Spiderman Far From Home: nuova era per l’universo Marvel

Dal 10 luglio al cinema


Spiderman

La vita degli abitanti della Terra, dopo lo schiocco causato da Thanos, ha ripreso il suo naturale corso. I 5 anni di assenza forzata dovuta alla smaterializzazione hanno adesso un nome: blip.

Sono trascorsi circa 8 mesi dalla tragica scomparsa di Tony Stark. Tutto il mondo continua a celebrare il suo ricordo e le sue gesta. Nessuno dimenticherà mai il ruolo decisivo che ha avuto nella battaglia contro Thanos. Tra tutti, chi ne sente la mancanza in modo particolare è senza dubbio Peter Parker alias Spiderman, che ha dovuto dire addio non solo ad un compagno Avenger, ma anche e soprattutto alla forma più vicina di figura paterna su cui il ragazzo potesse contare. Oltre alla perdita, il giovane deve anche fare i conti con Nick Fury, la spia delle spie, che lo cerca per affidargli una missione. Conscio di voler evitare Fury (e nessuno può evitare Nick Fury) e cambiare aria per un po’, l’amichevole Spiderman di quartiere parte in gita scolastica verso l’Europa con gli amici di sempre. Vedere posti diversi dal Queens sarà senza dubbio un toccasana per la sua anima tormentata, afflitta dal ricordo di Stark, che gli ha lasciato in eredità un paio di occhiali da sole high-tech con cui veicolare una potentissima versione Marvel di Siri, che passa dal poter identificare tutti i dati sensibili di un soggetto a inviare migliaia di droni armati.

Ma nell’universo Marvel i villains non si lasciano impressionare dall’elaborazione di un lutto e un nuovo pericolo è in agguato. Giganti fatti di elementi (aria, acqua, terra e fuoco), chiamati “Elementali” portano distruzione in diverse zone del mondo, tra cui Venezia, una delle località in cui Peter e compagni cercano di divertirsi. Il ragazzo intraprende uno scontro con l’elementale d’acqua, ma sembra aver la peggio finché uno sconosciuto dai poteri ambigui sconfigge definitivamente il gigante. Lo sconosciuto si rivela essere Quentin Beck alias Mysterio (Jake Gyllenhaal), un visitatore di un universo alternativo che si definisce una sorta di mago.

Peter rimane affascinato dal carisma dell’uomo, dalla sua esperienza, dall’immutabile fascino con cui affronta il pericolo. Gli ricorda così tanto quell’uomo che finisce per affezionarvisi molto presto. Ma le apparenze ingannano e dietro un bel sorriso può nascondersi il ghigno della follia.

Spiderman far from home si rivela all’altezza delle aspettative, anche se presenta pregi e difetti.

Pregi: è un continuum perfetto dopo le vicende di End-game, non ci sono buchi narrativi e tutto fila liscio nella narrazione. Peter è maturato moltissimo (ricordiamo che ha solo 16 anni) e pur avendo fatto tesoro degli insegnamenti del suo mentore, non ha dimenticato che questo è il suo momento in cui può essere un teen-ager, non solo un Avenger. I combattimenti presentano una combinazione di computer grafica di altissima definizione e dialoghi tra i personaggi che ti portano ad essere rapito da tanta perfezione, meglio del 3D. Tom Holland si dimostra un valido attore, ma è anche vero che deve ancora farne di strada per acquisire la presenza scenica e la capacità di catturare il pubblico in cui Jake Gyllenhaal dimostra di saper eccellere. Nessuno può sostituire Robert Downey Jr – Tony Stark, ma del pari, nessuno è come Jake Gyllenhaal.

Difetti: il sarcasmo. Se l’intento del regista Jon Watts era di alleggerire l’atmosfera dopo la dimensione tragica di Avengers: Endgame, ciò non dà ragione alla scelta di sminuire determinate scene con battute insignificanti e fuori contesto. Cari registi marvel, ripetiamo insieme “Non è un cinepattone, ma un film d’azione”.

Nel complesso, il film non annoia e strizza l’occhio alle grandi produzioni che l’hanno preceduto. Da vedere assolutamente, nelle sale, a partire dal 10 luglio. Un piccolo consiglio: non andate via dalla sala prima di aver visto tutti i titoli di coda.


Davide Romano

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