Sarà la quarantena, ma io ho l’impressione che il tempo corra sempre più lento. Nelle lunghe giornate trascorse in casa, anche i più piccoli movimenti, i momenti morti e quelli più attivi, le parole scambiate la sera a tavola in famiglia e perfino la televisione dei vicini nelle prime ore del mattino, vengono incredibilmente amplificati e quasi mi sembra di vivere in una piccola grande bolla. Chiusa dentro queste quattro mura, ne sono certa, sto vivendo una vita in slow-motion.
No, non chiamatelo rallenty.
Lo slow-motion è forse la tecnica più popolare nel mondo del cinema, un marchio di fabbrica per film come Matrix (in copertina), che ha portato un’intera generazione di giovani a credere di poter schivare colpi e manate come il Neo di Keanu Reeves nella trilogia delle sorelle Wachowski.
Scopriamo quindi insieme qualche segreto dello slo-mo, dal suo significato alla sua realizzazione tecnica:
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