Live Report | I Phoenix ritornano a Milano all’Alcatraz

Dopo quattro anni dall'ultima data italiana, i Phoenix tornano in Italia per presentare il loro settimo disco, Alpha Zulu.


Nella serata di venerdì 18 novembre, i Phoenix sono tornati a Milano per presentare il loro nuovo album Alpha Zulu, il settimo della propria carriera, pubblicato il 4 novembre.

Ventidue anni di carriera per il quartetto di Versailles composto da Thomas Mars, Deck d’Arcy, Laurent Brancowitz e Christian Mazzalai. Nel tempo sono riusciti a crearsi una platea internazionale grazie ai lavori di fine anni Zero come Wolfgang Amadeus Phoenix (2009), fino ad arrivare a questo nuovo disco di inediti caratterizzati dal dolce elettro-pop al quale la band ha abituato il proprio pubblico.

Il nuovo disco: Alpha Zulu

Alpha Zulu è un disco che ha tre particolarità. Innanzitutto il gruppo ha registrato questo LP all’interno di una sezione del Louvre di Parigi. Il mondo dell’arte lo ritroviamo, infatti, anche nella copertina stessa del disco: un particolare ritoccato della Vergine con Bambino e otto angeli di Botticelli. Il titolo, invece, nasce da una frase che il frontman della band, Thomas Mars, ha sentito ripetere alla radio da un pilota durante un volo turbolento, nel bel mezzo di una tempesta.

La copertina del disco

Il nuovo disco della band di Versailles è arrivato a distanza di cinque anni da Ti amo. Nel penultimo disco sono state inserite parole e artisti italiani nel tentativo di descrivere una nazione dolce e leggera, immaginando una nostalgica Italia anni ’80.

Quest’ultimo disco ha permesso di sancire l’amicizia e la stima tra la band francese e un artista italiano: Giorgio Poi. I Phoenix se ne sono innamorati e lo hanno portato con loro sul palco in Italia, a Parigi e nelle date del loro tour negli USA. Inoltre, lo scorso maggio è stato pubblicato Haute Saison, un nuovo singolo di Rob e Jack Lahana con la partecipazione di Giorgio Poi e Gordon Tracks, soprannome del cantante dei Phoenix. Di questo brano sono stati realizzati degli speciali vinili che sono stati autografati e messi in vendita anche nella data milanese del tour.

Il racconto del concerto

Poco dopo le 21, i Phoenix salgono sul palco. Li attende un grande pubblico variegato che ha aspettato cinque anni per rivederli o che, come me, li vede per la prima volta.

La scenografia e le luci catturano subito l’attenzione. Luci colorate e video psichedelici si alternano a immagini di sale reali – come quelle della reggia di Versailles – fino ad arrivare a un video di fisica e astrofisica, dove si passa dall’osservare l’universo fino alle più piccole particelle del nostro corpo.

Il concerto si apre con Lisztomania, una hit che permette al pubblico di iniziare subito a gridare a gran voce le parole di un brano pubblicato ben tredici anni fa. Seguono Entertainment Lasso, altri due grandi successi che fanno fare un tuffo nel passato e che tengono il pubblico incollato al telefono per riprendere questi momenti.

Non mancano, però, i nuovi pezzi in scaletta come la stessa title track Alpha Zulu, per passare a Tonight, brano realizzato in collaborazione con Ezra Koenig dei Vampire Weekend. Questo nuovo concerto è stata l’occasione, inoltre, per ricordare l’amico-maestro Philippe Zdar. Il produttore, scomparso nel 2019, aveva lavorato con loro all’ottimo disco Wolfgang Amadeus Phoenix.

È stato emozionante poter sentire dal vivo, in Italia, i brani del disco Ti amo, come la stessa title track o J-Boy, con i quali i Phoenix hanno voluto rendere omaggio al nostro paese, mostrando il loro quasi perfetto italiano. Non c’è da stupirsi di questa passione che la band ha per il nostro paese. Il cantante si è sposato a Matera con la celebre registra Sofia Coppola, mentre i fratelli Laurent e Cristian hanno origini italiane e grande passione per i nostri cantautori.

Giorgio Poi ospite dei Phoenix

Di forte impatto è stato anche l’encore finale, nel quale sono saliti sul palco Thomas Mars e Deck d’Arcy (al clavicembalo) per suonare Telefono e Fior di latte, aprendo così il cuore nel cantare a gran voce:

Non posso vivere
Troppo bisogno di te
Wish you decided to stay
We’re too far, we’re too far away.

Il momento che aspettavo sin dall’inizio della serata è finalmente arrivato. Giorgio Poi, invitato dal cantante dei Phoenix sul palco, canta insieme a lui Lovelife, mezza in italiano, mezza in inglese. Questo evento ha mostrato tutta la stima che la band ha nei confronti dell’artista originario di Novara.

I Phoenix salutano il pubblico con l’ultima hit 1901, guardando stupiti fino a dove arrivasse la folla. Sullo sfondo si innalza un arcobaleno e la scritta PHOENIX. Il concerto termina ufficialmente con Thomas Mars che sceglie di scendere nel parterre per ringraziare i presenti, facendo uno stage diving per poi ritornare sul palco e prendersi i meritati applausi.


3 Comments

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