ha un modo di raccontare molto coinvolgente e parla di eventi che non si trovano sui libri di storia. Nello spazio salute invece recentemente ci stiamo occupando
del Coronavirus anche in collaborazione con un’altra radio, infatti abbiamo
scoperto che collaborare con altre web radio ci permette di fare una serie di
cose che da soli non riusciremmo a fare sia perché siamo una piccola radio sia
perché abbiamo scelto di valorizzare il territorio tradatese. In questo spazio,
oltre che occuparci del coronavirus, poco tempo fa abbiamo anche conosciuto una
dottoressa che lavora in una farmacia che ci racconta di diverse tematiche tra
cui, ad esempio, l’ansia e la sua gestione. Ognuno dei nostri speaker è partito dalle proprie esperienze, che sono quelle di persone che hanno 60, 70, 80 anni. Abbiamo anche un signore di 95 anni che, con la moglie, è stato ospite di Radio Deejay per raccontare questo progetto e la sua attività in radio. Quando siamo stati ospiti durante il programma di Fabio Volo lui ha invitato gli ascoltatori a seguire la pagina facebook della radio e ad aggiungere il signor Ettorino D’Alessandro e la moglie tra gli amici. Questo invito ha portato loro a ricevere tantissime richieste e all’inizio si sono anche un po’ spaventati perché non capivano bene cosa stesse succedendo, si sono trovati nel giro di poche ore con migliaia di richieste sulle loro pagine facebook. Come siete riusciti a convincere un buon numero di
anziani a partecipare a questo progetto e quali sono state le difficoltà che
avete incontrato? Questo è un aspetto interessante perché non tutti gli
anziani che hanno imparato ad usare i tablet si sono appassionati al progetto
della radio. Molti di loro sono infatti disponibili a raccogliere il materiale utile
per la registrazione dei diversi podcast, ma pochi sono disposti poi a metterci
la voce perché tutti gli altri si vergognano. Ad esempio, per la rubrica che
riguarda la cucina le signore appassionate sono bravissime a raccogliere ricette
sempre diverse ma poi difficilmente vogliono che la loro voce venga registrata.
Quindi posso dire che stiamo ancora lavorando per cercare di far superare a
tutti questa paura perché al momento non abbiamo molti anziani disposti a fare
gli speaker, nonostante poi quelli che si sono buttati e hanno provato a
registrare siano bravissimi. Sicuramente c’è un’ampia partecipazione per quanto
riguarda il lavoro di preparazione del podcast e dell’argomento da affrontare,
ma meno per parlare al microfono. Questo progetto è nato per contrastare il rischio
dell’isolamento, in che modo vi siete organizzati adesso che siamo in
quarantena? Quello di contrastare l’isolamento è stato uno dei nostri
obiettivi fin da subito, ancora prima che nascesse la radio. Tramite WhatsApp e
tramite le mail, poi anche tramite la radio quando è arrivata, abbiamo creato
una rete che ci permette di essere sempre in contatto con tutto il gruppo di
anziani. Il gruppo in realtà si è allargato anche per questo motivo,
racchiudendo anche coloro che magari non partecipano più agli incontri sulla
tecnologia oppure alla radio, ma che hanno scelto di seguire altre attività o
iniziative tra cui la pittura ad esempio. Ma rimaniamo sempre tutti in contatto
e in tutto questo processo le nuove tecnologie sono state fondamentali e in
questo momento lo sono più che mai. In questi giorni sono in contatto con un
professore dell’istituto di Tradate con cui collaboriamo perché so che ci sono
delle piattaforme che usano gli studenti per fare le video lezioni quindi
stiamo cercando di capire se si riesce a trovare un modo per fare una
videochiamata tutti insieme e magari lavorare agli argomenti per i podcast in
questo modo. Perché le chiamate vanno benissimo ma sono sempre solo tra due
persone invece stiamo cercando di capire se è possibile fare qualcosa con tutto
il gruppo. Quindi secondo lei quanto è importante insegnare agli
anziani ad usare questi strumenti tecnologici, oltre che per restare in
contatto tra loro e con le altre persone? È fondamentale e importantissimo non solo perché ormai la direzione è che se non sei capace di usare le nuove tecnologie quasi non puoi andare in banca, ma anche perché se tutti utilizzano WhatsApp ad esempio e una persona di una certa età non lo sa utilizzare si sentirà escluso e da solo, quindi non è tanto importante imparare ad usare uno strumento ma quanto potersi sentire parte di un gruppo, della società e non sentirsi vecchio e indietro. Attraverso la radio e il corso con i tablet si sono create situazioni incredibili, persone che prima non uscivano di casa e poi sono state convinte dagli altri membri del gruppo a partecipare. Ad esempio, c’è una signora, bravissima in cucina ma che era molto sola e isolata, con cui abbiamo creato una rubrica di cucina in radio chiamataPeccati di gola.La signoraPia Longoni, da quando registra i suoi podcast raccontando ricette tipiche regionali testate attentamente prima con amici e parenti, sembra ringiovanita perché per lei è molto importante raccontare le sue ricette e sentire che poi le amiche la chiamano per commentarle insieme. E non solo le amiche, ma ci sono arrivate e-mail anche da parte di persone che mai ci saremmo aspettate che ci ascoltassero e fossero interessate a questa rubrica. Tutte queste piccole cose sono importanti perché ti fanno sentire e stare in mezzo al mondo di oggi. Come se la sono cavata gli studenti durante questa
attività di tutor? Nel 2015 i ragazzi hanno partecipato ad un corso di formazione da noi organizzato chiamato ABC Digital anche se in realtà i suggerimenti di cui gli anziani hanno bisogno sono veramente di base. Ad esempio, l’obiettivo principale è stato quello di insegnare come si facesse ad inviare un’e-mail, ma l’utilizzo della posta elettronica è un argomento talmente base che i ragazzi potevano insegnarlo tranquillamente ad occhi chiusi. Negli anni si è creato un rapporto bellissimo tra anziani e studenti, nonostante poi gli studenti cambino sempre. Addirittura, siccome noi questo corso lo eroghiamo durante tutto l’anno, ci sono alcuni anziani che non vengono durante il periodo estivo e ricominciano a partecipare durante il periodo scolastico quando ci sono gli studenti perché si divertono molto di più con loro e imparano anche meglio. Essendoci molta disponibilità da entrambe le parti spesso non c’è nemmeno necessità di scegliere un argomento da trattare perché le domande che fanno gli anziani sono talmente semplici che è impossibile che i ragazzi non sappiano dare una risposta. E la radio è nata proprio da loro, dai racconti riguardo alla tecnologia fatti dai ragazzi e dal dialogo con gli anziani, non era assolutamente una cosa programmata. Infatti, questo progetto è stato anche inserito all’interno del docu-film realizzato da Varese News. Il documentario Digitalife, realizzato per il ventennale del giornale, racconta e racchiude progetti e iniziative per loro degni di merito e di nota e tra i vari progetti è stato inserito anche il nostro. Però appunto la web radio nasce dal rapporto tra giovani e meno giovani, non diciamo anziani perché se no si arrabbiano. È vero che voi non trasmettete musica, ma c’è qualcuno
dei vostri speaker che, all’inizio del progetto, pensava magari anche a quella? All’interno del gruppo ce ne sono alcuni che si recano presso il liceo musicale V. Bellini di Tradate per imparare a suonare e fare musica e ci sono altre signore che cantano molto bene però il problema della musica è un problema legato al copyright e alle licenze. Per Natale avevamo deciso di creare un gruppo di senior e registrare una cover di una canzone natalizia però l’ostacolo maggiore riguarda proprio le iscrizioni che si devono fare e i pagamenti alla SIAE. Per questo motivo abbiamo dovuto, almeno momentaneamente, accantonare il progetto. Da poco siamo in contatto con una web radio di Morazzone che trasmette musica con cui potremmo avviare una collaborazione: noi registreremmo il podcast e loro potrebbero trasmetterlo alternandolo poi con la loro musica, però questa è un’idea su cui stiamo ancora lavorando. Ringraziamo Aldo Cipolli per la disponibilità, di seguito alcuni link utili per seguire tutte le novità e ascoltare i podcast diWeb Radio Tradate. Vi lasciamo anche il link di alcuni video tutorial realizzati dai ricercatori del nostro Ateneo e volti a insegnare agli anziani l’utilizzo di App che permettono di rimanere in contatto con parenti e amici in queste settimane in cui tutti siamo invitati a rimanere nelle nostre abitazioni